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LUOGHI DELLA PASSIONE DI GESU'

Come dimostra l’ossuario di Yehohanan da Givat ha-Mivtar era possibile sottrarre alla fossa comune il corpo di un condannato a morte per seppellirlo in spazi privati.

Nel 1980 l’archeologo Amos Kloner scavò un sepolcro giudaico di I secolo d.C. nel sobborgo gerosolimitano di Talpiot. La tomba ospitava dieci ossuari di cui sei con epigrafe nominale (Gesù figlio di Giuseppe, Matteo, Giuseppe, Giuda figlio di Gesù, Maria e Mariamene chiamata anche Mara). I nomi sono tra i più diffusi nel mondo ebraico di allora e la scientificità della scoperta della “tomba di Gesù” è ritenuta non valida. Convenzionalmente il luogo della tomba di Gesù è identificato con l’attuale Basilica del Santo Sepolcro.

Tomba scoperta nel sobborgo Talpiot
Tomba scoperta nel sobborgo Talpiot

Luogo della tomba di Cristo
Luogo della tomba di Cristo (da www.wikipedia.org)

LE PROVE STORICO-ARCHEOLOGICHE SU GESÙ

La storicità di alcune vicende delle vita di Gesù è ribadita da prove archeologiche. Un esempio di questi è la scoperta di un’epigrafe lacunosa rinvenuta nel 1961 a Cesarea Marittima, capitale della Giudea, e citante Ponzio Pilato. Il testo riconoscibile cita:

TIBERIEVM
[PO]NTIVS PILATVS
[PRAEF]ECTVS IVDA[EAE]
[…D]E[DICAVIT]

Si parla di un Tiberieum, un edificio dedicato al culto dell’imperatore Tiberio (regnante dal 14 al 37 d.C.), probabilmente edificato dal prefetto della Giudea, (Po)nzio Pilato la cui esistenza storica è dimostrata nel periodo cronologico della predicazione di Gesù: Pilato infatti fu praefectus Iudaeae dal 26 al 36 d.C., anno in cui manifestò le sue tendenze antigiudaiche contro alcuni samaritani e venne quindi trasferito in Gallia.

Null’altro si conosce di questo politico romano la cui leggenda circa la sua conversione in Gallia, seguito alla morte di Gesù, risale al periodo medievale anche se già i vangeli di Pietro, Nicodemo e Gamaliele riabilitano Pilato discolpandolo e seguendo la falsariga di Giovanni (Gv 19, 12). Nel medioevo nacque poi il “Ciclo di Pilato”.

L’iscrizione di Pilato da Cesarea Marittima
L’iscrizione di Pilato da Cesarea Marittima

I luoghi di Gerusalemme citati dai vangeli corrispondono in parte alla realtà archeologica messa in luce dalle scoperte: un esempio famoso è quello della piscina di Betzaetà, collocata presso la Porta delle Pecore, e citata da Giovanni in occasione del miracolo dell’infermo (19). Un’altra piscina, di cui rimangono a vista alcune vestigia è quella di Siloe (Gv 9, 7).

Plastico ricostruttivo del complesso della piscina di Betzaetà
Plastico ricostruttivo del complesso della piscina di Betzaetà

Anche i luoghi descritti al di fuori di Gerusalemme e i riferimenti geografici (Cafarnao, lago di Tiberiade, Monte delle Tentazioni, Monte Tabor, fiume Giordano, Nazareth, Betlemme) hanno un alto margine di verosimiglianza con le fonti evangeliche.

Il litostroto o gabbatà nella fortezza Antonia ora presso il convento di Nostra Signora di Sion
Il litostroto o gabbatà nella fortezza Antonia ora presso il convento di Nostra Signora di Sion

Gerusalemme al tempo di Gesù