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3 2 Cor 5,17.
4 Cfr 2 Cor 3, 18.
5 Cfr 2 Cor 4,6; Mt 17,2.
6 Ef 5,8.
7 CONC. NICENO II, Act VII, Mansi XIII, 378; Denzinger-Schonmetzer, 601.
8 Cfr CONC. VAT. II, Constituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 111.
9 CONC. DI TRENTO, Sess. XXV: Denzinger-Schonmetzer, 1823.
CAPITOLO LIII – BENEDIZIONE DI UN NUOVO CIMITERO
Premesse
1535. La Chiesa considera il cimitero come luogo sacro; raccomanda quindi e si adopera
perché i nuovi cimiteri, o predisposti dalla comunità cattolica, o costruiti dalla pubblica
amministrazione nei paesi cattolici, vengano benedetti, e si eriga in essi la croce del
Signore, segno per tutti di speranza e di risurrezione.
Tuttavia i discepoli di Cristo «né per territorio, né per lingua, né per civili istituzioni si
distinguono dagli altri uomini» 1 con i quali conducono la loro esistenza; per tutti quindi
rivolgono al Padre celeste la loro preghiera: per i fratelli che sono morti nella pace di
Cristo, e per tutti i defunti, dei quali Dio solo ha conosciuto la fede»2.
I cristiani pertanto seppelliscono e onorano nei cimiteri non solo i corpi dei loro fratelli di
fede, ma anche quelli di coloro con i quali hanno condiviso la stessa natura umana: per
tutti Cristo ha sparso il suo sangue, tutti ha redento con la sua morte in croce.
1536. E' opportuno che il rito della benedizione del cimitero venga celebrato dal vescovo
diocesano. Se non gli è possibile, ne affidi lo svolgimento a un presbitero, specialmente se
suo collaboratore nella cura pastorale della diocesi o di quegli stessi fedeli che hanno
predisposto la costruzione del cimitero.
Se il rito è presieduto dal vescovo, si facciano tutti gli adattamenti del caso.
1537. La benedizione di un cimitero si può svolgere in qualsiasi giorno e ora, fatta
eccezione per il Mercoledì delle Ceneri e la Settimana santa; si scelga però di preferenza
un giorno in cui i fedeli possano partecipare numerosi, e specialmente la domenica,
perché la memoria settimanale della Pasqua del Signore esprime meglio il senso pasquale
della morte cristiana.
1538. Nel caso poi di un cimitero costruito o dall'amministrazione locale o dalla comunità
cristiana, cioè da fratelli separati e da cattolici, per seppellirvi di preferenza i defunti delle
varie comunità cristiane, è bene farne l'inaugurazione con una celebrazione ecumenica,
alla cui preparazione collaborino tutte le parti interessate. Per la parte che riguarda i
cattolici, l'ordinamento della celebrazione spetta all'Ordinario del luogo. - 420 -
1539. Se la comunità cattolica viene invitata all'inaugurazione di un cimitero che abbia
caratteristiche o proprie di una religione non cristiana, o prettamente laicali, la Madre
Chiesa non rifiuta di partecipare al rito o di pregare per tutti i defunti. Spetta tuttavia
all'Ordinario del luogo dare direttive sulla presenza dei cattolici. Qualora siano
debitamente autorizzati, il sacerdote cattolico e i fedeli svolgano letture bibliche, salmi e
preghiere che esprimano in tutta chiarezza la dottrina della Chiesa sulla morte e sul fine
dell'uomo che tende di sua natura a Dio vivo e vero.
Rito della benedizione
INIZIO
1540. Laddove è possibile è bene che la comunità dei fedeli si rechi ordinatamente, dalla
chiesa o da altro luogo adatto, al cimitero di cui è prevista la benedizione. Se la
processione non si può fare o non la si ritiene opportuna, i fedeli si riuniscono all'entrata
del cimitero.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
SALUTO
1541. Il sacerdote celebrante saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte
di preferenza dalla sacra Scrittura:
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
che donando la vita ha trionfato sulla morte,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1542. Il sacerdote celebrante, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione
con queste parole o altre simili:
Fratelli e sorelle, la pietà cristiana ci ha riuniti per la benedizione di questo Cimitero, dove i
nostri corpi mortali riposeranno finché spunti il giorno glorioso del Signore. Da questo
luogo di pace innalziamo gli occhi alla santa Gerusalemme e contempliamo il Cristo risorto
dai morti e asceso al cielo e con lui Maria assunta in corpo ed anima alla gloria del
Paradiso. Egli che ci ha comandato di attenderlo operosi e vigilanti, ci unisca al suo trionfo
nel giorno della risurrezione.
