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1726. Poi il ministro, con le braccia allargate, prosegue:
Il Signore misericordioso ti benedica +
ed esaudisca i santi desideri del tuo cuore;
allontani ogni pericolo nel cammino della vita,
perché tu possa raggiungere la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
3. Formula breve
1727. In particolari circostanze, dopo aver detto insieme ai presenti il Padre nostro, il
sacerdote o il diacono può usare la seguente formula breve:
Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo.
R. Amen.
CAPITOLO LIX - BENEDIZIONE DELLE CORONE DEL ROSARIO
Premesse
1728. E' bene che la benedizione di un certo numero di corone del Rosario abbia luogo nel
corso di una celebrazione, che preceda immediatamente la pia recita del Rosario con la
partecipazione del popolo.
1729. Il rito qui proposto per una celebrazione comune si usa opportunamente anche nelle
feste e nelle memorie della beata Vergine Maria o in occasione di un pio pellegrinaggio. Le
corone del Rosario si possono benedire insieme con altri oggetti di pietà e di devozione.
1730. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.
1731. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1732. Per la benedizione di una o poche corone del Rosario soltanto, il ministro può usare
il rito breve, nn. 1748-1753, in circostanze particolari la formula breve, n. 1754.
1. Rito della benedizione
INIZIO
1733. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto in onore della beata Vergine
Maria o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro, dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. - 475 -
R. Amen.
SALUTO
1734. Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia e la pace di Dio nostro Padre,
dal quale procede ogni bene
per mezzo del Figlio nato dalla Vergine,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1735. Il ministro, o un altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
La Vergine Maria, nell'eterno disegno dell'incarnazione del Verbo, fu predestinata ad
essere Madre di Dio. Gia nella vita terrena come Madre del Redentore fu associata in
modo del tutto singolare all'opera di salvezza.
I momenti e gli aspetti di questa provvidenza salvifica sono luminosamente espressi e
contemplati nel Rosario, che e stato sempre valorizzato e vivamente raccomandato dai
pastori del popolo di Dio.
Giustamente la Chiesa ha arricchito di una particolare benedizione le corone del Rosario e
coloro che meditano, in questo pio esercizio i misteri della redenzione, lodando Dio con
Maria e per mezzo di Maria.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1736. Un lettore o uno dei presenti legge un testo della Sacra Scrittura, scelto di
preferenza fra quelli indicati nel «Lezionario dei Santi: Comune della beata Vergine
Maria», pp. 511-563, oppure fra quelli proposti qui di seguito.
At 1, 12-14
Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, con Maria, la Madre di Gesù.
Ascoltate la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Dopo che ebbero veduto Gesù salire al cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal
monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un
sabato. Entrati in città, salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e
Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo
e Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella
preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui.
1737. Oppure - 476 -
Lc 2,46-52
La madre di Gesù serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Luca
Dopo tre giorni, Maria e Giuseppe trovarono il fanciullo Gesù nel tempio, seduto in mezzo
ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di
stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre
gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose
del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte
queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli
uomini.
RESPONSORIO
1738. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 1021 e p. 1035) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 112 (113), 1-2 3-4 5-6 7-8
R. Benediciamo il nome del Signore.
Lc 1,46-48 49-50 51-53 54-55 (Magnificat)
R. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente.
BREVE ESORTAZIONE
1739. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione e l'uso della corona del
Rosario per imparare più facilmente a pregare con pietà e con frutto.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1740. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o
necessità del momento.
In molti modi e attraverso i tempi il popolo cristiano ha venerato e invocato la Madre del
Signore.
Segno privilegiato di questa devozione è la corona del Rosario.
Invochiamo Dio nostro Padre, perché sull'esempio della Vergine Maria, possiamo aderire
pienamente a Cristo.
R. Santa Maria, intercedi per noi.
O Padre clementissimo, che hai scelto Maria,
consenziente alla tua parola,
come socia della redenzione, - 477 -
fa' che per le sue preghiere la tua Chiesa
raccolga con abbondanza i frutti della salvezza. R.
