00 07/09/2014 18:55
I cristiani amano, rispettano e onorano l`imperatore (A Scapula, 2)

I cristiani non sono nemici di nessuno, tanto meno dell`imperatore. Sanno infatti che è stato costituito dal loro Dio, perciò necessariamente lo amano, lo rispettano, lo onorano, lo vogliono salvo con tutto l`impero romano fino a quando durerà il mondo. Tanto infatti durerà. Veneriamo dunque l`imperatore, ma nel modo che ci è lecito ed è utile a lui stesso: come un uomo che è il secondo dopo Dio, che ha ottenuto da Dio tutto ciò che è, ed è inferiore a Dio solo. Questo dovrebbe volere anche lui stesso. E` infatti superiore a tutti, se è inferiore a Dio solo: è superiore agli stessi dèi perché anch`essi stanno sotto il suo potere. Per questo noi sacrifichiamo per la salute dell`imperatore, ma solo al nostro Dio che è anche il suo, e, come ci ha comandato Dio, solamente con la preghiera. Dio infatti, creatore dell`universo, non ha bisogno alcuno d`incenso o di sangue: tutto ciò è pascolo dei demoni. E i demoni noi non solo li rigettiamo, ma anche li superiamo e li svergogniamo ogni giorno, cacciandoli dagli uomini come molti sanno. Noi dunque preghiamo per la salute dell`imperatore, supplicandola da colui che può realmente concedergliela. Può risultarvi così abbastanza chiaro che noi agiamo come ci insegna la pazienza di Dio; una moltitudine di uomini grande come la nostra, forse più della metà in ogni città, opera nel silenzio e nella modestia; e siamo forse più noti come singoli che come comunità, e null`altro ci contraddistingue se non l`emendazione dai nostri vizi anteriori. Sia ben lungi da noi, dunque, sopportare con indignazione ciò che invece desideriamo sopportare, oppure macchinare la vendetta, che noi aspettiamo solo da Dio.