COLLETTA
1543. Terminata la monizione, il sacerdote celebrante dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio. - 421 -
Quindi il sacerdote celebrante, con le braccia allargate, prosegue:
O Padre, che fai di noi tuoi fedeli
la Chiesa itinerante nel tempo
per accoglierci come cittadini nella patria eterna
guarda questa tua famiglia
che si porta in devoto pellegrinaggio al cimitero,
e concedi che il luogo
preparato per la sepoltura delle nostre umili spoglie,
ci richiami alla beata speranza della vita futura,
quando il Cristo trasformerà il nostro corpo mortale
a immagine del suo corpo glorioso.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
PROCESSIONE
1544. Quindi il diacono dice:
Avviamoci in pace.
Si forma la professione per il cimitero, secondo le usanze locali o, in quest'ordine: precede
colui che porta la croce; ai suoi lati, due ministranti con i ceri accesi: segue il sacerdote
celebrante con gli altri ministri; quindi i fedeli.
1545. Al muoversi della processione, si canta una delle antifone seguenti con il Salmo 117
(vedi n. 2504) o con un altro o salmo tolto di preferenza dal «Rito delle esequie». Si può
eseguire anche un altro canto adatto.
Antifona:
Avrò la tua pace, Signore, nella terra dei viventi.
Oppure:
Aprite le porte della giustizia;
entreremo a rendere grazie al Signore.
Oppure:
Questa è la porta del Signore: per essa entrano i giusti.
Salmo 117 (118).
1546. Se non si fa la processione, subito dopo la preghiera, il sacerdote celebrante, con i
ministri e i fedeli, entra nel cimitero al canto dell'antifona seguente con il suo salmo (vedi n.
2505). o di un altro canto adatto.
Antifona: - 422 -
Udii una voce dal cielo che diceva:
beati i morti che muoiono nel Signore.
Salmo 133 ( 134).
LITURGIA DELLA PAROLA
1547. La processione si dirige verso il luogo dove è eretta la croce lì si fa la lettura della
parola di Dio; se ci fossero difficoltà, si va alla cappella del cimitero o in altro luogo adatto.
1548. Si leggono uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di preferenza tra quelli proposti
nel «Rito delle esequie» e nel «Lezionario per le Messe rituali: Nelle Messe dei defunti»
pp. 683-761, intercalando alle letture salmi responsoriali adatti, o sostando alquanto in
sacro silenzio. Alla lettura del Vangelo si riservi sempre il posto d'onore.
Se il rito prosegue con la celebrazione della liturgia eucaristica, si devono fare,
intercalando un salmo responsoriale adatto, almeno due letture - la seconda è quella del
Vangelo - tratta dal «Lezionario per le Messe rituali nelle Messe dei defunti» p. 683 ss.
OMELIA
1549. Secondo l'opportunità, il sacerdote celebrante rivolge una breve omelia ai presenti,
illustrando le letture bibliche e il senso pasquale della morte cristiana, perché
percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1550. Quindi il sacerdote celebrante sostando dinanzi alla croce eretta in mezzo al
cimitero, benedice la croce stessa e l'area cimiteriale.
Invita poi tutti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Poi, con le braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti benediciamo, Dio giusto e santo,
fonte di ogni consolazione;
tu hai stabilito che i nostri corpi mortali
ritornino alla terra dalla quale furono plasmati,
ma per un dono della tua misericordia
hai mutato la dolorosa sentenza di morte,
eredità del peccato,
in una suprema testimonianza di amore.
Tu hai provveduto per Abramo, padre dei credenti,
una sepoltura nella terra promessa;
hai esaltato l'opera di Tobia
nel pietoso ufficio di seppellire i morti; - 423 -
e hai voluto che il tuo unico Figlio
venisse deposto in un sepolcro nuovo,
dal quale è risorto vincitore della morte,
per darci il pegno della risurrezione futura.
Ora ti preghiamo, o Padre,
benedici + questo cimitero,
preparato per l'inumazione dei corpi
all'ombra della croce,
perché sia un luogo di quiete e di speranza:
qui riposino in pace
le salme delle sorelle e dei fratelli defunti
in attesa dell'avvento glorioso del tuo Figlio,
per risorgere con lui alla vita immortale;
qui il nostro cuore si apra alla beata speranza;
di qui salgano preghiere di suffragio a te gradite,
perché quanti riposano in Cristo
lodino senza fine la tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1551. Quindi il sacerdote celebrante pone l'incenso nel turibolo incensa la croce.
1552. Poi con l'acqua benedetta asperge i presenti e il cimitero silenziosamente * o
dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
il ricordo del Battesimo
che ci ha fatto tuoi figli ed eredi della gloria futura.
L'aspersione si può fare o restando davanti alla croce al centro dell'area cimiteriale, o
percorrendo il perimetro del recinto.
1553. Nel frattempo, secondo l'opportunità si canta l'antifona seguente con il suo salmo o
un altro canto adatto.
Antifona
Esulteranno nel Signore
i corpi umiliati nella morte.
Salmo 50.