Tu che unendo Maria di Nazaret
al mistero di Cristo tuo Figlio,
l'hai voluta piena di grazia,
fa' che la sentiamo sempre accanto a noi
avvocata e madre. R.
Tu che nella Vergine Maria
ci hai offerto il modello della sequela di Cristo,
fa' che meditando nel Rosario gli eventi della salvezza,
ci impegniamo a viverli nella nostra esperienza quotidiana. R.
Tu che ci proponi in Maria la discepola esemplare
che ascolta e custodisce nel cuore tutte le tue parole,
concedi a noi di imitarla,
per accogliere nella fede e attuare nelle opere
gli insegnamenti del tuo Figlio. R.
Tu che hai effuso lo Spirito Santo sugli Apostoli,
riuniti in preghiera con Maria, Madre di Gesù,
fa' che perseverando nell'orazione viviamo dello Spirito
per camminare secondo lo Spirito. R.
1741. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di
benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
* Segue la preghiera del Signore
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1742. Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione.
Benedetto sii tu, Dio nostro Padre,
che ci chiami a meditare e celebrare nella fede
i misteri del tuo Figlio.
Concedi ai tuoi fedeli,
assidui nella preghiera del Rosario,
di custodire nel cuore
insieme con Maria, Vergine e Madre,
per la grazia dello Spirito Santo,
la gioia, la passione e la gloria
di Gesù Cristo nostro Signore. - 478 -
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1743. Oppure:
Guarda, o Padre, i tuoi fedeli,
che recitando devotamente la corona del Rosario
invocano con fiducia
l'intercessione della beata Vergine Maria;
fa' che nella meditazione dei misteri della salvezza,
possano stabilire una perfetta sintonia tra preghiera e vita.
A te gloria nei secoli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1744. Oppure:
Padre di infinita misericordia,
per tuo volere e per opera dello Spirito Santo,
il tuo unigenito Figlio
prese umana carne nel grembo della Vergine Maria,
patì il supplizio della croce,
risuscitò dai morti;
accogli la nostra lode
e benedici quanti perseverano,
con le labbra e con il cuore,
nella preghiera del Rosario,
perché siano presentati a te dalla stessa Vergine Madre
al termine della vita.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1745. Segue la pia recita del Rosario, secondo le consuetudini locali.
* 1746. Quindi si cantano le litanie della beata Vergine (nn. 2523-2525 o nn. 2544-2546) o
un'antifona mariana, ad esempio Salve, Regina (cfr n. 2549) o si esegue un altro canto
adatto.
CONCLUSIONE
1747. Il ministro stendendo le mani sui presenti dice: - 479 -
Dio, che per mezzo della beata Vergine Maria
ha ridato la gioia al mondo intero,
vi colmi dei suoi favori.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
2. Rito breve
1748. Il ministro inizia il rito dicendo:
V. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
R. E donaci la tua salvezza.
1749. Quindi, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1750. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:
At 1,14
Gli apostoli e i discepoli di Gesù
erano assidui e concordi nella preghiera,
insieme con alcune donne
e con Maria, la Madre di Gesù,
e con i fratelli di lui.
Lc 2,51b-52
La Madre di Gesù
serbava nel suo cuore tutte queste cose.
E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia
davanti a Dio e agli uomini.
* 1751. Quindi il ministro invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
1752. Il ministro, con le braccia allargate, prosegue
Benedetto sii tu, Dio nostro Padre, - 480 -
che ci chiami a meditare e celebrare nella fede
i misteri del tuo Figlio.
Concedi ai tuoi fedeli,
assidui nella preghiera del Rosario,
di custodire nel cuore
insieme con Maria, Vergine e Madre,
per la grazia dello Spirito Santo,
la gioia, la passione e la gloria
di Gesù Cristo nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1753. Oppure
Su tutti voi che recitate devotamente
la corona del Rosario
in onore della beata Vergine Maria,
Madre di Cristo e della Chiesa,
meditando i misteri
della vita, morte e risurrezione del Signore,
scenda la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo.
