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Il modello nella formazione dell`uomo (La risurrezione della carne, 6)

Potessi io dar tanta gloria alla carne quanta gliene diede colui che la fece: essa stessa già si gloriava che qualcosa di tanto umile, come il fango, fosse finito nelle mani di Dio, assai felice solo del suo contatto. E che, se esclusa ogni operazione ulteriore, il corpo umano fosse stato strutturato solo al contatto di Dio? Era certo una gran cosa che questa materia fosse in tal modo preparata. Fu ripetutamente onorata per tutto ciò che subì dalla mano di Dio: quando fu toccata, quando le fu tolta una parte, fu manipolata e strutturata. Pensa a Dio tutto occupato e dedicato ad essa: la sua mano, il suo senso, la sua opera, il suo piano, la sua sapienza, la sua provvidenza e soprattutto il suo stesso affetto, che ne definiva i tratti. Tutto ciò infatti che prendeva forma nella creta era mosso dal pensiero rivolto a Cristo, futuro uomo e allora fango; dal pensiero rivolto al Verbo-carne, che allora era terra. Il Padre aveva detto infatti al Figlio: Facciamo l`uomo a immagine e somiglianza nostra (Gen 1,26). E Dio fece l`uomo, proprio come l`aveva fissato: lo fece a immagine di Dio, cioè di Cristo. Anche il Verbo infatti è Dio, e costituito nell`immagine di Dio non reputò rapina l`essere a lui uguale (cf. Fil 2,6). Perciò quel fango che già da allora rivestiva l`immagine del futuro Cristo nella carne non era solamente opera di Dio, ma era anche un pegno.

A che giova dunque, per offuscare l`origine della carne, venir a ripetere il nome della terra, elemento sozzo e umile? Anche se Dio avesse forgiato l`uomo con un`altra materia, è la sublimità dell`artefice che dobbiamo ricordare, che la giudicò degna, eleggendola, e tale la rese manipolandola... Ma il fango, sia pur qualcosa di scandaloso, ora è un`altra realtà: ho davanti la carne, non già la terra; e anche se la carne sente rivolte a sé le parole: Sei terra e in terra ritornerai (Gen 3,19), esse ne espongono l`origine, non ne richiamano la sostanza. Le è stato dato un essere più nobile dell`origine, più felice per il mutamento. Infatti, anche l`oro è terra, perché proviene dalla terra; ma ora non è più terra, perché è oro: è una materia ben diversa, più splendida e più nobile della povera ganga originaria. Anche Dio poté fondere l`oro della carne dal fango, che ritieni sozzo, coonestandone il censo originario.