PREGHIERA DEI FEDELI
1554. Segue la preghiera comune, strutturata o nella forma della preghiera dei fedeli nella
Messa o nel modo qui proposto. Tra le invocazioni seguenti si possono scegliere alcune - 424 -
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o
necessità del momento.
Acclamiamo Cristo Signore, che morendo sulla croce ha distrutto il peccato, e risorgendo
dal sepolcro ha vinto la morte.
Diciamo insieme:
R. O Signore, tu sei nostra vita e risurrezione.
Cristo, Figlio dell'uomo, che morendo in croce
hai associato alla tua Passione la Vergine Madre
e risorgendo l'hai colmata di gioia,
consola coloro che soffrono
e conferma la nostra comune speranza. R.
Cristo, Figlio del Dio vivente,
che hai richiamato dai morti l'amico Lazzaro,
risuscita alla vita gloriosa le sorelle e i fratelli
credenti con il tuo sangue prezioso. R.
Cristo, consolatore degli afflitti,
che hai asciugato le lacrime della vedova,
restituendole il suo unico figlio,
conforta quanti piangono per la morte dei loro cari. R.
Cristo redentore,
guarda con bontà coloro che vivono senza speranza
perché non ti conoscono:
dona loro la fede nella risurrezione e nella vita futura. R.
Cristo, luce del mondo, che aprendo gli occhi al cieco,
ti sei rivelato allo stupore del suo sguardo,
mostra il tuo volto ai defunti,
ancora privi della tua visione gloriosa. R.
NEL RITO SENZA LA MESSA
1555. Dopo le invocazioni il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste
parole o altre simili:
Innalziamo i nostri cuori a Dio Padre,
con la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato,
perché venga il suo Regno
e siano perdonati i nostri peccati.
Padre nostro.
* 1556. Quindi il sacerdote, con le braccia allargate, prosegue dicendo: - 425 -
Ravviva in noi, o Padre, l'attesa della risurrezione
e donaci di testimoniare
in ogni momento della nostra esistenza terrena
la speranza seminata nei nostri cuori.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1557. Segue la benedizione finale, vedi n. 1560. Un canto corale può chiudere la
celebrazione.
LITURGIA EUCARISTICA
1558. Terminata questa parte del rito, se è prevista la celebrazione del sacrificio
eucaristico, il sacerdote celebrante, indossata la casula e fatta con i ministri la debita
riverenza, bacia l'altare.
I ministri collocano sull'altare il corporale, il purificatoio, il calice e il Messale; quindi si
portano il pane, il vino e l'acqua, e Messa prosegue come di consueto.
1559. Se si dovesse dedicare o benedire l'altare della cappella cimitero, tutto si svolga,
con i necessari adattamenti, secondo, norma del rito della Dedicazione della chiesa e
dell'altare Capp. IV o VI.
CONCLUSIONE
1560. Il celebrante stendendo le mani sui presenti dice:
Dio, creatore e Padre,
che nella risurrezione del suo Figlio
ha dato ai credenti la speranza di risorgere,
effonda su di voi la sua benedizione.
R. Amen.
Cristo, che ci ha redenti con la sua croce,
vi rinnovi nel suo amore
e doni a tutti i defunti la luce e la pace eterna.
R. Amen.
Lo Spirito Consolatore
vi conceda di godere la felicità promessa
a chi attende l'avvento del Signore.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. - 426 -
R. Amen.
1561. Il diacono congeda l'assemblea.
CAPITOLO LIV - * BENEDIZIONE DELLE TOMBE nella Commemorazione dei
fedeli defunti
Premesse
1562. Nella preghiera per le sorelle e i fratelli defunti in forza della comunione dei santi, la
Madre Chiesa intende non solo raccomandare a Dio i morti, ma anche rinnovare e
testimoniare la fede nella risurrezione della carne e nella vita eterna.
1563. In molti modi le comunità parrocchiali esprimono questo senso della speranza
cristiana. Per la Commemorazione di tutti i fedeli defunti è consuetudine andare in
processione al Cimitero e in tale occasione benedire le tombe. In questa o simili
circostanze è opportuno promuovere una celebrazione con un apposito rito di benedizione
.
1564. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un
laico con i gesti e formule per esso predisposti.
1565. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1. Rito della benedizione
INIZIO
1566. Laddove è possibile, è bene che la comunità dei fedeli si rechi ordinatamente, dalla
chiesa o da altro luogo adatto, al Cimitero di cui è prevista la benedizione. Se la
processione non si può fare o non la si ritiene opportuna, i fedeli si riuniscono all'entrata
del cimitero.
1567. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1568. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre
adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, fonte di perdono e di pace, - 427 -
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
1569. Se invece il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:
Lodiamo Dio,
fonte di perdono e di pace.