R. Amen.
1754. In circostanze particolari, dopo aver detto insieme ai presenti il Padre nostro e
un'invocazione alla Vergine, il sacerdote o il diacono può usare questa formula breve:
Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo.
CAPITOLO LX - BENEDIZIONE E IMPOSIZIONE DI UNO SCAPOLARE
Premesse
1755. La benedizione e l'imposizione di uno scapolare dev'essere fatta, per quanto è
possibile, in una celebrazione comune. Quanto all'imposizione dello scapolare, per mezzo
della quale i fedeli sono ammessi a far parte di una confraternita aggregata a un Istituto
religioso, tale ammissione dev'essere compiuta da un suo membro o da un ministro a ciò
debitamente delegato dalla competente autorità dello stesso Istituto.
1756. Per la benedizione e l'imposizione, si deve usare uno scapolare che, quanto alla
forma e alla materia, rispetti le caratteristiche definite per la confraternita o associazione di
cui si tratta; successivamente però può essere sostituito da una medaglia benedetta nello
stesso rito.
1757. Quanto all'ingresso in una confraternita per mezzo del quale uno diviene
spiritualmente partecipe di un Istituto religioso, si tengano presenti le norme particolari
stabilite dai singoli Istituti, e siano integralmente osservate. - 481 -
Rito della benedizione
INIZIO
1758. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1759. Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia e la pace di Dio nostro Padre,
dal quale procede ogni bene
per mezzo del Figlio nato dalla Vergine,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1760. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Anche mediante umili segni Dio si compiace di manifestarci la sua grande misericordia.
Nello stesso modo noi esprimiamo i sentimenti dell'animo riconoscente, riaffermando la
volontà di servire Dio e di mantenerci fedeli per tutta la vita al nostro Battesimo.
Questo scapolare, in cui si suole ravvisare un segno di appartenenza all'Ordine religioso
N., riconosciuto dalla Chiesa, esprime il desiderio di partecipare allo spirito e alla
comunione orante della stessa comunità. In particolare richiama il proposito battesimale di
rivestirci di Cristo, con l'aiuto della Vergine Madre, sollecita della nostra conformazione al
Verbo fatto uomo a lode della Trinità, perché portando la veste nuziale, giungiamo alla
patria del cielo.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1761. Poi un lettore o uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura, scelto
preferibilmente fra quelli che si trovano nel Lezionario per la Santissima Trinità, per i
misteri del Signore o per la beata Vergine Maria. Si può anche scegliere opportunamente
un brano fra quelli che siano confacenti allo spirito dell'Istituto a cui la pia associazione
aderisce.
1762. Oppure: - 482 -
2 Cor 4,13-5,10
Non vogliamo essere spogliati, ma sopravvestiti.
Ascoltate la parola di Dio
dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato»,
anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore
Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti
è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero,
moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il
nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti
il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata
ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle
invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.
Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra,
riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei
cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo
celeste: a condizione però di essere trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in
questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma
sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E' Dio che ci ha fatti per
questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo
siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in visione. Siamo
pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. Perciò
ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. Tutti
infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la
ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
BREVE ESORTAZIONE
1763. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1764. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere
alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di
persone o necessità del momento.
Dio, Padre buono, ha scelto il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne
mortale, ad opera dello Spirito Santo, il Verbo della vita, perché resi partecipi della grazia
di Cristo, primogenito fra molti fratelli, viviamo a lode della sua gloria.
Sostenuti dall'intercessione di Maria, nostra Madre e Regina, diciamo insieme:
R. Rivestici, o Padre, del Cristo tuo Figlio.
Tu hai disposto che il tuo amato Figlio - 483 -
assumesse la nostra povera umanità,
perché gli uomini divenissero in lui
partecipi della vita immortale;
rendici degni di chiamarci ed essere tuoi figli. R.
Tu hai voluto che il Cristo
fosse in tutto simile a noi, escluso il peccato,
e ci hai chiamati a seguirlo per trasformarci
a sua immagine;
rendici suoi fedeli discepoli per piacere in tutto a te. R.
