00 19/08/2021 14:25
NC
Nel caso di Gino Strada è più logico pensare che è nelle sofferenze delle persone che lui ha capito l'inesistenza di Gesù e di un Dio d'amore. Non ti pare? E se così fosse come potremmo dargli torto? Un po' come è successo ai deportati nei campi di sterminio. Dopo quello che hanno visto e la sofferenza che hanno provato si sono resi conto che non può esistere nessun Dio. E anche a loro come potremmo dargli torto?

CR
Noi che viviamo ancora nel corpo e nel tempo siamo purtroppo molto impressionati se succede qualcosa di grave entro il nostro confine di cognizione e di percezione. Ma dovremmo imparare a pensare considerando che la nostra vita è proiettata all'eterna felicità e alla incorruttibilità. Ecco perchè Paolo ci prospetta in Romani 8,18
... le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. ---- e in 2Corinzi 4,17
Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria.---- Il Signore saprà ben tenere conto che noi non siamo in grado di valutare la sproporzione che esiste tra la croce e la gloria che ci è posta innanzi, e perciò il suo giudizio terrà ben conto anche dei nostri scoraggiamenti di fronte a certe prove che ci appaiono tali da far escludere persino l'esistenza di Dio. Che invece si è fatto compagno di sofferenza per mezzo della partecipazione del suo FIglio al nostro sudore e al nostro dolore. Cristo, ci dona la possibilità di rifare il percorso di riappropriazione di un corpo trasformato, avente le proprietà che erano state progettate inizialmente per noi. Egli stesso è quel cibo di vita, il cui nutrimento ci permette di acquisire nuovamente tali proprietà. Ma per ora dobbiamo dimostrare di desiderare che Dio torni ad essere il nostro punto di riferimento e che davvero gli diamo fiducia in quanto nostro Creatore.
[Modificato da Credente 19/08/2021 14:52]