R. Benedetto nei secoli il Signore.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1570. Chi presiede, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Nella visita al Camposanto, luogo del riposo dei nostri fratelli e sorelle defunti, rinnoviamo
la fede nel Cristo, morto, sepolto e risorto per la nostra salvezza. Anche i corpi mortali si
risveglieranno nell'ultimo giorno e coloro che si sono addormentati nel Signore saranno
associati a lui nel trionfo sulla morte. Con questa certezza eleviamo al Padre la nostra
preghiera unanime di suffragio e di benedizione.
INVOCAZIONI A CRISTO
1571. Un lettore o uno dei presenti prosegue dicendo:
Signore, che soffrendo la Passione
hai distrutto i nostri peccati,
abbi pietà di noi.
R. Signore, pietà. Oppure: Kyrie, eleison.
Cristo, che risorgendo dai morti
ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
abbi pietà di noi.
R. Cristo, pietà. Oppure: Christe, eleison.
Signore, che salendo al Padre
ci hai preparato un posto nel tuo regno,
abbi pietà di noi.
R. Signore, pietà. Oppure: Kyrie, eleison.
1572. Oppure:
Dio santo, Dio forte, Dio immortale.
Kyrie, eleison. - 428 -
R. Kyrie, eleison.
Tu che hai steso le braccia sul legno della croce,
Christe, eleison.
R. Christe, eleison.
Tu che verrai alla fine dei tempi
per giudicare i vivi e i morti
Kyrie, eleison.
R. Kyrie, eleison.
1573. Quindi il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico,
dice:
Ascolta, o Dio,
la preghiera che la comunità dei credenti
innalza a te nella fede del Signore risorto,
e conferma in noi la beata speranza
che insieme ai nostri fratelli defunti
risorgeremo in Cristo a vita nuova.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1574. Secondo l'opportunità la lettura della parola di Dio, il responsorio e l'esortazione si
possono fare a questo punto prima della processione, vedi nn. 1578-1581. Tu che hai
steso le braccia sul legno della croce,
PROCESSIONE AL CIMITERO
1575. Il ministro, prima della processione, dice queste parole o altre simili:
Andiamo processionalmente al Cimitero, seguendo la Croce, nostra unica speranza, nel
vincolo indistruttibile della comunione che unisce in Cristo i vivi e i morti.
1576. La processione, preceduta dalla croce affiancata da due fiaccole, si dirige verso il
Camposanto. Due ministri portano l'aspersorio con l'acqua benedetta e il turibolo.
1577. Durante la processione, secondo le consuetudini, si possono eseguire canti adatti,
recitare il Rosario, le litanie dei Santi con la risposta: prega/te per loro.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO - 429 -
1578. Giunti al Cimitero, dopo che i fedeli si sono raccolti nel luogo stabilito, chi presiede o
un altro ministro idoneo introduce la lettura della parola di Dio con queste parole o altre
simili:
Ascoltiamo ora, fratelli e sorelle, la parola di Dio che nutre la nostra fede e la nostra
speranza.
1579. Un lettore o uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura tratto dal
«Lezionario per le Messe rituali: Per le Messe dei defunti», p. 683 ss, o nel «Rito delle
esequie» ed. minor p. 181 ss.
RESPONSORIO
1580. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare il salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 1028 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 129 (130)
R. Spero nel Signore,
e confido sulla sua parola.
BREVE ESORTAZIONE
1581. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato delle celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1582. Quindi il ministro introduce le preghiera dei fedeli con queste parole o altre simili.
Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne
altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
Dio Padre, che ha ribaltato la pietra del sepolcro di Cristo,
ridarà vita anche ai nostri corpi mortali,
per unirci alla gloria del Signore risorto.
Preghiamo insieme e diciamo:
R. Per Cristo, nostra vita e risurrezione,
ascoltaci, o Padre.
Per i pastori della Chiesa
che si sono addormentati nel Signore,
perché siano eternamente beati
insieme con le sorelle e i fratelli
che guidarono ai pascoli della vita eterna. R.
Per le vittime della guerra e di ogni forma di violenza,
perché il loro sacrificio - 430 -
affretti un'era di fraternità e di pace, preghiamo. R.
Per i nostri familiari, amici e benefattori defunti,
perché possano godere della gioia eterna
nella contemplazione del tuo volto, preghiamo. R.
Per tutta la famiglia umana,
perché siano consolati gli afflitti,
liberati gli oppressi, radunati i dispersi, preghiamo. R.
Per la Chiesa pellegrina nel mondo e qui presente,
perché diffonda sino ai confini della terra
la beata speranza che splende in Cristo,
vincitore del peccato e della morte, preghiamo. R.
Segue la preghiera del Signore
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1583. Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote diacono, con le mani giunte se
laico, pronuncia la preghiera benedizione:
Sii benedetto, o Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati
mediante la risurrezione di Gesù dai morti
a una speranza viva,
per una eredità che non si corrompe e non marcisce;
ascolta la preghiera che rivolgiamo a te
per tutti i nostri cari che hanno lasciato questo mondo:
apri le braccia della tua misericordia
e ricevili nell'assemblea gloriosa
della santa Gerusalemme.