Tu ci convochi al banchetto della grazia,
perché rivestiti dell'abito nuziale
godiamo nella rivelazione della tua gloria;
insegnaci a servirti con totale dedizione. R.
Tu ci esorti per bocca dell'apostolo Paolo
a diffondere nel mondo il buon odore di Cristo;
donaci di riconoscere la sua presenza
in mezzo ai nostri fratelli. R.
Tu ci adorni della veste della giustizia,
perché vivendo secondo il tuo Spirito
manifestiamo la santità della Chiesa;
santificaci nella verità
e donaci di cooperare generosamente alla salvezza di tutti. R.
Tu ci benedici con ogni benedizione spirituale in Cristo,
perché nel suo avvento glorioso,
corriamo incontro a lui con la tunica battesimale;
fa' che, avendo Maria al nostro fianco,
insieme con i tuoi santi,
passiamo dalla morte alla vita senza fine. R.
* 1765. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di
benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Segue la preghiera del Signore
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1766. Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
O Dio, autore e perfezionatore della santità,
tu chiami i rinati dall'acqua e dallo Spirito - 484 -
alla pienezza della vita in Cristo
e alla perfezione della carità;
guarda benigno i tuoi fedeli
che ricevono devotamente questo scapolare
a lode e gloria del tuo nome in onore ...
[della Passione di Cristo o della beata Vergine Maria];
fa' che diventino
sempre più conformi all'immagine del tuo Figlio,
perché al termine della vita,
con l'aiuto della Vergine Madre,
possano entrare nella gioia della tua dimora.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE
1767. Quindi il ministro impone lo scapolare ai candidati pronunciando le parole seguenti o
altre simili, come nei Rituali particolari.
1768. PER UNO SCAPOLARE IN ONORE DELLA TRINITà'
O DEI MISTERI DI GESU' CRISTO
Ricevi quest'abito con il quale sei ammesso
a far parte della famiglia religiosa N.,
dedicata alla Santissima Trinità
[alla Passione di Gesù Cristo];
ti aiuti la Vergine Madre
a rivestirti interiormente di Cristo,
che ci ha redenti nel suo sangue,
per rendere gloria a Dio
e cooperare nella Chiesa al bene dei fratelli.
R. Amen.
1769. PER UNO SCAPOLARE IN ONORE
DELLA VERGINE MARIA
Ricevi quest'abito con il quale sei ammesso
a far parte della famiglia religiosa N.,
dedicata alla Vergine Maria;
ti aiuti la Madre di Dio
a rivestirti di Cristo che vive in te,
per rendere gloria alla Trinità
e cooperare nella Chiesa al bene dei fratelli.
R. Amen. - 485 -
1770. Il ministro, secondo l'opportunità, può pronunciare ad alta voce, una volta sola per
tutti, la formula dell'imposizione.
Tutti rispondono insieme: Amen.
E si accostano al celebrante per ricevere lo scapolare.
1771. Poi il ministro rivolgendosi ai nuovi confratelli dice:
Con il segno di questo scapolare,
la nostra comunità religiosa vi accoglie,
perché possiate servire con maggior impegno
Cristo e la sua Chiesa nello spirito dell'Ordine N.
Per l'attuazione di questo santo proposito
io, con l'autorità che mi è stata concessa,
vi ammetto alla partecipazione
di tutti i beni spirituali della nostra famiglia.
1772. Poi il ministro espone i diritti e gli obblighi dei membri dell'associazione.
CONCLUSIONE
1773. Il ministro stendendo le mani sui presenti dice il formula seguente o un altro adatto
tenendo presente la denominazione dello scapolare.
Dio onnipotente e misericordioso vi protegga
e vi dia il dono della vera sapienza,
apportatrice di salvezza.
R. Amen.
Vi illumini sempre
con gli insegnamenti della fede,
e vi aiuti a perseverare nel bene.
