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Nella risurrezione, la sostanza resta inalterata (La risurrezione della carne, 55-56)

Perché si effettui la risurrezione, è ben possibile che ci sia un mutamento, una conversione, una ristrutturazione, purché sia salva però la sostanza (dei singoli uomini). Non è ammissibile che la mente, la memoria e la coscienza dell`uomo attuale svaniscano quando egli indossa il nuovo abito dell`immortalità e dell`incorruttibilità, altrimenti sarebbero inutili il premio e il frutto della risurrezione, nonché lo stato assegnatogli dal doppio giudizio divino. Se non mi ricordo di essere io quello che ha meritato, come potrò dare gloria a Dio? Come potrò cantargli un cantico nuovo, non sapendo di essere io che a lui devo riconoscenza? Perché si ammette solo il mutamento della carne, e non anche quello dell`anima, che fu sempre alla guida della carne? E che si dovrebbe dire se la stessa anima, che in questo corpo passò tutto il decorso della vita, che in questo corpo conobbe Dio, si rivestì di Cristo e seminò nella speranza di salvezza, raccolga il frutto poi in un altro corpo, non so quale?

Perfezione del corpo risuscitato (La risurrezione della carne, 60-61)

Alcuni asseriscono che, se alla risurrezione del corpo le membra appartengono alla stessa corporeità, devono necessariamente mantenere le loro attività e le loro azioni. Oppure, se consta che i compiti delle membra cessano, essi eliminano anche la corporeità, alla cui permanenza non si può credere una volta eliminate le membra, le quali a loro volta non possono permanere senza i loro compiti. A che servirebbe, dicono, questa caverna della bocca, la schiera dei denti, la botola della gola, il magazzino dello stomaco, la voragine del ventre, e il contorto sviluppo degli intestini, quando bere e mangiare non avranno più luogo? A che scopo queste membra dovrebbero assumere, triturare, inghiottire, digerire, espellere? E a che scopo, le mani, i piedi e le altre membra-operaie quando non vi sarà più da provvedersi il cibo? E a che scopo i reni, e gli organi genitali dei due sessi? E infine, a che scopo l`intero corpo, che nulla farà?...

I compiti delle membra soddisferanno alle necessità di questa vita fino a quando essa verrà trasferita dal tempo nell`eternità, fino a quando questo corpo animale diventerà spirituale, quando cioè questo corpo mortale si rivestirà di immortalità, questo corpo corruttibile si rivestirà di incorruttibilità (1Cor 15,53). Allora quando la vita sarà liberata da queste necessità, anche le membra verranno liberate dai loro compiti, ma non per questo non saranno necessarie. Infatti, anche esonerate dai loro servizi, resteranno per il giudizio, affinché ciascuno riceva ciò che ha meritato per quanto fece col corpo (2Cor 5,10). Il tribunale di Dio, dunque, esige che l`uomo sia completo; e non è completo senza le membra, della cui sostanza, e non dei cui uffici, egli consta. Se poi la morte è tolta di mezzo, il cibo non è più il mezzo per mantenere la vita, né la sessualità affatica più le membra. L`uomo non resta con ciò meno uomo, né si avrà una menomazione della natura umana, perché noi, in base a un volere eterno, brameremo meno cose; come i cristiani già da quaggiù avranno imparato a non bramare.