Conforta quanti sono nel dolore del distacco
con la certezza che i morti vivono in te
e anche i corpi affidati alla terra
saranno un giorno partecipi
della vittoria pasquale del tuo Figlio.
Tu che sul cammino della Chiesa
hai posto quale segno luminoso la beata Vergine Maria,
per sua intercessione sostieni la nostra fede,
perché nessun ostacolo ci faccia deviare
dalla strada che porta a te,
che sei la gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore. - 431 -
R. Amen.
1584. Oppure:
Dio di infinita misericordia,
che stringi in un unico abbraccio
tutte le anime redente dal sangue del tuo Figlio,
noi ci presentiamo davanti a te
con la mestizia e il dolore
per il distacco dai nostri cari defunti,
ma con la fede e la speranza
che il tuo Spirito ha acceso nei nostri cuori.
La morte non ha distrutto la comunione di carità
che unisce la Chiesa pellegrina sulla terra
alle sorelle e ai fratelli che hanno lasciato questo mondo.
Accogli, o Signore,
le preghiere e le opere che umilmente ti offriamo,
perché le loro anime
contemplino la gloria del tuo volto.
Fa' che quando giungerà la nostra ora
possiamo allietarci della tua dolce presenza
nell'assemblea degli angeli e dei santi
e rendere grazie a te,
termine ultimo di ogni umana attesa.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1585. Il ministro asperge le tombe dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
il ricordo del Battesimo,
che ci ha fatto tuoi figli ed eredi della gloria futura.
1586. Quindi incensa le tombe.
1587. Poi conclude il rito dicendo:
V. L'eterno riposo dona loro, Signore.
R. E splenda ad essi la luce perpetua.
V. Riposino in pace.
R. Amen.
1588. Un canto corale può chiudere la celebrazione. - 432 -
2. Rito della benedizione
e celebrazione della Messa
1589. Se è prevista la Messa, come è consuetudine in molti luoghi specialmente nella
Commemorazione dei fedeli defunti, si può procedere in uno dei modi seguenti:
A. - Il rito si svolge come indicato sopra:
- si omette il Padre nostro:
- dopo l'aspersione e l'incensazione delle tombe il sacerdote celebrante indossa la
casula;
- fatta con i ministri la debita riverenza, bacia l'altare e prosegue con la liturgia eucaristica.
B. - Il sacerdote celebrante, secondo le circostanze, indossa la casula all'inizio della
celebrazione o prima di accostarsi all'altare;
- giunti al cimitero, il sacerdote celebrante con i ministri fa la debita riverenza e bacia
l'altare;
- si canta o si dice il Kyrie eleison; quindi la Messa prosegue come al solito;
- la preghiera dei fedeli si fa nel modo consueto (per le intenzioni cfr n. 1582):
- terminata l'orazione dopo la Comunione, il sacerdote celebrante, dopo aver rivolto ai
fedeli una breve monizione, dice la preghiera di benedizione (nn. 1583-1584);
- asperge e incensa le tombe (nn l585-1586):
- quindi conclude il rito (n. 1587).
C. La processione al Camposanto si svolge dopo la Messa celebrata in chiesa;
- terminata l'orazione dopo la Comunione, il sacerdote celebrante può indossare il piviale;
- per la processione tutto si svolge come indicato ai nn. 1575-1577;
- giunti al Camposanto il sacerdote celebrante, se lo ritiene opportuno, rivolge brevi parole
ai presenti, perché percepiscano il significato della benedizione; - si fa un canto adatto (cfr
n. 1545);
- il sacerdote celebrante dopo aver invitato i presenti pregare per qualche momento in
silenzio, pronuncia la preghiera di benedizione (nn. 1583-1584); - asperge e incensa le
tombe (nn. 1585-1586);
- conclude il rito (nn.1587-1588). - 433 -
PARTE QUARTA
BENEDIZIONI RIGUARDANTI LA DEVOZIONE POPOLARE
Premesse
1590. Per armonizzare i pii esercizi e altre espressioni della pietà popolare con le leggi e lo
spirito della liturgia, la Chiesa predispone particolari formule nella prassi celebrativa.
In questo ambito rientrano anche le benedizioni di elementi primordiali come l'acqua e il
fuoco, la luce ecc. e di ingredienti base della convivialità umana. Opportunamente si
premette anche un rito di benedizione per cose e oggetti, come ad es. le corone del
rosario della beata Vergine Maria, prima che siano usati dai fedeli.