R. Amen.
Vi mostri la via della verità e della pace,
e guidi i vostri passi
nel cammino verso la vita eterna.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1774. Un canto corale può chiudere la celebrazione. - 486 -
PARTE QUINTA
BENEDIZIONI PER DIVERSE CIRCOSTANZE
Premesse
1775. La vita cristiana viene incrementata in molti modi quando nello Spirito del Signore,
secondo i suoi comandamenti, si mettono in comune i frutti della terra e del lavoro, e tutto
ciò che è adatto a favorire l'amicizia fra gli uomini. Dio ci benedice e noi lo benediciamo1;
perciò lo ringraziamo e imploriamo il suo aiuto con una celebrazione e una preghiera
conveniente, perché ciò che ci ha donato serva a portare a compimento nel debito modo il
regno del Signore.
CAPITOLO LXI – BENEDIZIONE PER I BENEFICI RICEVUTI
Premesse
1776. Con i suoi doni Dio ci chiama incessantemente a ringraziarlo; ciò vale soprattutto
quando egli ci elargisce particolari benefici. I fedeli che si propongono di estendere la
grazia della celebrazione eucaristica alla vita quotidiana, cercano di rimanere in un
continuo rendimento di grazie.
1777. Questo formulario risponde al vissuto domestico o sociale in cui le famiglie o i gruppi
di persone sperimentano gli interventi della Provvidenza.
1778. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un
laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
1779. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti della celebrazione alle particolari circostanze di persone e di
luoghi.
Rito della benedizione
1780. Vedi il Cap. I/l, p. 45. - 487 -
CAPITOLO LXII - BENEDIZIONE PER COSE E SITUAZIONI VARIE
Premesse
1781. Per lodare il Signore e invocare la sua benedizione anche in altre situazioni della
vita che non sono espressamente indicate nei riti precedenti (come per esempio una
riunione dei membri di una famiglia, oppure un'incontro per celebrare un particolare
avvenimento, oppure una raccolta di aiuti per i poveri, ecc.), si propone qui un rito per una
celebrazione che, presentando più testi a scelta, può facilmente esser adattato alle diverse
circostanze.
1782. Il presente rito non intende però derogare in nulla dai principi. Non è conveniente
infatti cogliere l'occasione per celebrare una benedizione per qualunque genere di cose
(come per es. per l'erezione di un monumento qualsiasi, per nuovi strumenti bellici, o per
ogni genere di circostanze). Ciascuna celebrazione deve sempre essere sottoposta ad un
equo criterio pastorale, soprattutto se si può prevedere il pericolo di suscitare sorpresa nei
fedeli o negli altri.
1783. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un
laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
1784. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
INIZIO
1785. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1786. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre
adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, origine e fonte di ogni bene,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
1787. Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo: - 488 -
Fratelli e sorelle, benediciamo Dio,
origine e fonte di ogni bene.
R. Amen.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1788. Il ministro o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Le meraviglie del creato, gli eventi della storia che una misteriosa provvidenza volge a fine
di bene, le opere degli uomini amanti della giustizia e della pace muovono il nostro cuore a
benedire Dio, sorgente prima di ogni dono.
Noi crediamo, con l'apostolo Paolo, che tutto coopera al bene per coloro che temono e
amano il Signore; e in ogni circostanza cerchiamo il suo paterno aiuto perché, aderendo in
Cristo alla sua volontà, tutto compiamo per la sua gloria.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1789. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei testi della Sacra Scrittura:
Col 1,9b-14
Portando frutto in ogni opera buona.
Ascoltate la parola di Dio dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della
sua volontà con ogni sapienza e ; intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in
maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e
crescendo nella conoscenza di Dio; rafforzandovi con ogni energia secondo la sua
gloriosa potenza per poter essere forti e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il Padre
che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. E' lui infatti che ci ha
liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera
del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.
1790. Oppure
Rm 8, 24-27
Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza.
Ascoltate la parola di Dio dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza;
infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che
non vediamo, lo attendiamo con perseveranza!
