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"Guardate come si amano" (L`apologetico, 39,1-9)

Noi formiamo un solo corpo per mezzo della nostra comunità di fede, per la nostra unità di disciplina e la comunione di speranza. Camminiamo insieme come un solo esercito per assediare Dio e forzare la sua mano con le nostre preghiere. Questa violenza è gradita a Dio. Preghiamo anche per gli imperatori e per i loro ministri, per il secolo presente e per la pace. Ci raduniamo per ricordarci le sacre Scritture in cui, secondo le circostanze, troviamo luce o avvertimento. Queste parole sacre nutrono la nostra fede, innalzano la nostra speranza, affermano la nostra fiducia, rinsaldano la nostra disciplina. Là si fanno le esortazioni, le correzioni e i giudizi divini. In realtà si giudica con molta ponderazione, per la certezza della presenza di Dio; e pregiudica terribilmente il giudizio futuro l`aver meritato di essere allontanati dalla comunione delle preghiere e da ogni contatto con le cose sante.

Coloro che presiedono le nostre assemblee sono anziani provati; ottengono questo onore non a prezzo di denaro, ma per la testimonianza della loro condotta, perché non si può comprare nulla di ciò che appartiene a Dio. C`è una specie di cassa comune, ma non è formata da un insieme di onorari, come se la religione fosse oggetto di commercio. Ognuno dà ogni mese un modesto contributo, nel giorno che vuole, nella misura che ritiene possibile. Nessuno è obbligato; si porta spontaneamente la propria parte. E` una specie di deposito della pietà. Non viene speso in festini né per bere o per vuote baldorie, ma per nutrire e seppellire i poveri, per soccorrere i ragazzi e le fanciulle che non hanno né genitori né beni, i servi divenuti vecchi, come pure i naufraghi. Se alcuni soffrono nelle miniere, nelle isole, nelle prigioni, per la causa del nostro Dio, questi divengono "lattanti" della religione che hanno confessato.

Questa pratica della carità è ciò che ci distingue di più secondo alcuni che dicono: "Guardate come si amano!". Essi invece si detestano cordialmente. "Vedete, dicono, come sono pronti a morire gli uni per gli altri!". Infatti essi sono molto più pronti ad uccidersi a vicenda.

Quanto al nome di fratelli con cui noi ci chiamiamo, essi se ne fanno un`idea falsa unicamente perché per loro i nomi di parentela sono soltanto espressioni bugiarde di attaccamento. Per diritto di natura, che è nostra madre comune, siamo anche vostri fratelli... ma ben a maggior ragione sono chiamati fratelli e considerati tali quelli che riconoscono Dio come loro unico Padre, che si sono abbeverati allo stesso Spirito di santità e che, usciti dallo stesso seno dell`ignoranza, sono rimasti abbagliati di fronte alla stessa luce di verità.