1591. E' invalsa inoltre tra i fedeli la buona consuetudine di portare con sé alcuni oggetti di
devozione, oppure di usarne altri per pregare, di esporre nelle proprie case immagini
sacre, di conservare anche presso di sé cose benedette, come bevande e cibi. Per
provvedere in qualche modo a forme di pietà di questo tipo, nella presente quarta parte
vengono proposti alcuni esempi di benedizioni da celebrarsi in varie circostanze.
* 1592. Qualora in questi riti di benedizione si usino le reliquie dei santi, ci si assicuri con la
massima diligenza che siano autentiche, di adeguata grandezza e insigni per il rapporto
comprovato dalla tradizione con il santo di cui si invoca il patrocinio 1.
Il ministro, sacerdote o diacono, conforme alle consuetudini, concluda il rito con il segno
della croce e l'invocazione della santissima Trinità per intercessione del santo di cui si fa
memoria.
CAPITOLO LV - *BENEDIZIONE AL MARE, A UN LAGO,A UN FIUME, A UNA
SORGENTE, A UNA FONTANA
Premesse
1593. L'acqua è sorgente di vita e con l'aria e la luce è uno degli elementi essenziali del
cosmo. Senza di essa la terra non sarebbe che un deserto, e l'uomo, le piante e gli animali
non potrebbero vivere. Nella prospettiva biblica l'acqua unita allo Spirito è il grembo
fecondo della creazione, è la pioggia purificatrice e la rugiada celeste, è la figura profetica
della vita nuova in Cristo. (cfr Gn 1, 2; Gn 7,10; Gv 3, 5).
Nell'esistenza quotidiana, l'acqua ha un uso multiforme: è lavacro, bevanda, refrigerio; può
essere torrente o rigagnolo, onda impetuosa o fontana limpida e tranquilla. L'acqua è
giustamente motivo di benedizione e di supplica.
1594. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono in alcune solennità
o circostanze particolari (ad es. per un fiume nella festa del Battesimo del Signore, per il
mare nelle feste patronali delle città e dei paesi rivieraschi o in altre occasioni) . - 434 -
Ad esso è raccomandata la presenza del popolo e la sua attiva partecipazione.
1595. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si possono adattare
le singole parti alle caratteristiche di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
INIZIO
1596. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi il ministro dice:
V. Sia benedetto il nome del Signore
R. Ora e sempre.
1597. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con brevi
parole.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1598. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:
Sal 103 (104), 1.10-11
Fa scaturire le sorgenti nelle valli.
Benedici il Signore, anima mia.
Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie selvatiche
ed estinguono la loro sete.
Is 41, 17-18
Cercano acqua... il Signore li ascolta.
Dice il Signore:
I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è,
la loro lingua è riarsa per la sete;
io, il Signore, li ascolterò;
io, Dio d'Israele, non li abbandonerò.
Mc 4,35-41
Chi è costui al quale il vento e il mare obbediscono?
Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Marco
In quel giorno, verso sera, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Passiamo all'altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca.
C'erano anche altre barche con lui.
Nel frattempo si sollevò una grande tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto
che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo - 435 -
svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il
vento e disse al mare: «Taci. calmati!». Il vento cesso è vi fu grande bonaccia. Poi disse
loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale
anche il vento e il mare obbediscono? ».
Gv 7,37-38
Chi ha sete venga a me e beva.
Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa,
Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce:
«Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me.
Come dice la Scrittura,
fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».
1599. Oppure (per esteso vedi a p. 854 ss.):
Gn 1, 1-13
Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Gn 6, 17-23
Manderò il diluvio. Con te la mia alleanza.
Es 17, 1-7
Dateci acqua da bere.
Nu 20,2-11
Ne uscì acqua in abbondanza.
2 Re 2,19-22
Rendo sane queste acque.
2 Re 5,9-15
«Bagnati nel Giordano, la tua carne tornerà sana».
Is 41, 16c-20
Farò scaturire fiumi, fontane, laghi, sorgenti.
Ez 47, 1-10.12
Là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.
At 27, 1-28,1
Il viaggio in mare di Paolo.
Mt 3, 13-17
Gesù andò al Giordano da Giovanni.
Lc 5,3-11
Sulla tua parola getterò le reti.
Gv 4,5-14 - 436 -
Gesù, fonte d'acqua viva.
Gv 6,16-21
Presero Gesù sulla barca e rapidamente toccò la riva.
Gv 21, 1-14
«Gettate la rete e troverete».
RESPONSORIO
1600. Dopo la lettura della parola di Dio si possono cantare alcune delle seguenti
invocazioni o altre simili:
Benediciamo il Signore,
a lui onore e gloria nei secoli.
Opere del Signore R Benedite il Signore
Angeli del Signore R. Benedite il Signore
Acque sopra i cieli R. Benedite il Signore
Piogge e rugiade R. Benedite il Signore
Ghiacci e nevi R. Benedite il Signore
Sorgenti e fonti R. Benedite il Signore
Mari e fiumi R. Benedite il Signore
Fiori ed erbe R. Benedite il Signore
Piante e animali R. Benedite il Signore
Figli dell'uomo R. Benedite il Signore
Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei secoli.