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno
sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con
insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri
dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio. - 489 -
1791. Oppure
1 Tm 4,4
Tutto ciò che è stato creato da Dio è buono.
Ascoltate la parola di Dio dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con
rendimento di grazie, perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.
1792. Oppure (per esteso vedi a p. 865 ss.):
Nm 6,22-27
Voi benedirete così gli Israeliti e io li benedirò.
Dt 33,1.13-16
La benedizione di Mosè.
Sap 13, 1-7
Dalla grandezza e bellezza delle creature si conosce il Creatore.
Sir 18, 1-10
Non è possibile narrare le meraviglie del Signore!
Col 3,14-17
Tutto si compia nel nome del Signore rendendo grazie a Dio.
RESPONSORIO
1793. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 1018 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 104 (105), 1-2 3-4 5.7 8-9
R. Cantate al Signore: ha liberato il suo popolo.
Sal 105 (106), 2-3 4-5 45-46 47 48
R. Celebrate il Signore, perché è buono:
eterna è la sua misericordia.
Sal 106 (107), 1-3 8-9 42-43
R. Volgiti a noi, Signore: in te speriamo.
BREVE ESORTAZIONE
1794. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio
PREGHIERA DEI FEDELI - 490 -
1795. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere
alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di
persone o necessità del momento.
Dio ama tutte le creature e le custodisce con immenso amore. Invochiamo la sua
benedizione, perché ci guidi e ci sostenga con la forza del suo Spirito.
R. Sia sempre con noi la tua benedizione, Signore.
O Dio eterno,
che imprimi un senso più alto alla nostra vita,
quando aderiamo di cuore alla tua volontà,
colmaci della sapienza del tuo Spirito. R.
Tu che hai profuso in noi la ricchezza
dei tuoi benefici,
fa' che rendiamo copiosi frutti di opere buone
a gloria del tuo nome. R.
Tu che ci guardi sempre con occhi di misericordia,
accogli le preghiere di coloro che confidano in te. R.
Tu che hai mandato nel mondo il tuo Figlio
per cancellare la maledizione del peccato
e proclamare un tempo di grazia e di salvezza,
donaci in lui ogni benedizione del cielo. R.
Tu che effondi nei nostri cuori lo Spirito
nel quale gridiamo: Abbà, Padre,
esaudisci la preghiera dei tuoi figli
che riconoscono la tua bontà infinita. R.
Tu che per la morte e risurrezione del tuo Figlio
ci hai scelti come tuo popolo santo,
ricordati di noi in tutte le nostre prove
e benedici la tua eredità. R.
1796. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di
benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
* Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE - 491 -
1797. Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se
laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
1798. PER LE COSE CREATE DA DIO
Benedetto sei tu, Dio, creatore dell'universo,
che hai fatto buone tutte le cose,
e hai affidato all'uomo le risorse della terra;
fa' che usiamo sempre con gratitudine
dei beni da te creati
e condividiamo i tuoi doni con i poveri
nell'amore di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1799. Oppure
Signore, Padre santo,
dalla tua parola e dalla tua potenza
tutto è stato creato;
da te riceviamo
ciò che sostenta la nostra vita quotidiana;
accogli la lode dei tuoi fedeli,
e fa' che aderendo con gioia alla tua volontà
si servano sempre con gratitudine dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1800. Oppure:
Dio onnipotente ed eterno,
tu hai creato l'uomo a tua immagine
e lo hai dotato dei beni di natura e di grazia,
per innalzarlo alla gioia senza fine;
fa' che sperimentiamo ogni giorno
il conforto della tua provvidenza,
perché non ci manchi il necessario nella vita presente,
e nella futura ereditiamo i beni da te promessi.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen. 1801. PER LE COSE FATTE DALL'UOMO
Dio onnipotente ed eterno,
che ci affidi le risorse e le energie del creato,
perché ci aiutiamo l'un l'altro in operosa concordia,
benedici noi e l'opera delle nostre mani
e fa' che riconoscendo in te il sommo bene
instauriamo rapporti di amicizia e di fraternità.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.