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Ancor prima della risurrezione le anime verranno premiate o punite (L`anima, 58)

"Tutte le anime sono nell`aldilà?", tu domandi. Sì: lo voglia o no. E ivi ci sono già supplizi e conforti... Perché non devi ammettere che ivi le anime si trovano, in attesa del giudizio, in una sorte di sua anticipazione? "Perché si deve salvare l`efficacia del giudizio divino" rispondi "senza nessuna anticipazione della sentenza. E inoltre perché fa d`uopo attendere la risurrezione della carne, compagna delle opere, perché sia compagna nella retribuzione". Che dunque succederà in questo tempo? Dormiremo? Ma neppure nei viventi le anime dormono, perché il sonno è proprio del corpo, come è proprio del corpo la stessa morte, di cui il sonno è specchio.

O pretendi che non si agisca là, ove tutta l`umanità tende, ove vige ogni speranza? Pensi che il giudizio venga anticipato, o che semplicemente cominci? Che venga concluso, o che semplicemente si prepari? E inoltre, non sarebbe ingiustissimo che nell`aldilà i colpevoli stiano bene e gli innocenti non ancora? Che? Vuoi che dopo la morte ci sia un indugio in cui la speranza è confusa e l`aspettativa incerta, o non piuttosto un esame della vita e una terrifica preordinazione del giudizio? Forse che l`anima aspetta sempre il corpo per addolorarsi o godere? Non è invece sufficiente a se stessa per provare gioia o dolore? Quante volte il corpo è intatto e l`anima solo è tormentata dalla bile, dall`ira, dal tedio, di cui spesso neppure è conscia? Quante volte, nelle afflizioni del corpo, l`anima trova un suo gaudio nascosto, e si allontana allora dalla compagnia importuna del corpo!...

Anche nell`aldilà, dunque, l`anima sa soffrire e godere senza la carne, dato che anche nella carne intatta, se vuole, soffre, e, nella carne ferita, se vuole, gode. Se questo gli è possibile a suo arbitrio in vita, quanto più, per decreto di Dio, dopo la morte! Ma non tutte le opere l`anima esegue col servizio della carne: infatti il castigo divino colpisce anche i semplici pensieri e i puri atti di volontà... Perciò, dunque, è senz`altro conveniente che l`anima sia punita, anche senza aspettare la carne, per quello che compì non associata alla carne; e così essa sarà allietata anche senza la carne per i pensieri pii e buoni, per i quali non ebbe bisogno della carne.