BREVE ESORTAZIONE
1601. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione
Breve silenzio
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1602. Prima della formula di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Segue la preghiera del Signore: - 437 -
Padre nostro.
1603. Il ministro con le braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione adatta.
1604. AL MARE
Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
Dio di provvidenza infinita,
per i grandi segni del tuo amore
profusi nel corso dei secoli
sulle generazioni umane
che hanno solcato le vie del mare.
Per tua grazia, Signore,
i nostri padri
che ci trasmisero i segreti del navigare,
ci hanno insegnato a vedere nell'immensità delle acque
le orme della tua presenza;
e con gli strumenti di questa difficile arte
ci hanno consegnato
la bussola della fede e il timone della speranza.
Nei giorni di bonaccia e di tempesta
tu hai confortato la solitudine degli uomini del mare,
hai sostenuto il loro sforzo laborioso e tenace
e li hai guidati ad un approdo sicuro.
Noi ti preghiamo, Dio onnipotente ed eterno:
infondi in tutte le coscienze il tuo santo timore,
perché sia preservato da ogni inquinamento
questo scenario di bellezza
e questa sorgente di energia e di vita.
Sii tu, o Padre, la guida sicura
che traccia la nostra rotta
in mezzo ai flutti dell'esistenza terrena.
Veglia sulle famiglie dei marinai e dei portuali;
copri con la tua protezione gli scafi
che galleggiano sulle acque
e le dimore della terraferma.
Ogni imbarcazione
che attraversa i fiumi, i mari e gli oceani,
porti al mondo un messaggio di civiltà e di fratellanza
per un avvenire di giustizia e di pace.
Intercedano per noi
la Vergine Maria, stella del mare,
[san N. nome del santo patrono]
e tutti i testimoni del Vangelo
i cui nomi sono nel libro della vita. - 438 -
Risplenda il tuo volto, o Padre,
su coloro che sono morti in mare;
la tua benedizione ci accompagni tutti
nell'itinerario del tempo
verso il porto dell'eterna quiete.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1605. A UN LAGO O A UN FIUME, A UNA SORGENTE, O A UNA FONTANA
Grazie a te, o Dio nostro Padre,
che nell'acqua, tua creatura,
ci hai aperto il grembo della vita;
grazie a te, per l'onda che irriga,
il lavacro che purifica,
la bevanda che disseta,
il fonte della nostra rinascita Cristo tuo Figlio.
Fa', o Signore,
che ogni uomo possa sempre godere
di questo refrigerio
e conservando limpida e casta
l'opera della creazione,
veda in essa il riverbero della tua bontà
e un invito costante
alla purezza del corpo e dell'anima.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1606. Quindi il ministro, secondo le consuetudini locali, traccia un segno di croce sui
presenti e sul luogo (o verso il luogo), cfr n. 1592, pronunciando la formula seguente:
Il Signore misericordioso
per intercessione di ...
[Maria, nostra madre e regina,
o di san N., nostro patrono],
rivolga su di voi e su questo[a] ... il suo sguardo,
vi liberi da ogni pericolo
e vi aiuti nel tempo opportuno.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. - 439 -
R. Amen.
1607. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
CAPITOLO LVI - *BENEDIZIONE AL FUOCO
Premesse
1608. Il fuoco, segno della presenza e della laboriosità umana, resta misterioso per la sua
origine e i suoi effetti: arde, purifica. riscalda, devasta e distrugge.
La metafora del fuoco può esprimere le sfrenate ambizioni dell'uomo prometeico, come la
ricerca di un autentico progresso e l'ardore della carità.
Nella Bibbia il fuoco è una delle forme privilegiate della manifestazione di Dio; da Abramo
a Mosè, da Elia a Giovanni Battista (cfr Gn 22, 7; Es 3, 2; 1 Re 18, 38; Mt 3, 11). Gesù ha
dichiarato di esser venuto a portare il fuoco sulla terra (cfr Lc 1 2, 49) e dopo la sua
ascensione alla destra del Padre apparvero lingue come di fuoco (At 2, 3) sugli Apostoli,
riuniti con Maria nel Cenacolo il giorno della Pentecoste (At 2, 3).
Ogni cristiano è posto sotto il segno della fiamma di carità che sull'altare della croce
consuma la vittima divina, e con la potenza dello Spirito trasforma la nostra vita in
sacrificio a Dio gradito (cfr Eb 9,12).
1609. Nella notte di Pasqua si benedice il fuoco nuovo, perché si accenda nel cuore dei
fedeli il desiderio di unirsi a Cristo, vincitore del peccato e della morte.
Nella tradizione popolare si accendono dei falò nelle aie contadine, nelle piazze dei paesi
o sulle vette dei monti, in connessione con le vicende stagionali e con le solennità
liturgiche come il Natale del Redentore, per san Giuseppe, la natività di san Giovanni
Battista, la festa dell'Assunta, ecc.
Questa consuetudine, già presente in culture pre-cristiane, è occasione per benedire Dio e
alimentare la fraternità e la gioia.
1610. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono in alcune solennità
o circostanze particolari (cfr n.1590). Ad esso è raccomandata la presenza del popolo e la
sua attiva partecipazione.
1611. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
INIZIO
1612. Quando tutti sono riuniti si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi il ministro dice:
V. Sia benedetto il nome del Signore.
R. Ora e sempre.
Oppure: - 440 -
Sia benedetto il nostro Dio
per le grandi cose che ha compiuto
nella beata Vergine Maria [in san N.].
R. Benedetto nei secoli il Signore.
1613. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con brevi
parole.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1614. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti brani della Sacra Scrittura
secondo le circostanze.
1615. In occasione di feste in prossimità dell'inizio delle stagioni (per esteso vedi a p. 853
ss.):
AUTUNNO - Per la natività della beata Vergine Maria
1 Sam 2,1. 4-8
Il mio cuore esulta nel Signore.
Responsorio: Lc 1, 46-48 49-50 51-53 54-55
R. L'anima mia magnifica il Signore.
Oppure: Per l'esaltazione della Santa Croce
Fil 2,6-11
Il Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo ha esaltato.
Responsorio: Sal 95 (96), 1-2a 2b-3 7-8a 10
R. Salvati dall'amore, cantiamo un canto nuovo.
INVERNO
Per il Natale
Is 9,2-3.5-6
Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce.
Responsorio: Sal 23 (24), 1-2 3-4 5-6 9-10
R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
PRIMAVERA
Per san Giuseppe, sposo di Maria Vergine, patrono della Chiesa
Is 26, 1-9
L'anima anele al Signore nella notte...per imparare i suoi giudizi. - 441 -
Responsorio: Sal 84 (85), 9 10-12 13-14
R. La gloria del Signore abiterà la nostra terra.
ESTATE
Per san Giovanni Battista
Mt 3,1-12
Egli vi battezzerà in Spirito e fuoco.
Lc 1,8-17
Sarà pieno di Spirito Santo.. camminerà davanti al Signore con la forza di Elia.
Responsorio: Lc 1, 68-69 70-71 72-74 76-77 78-79
R. Verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge.
Oppure
Per l'Assunzione della beata Vergine Maria
Lc 1,39-47
Benedetta tu fra le donne.
Responsorio: Lc 1,46-48 49-50 51-53 54-55
R. L'anima mia magnifica il Signore.
1616. IN ALTRE CIRCOSTANZE
Es 3, lb-2. 4b
Mosè condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del
Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il
roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio
avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore
vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto.
At 2,1. 3-4a
Mentre stavano compiendosi i giorni della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello
stesso luogo.
Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro;
ed essi furono pieni di Spirito Santo.
Lc 12,49
Dice il Signore Gesù:
Sono venuto a portare il fuoco sulla terra;
e come vorrei che fosse già acceso!
Gv 1,1a.9
In principio era il Verbo.
Venne nel mondo la luce vera, - 442 -
quella che illumina ogni uomo.
Gv 8,12
Dice il Signore Gesù: «Io sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».
RESPONSORIO
1617. Dopo la lettura della parola di Dio si possono cantare seguenti invocazioni o altre
simili:
Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei secoli.
Opere del Signore R. Benedite il Signore
Angeli del Signore R. Benedite il Signore
Sole e luna R. Benedite il Signore
Astri del cielo R. Benedite il Signore
Fuoco e calore R. Benedite il Signore
Notti e giorni R. Benedite il Signore
Luce e tenebre R. Benedite il Signore
Folgori e nubi R. Benedite il Signore
Figli dell'uomo R. Benedite il Signore
Santi del cielo R. Benedite il Signore
Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei secoli.
BREVE ESORTAZIONE
1618. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1619. Prima della formula di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro. - 443 -
1620. Il ministro con le braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione:
Sii benedetto, Dio Padre onnipotente:
tu in principio hai creato la luce
e hai acceso nell'uomo,
fatto a tua immagine,
la scintilla del tuo amore;
con una colonna luminosa
hai guidato il tuo popolo errante nel deserto
verso la terra promessa;
nella pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio
a portare nelle nostre tenebre
l'ardente luce della verità e della grazia,
e dopo la sua gloriosa ascensione
hai effuso la fiamma del tuo Spirito
sulla Chiesa nascente.
Benedici questo fuoco nella festa di...
e fa' divampare nei nostri cuori
l'incendio della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Breve silenzio
1621. Oppure:
Sii benedetto, Signore nostro Dio:
tu hai dato agli uomini il tuo Figlio,
splendore dell'eterna gloria,
e la fiamma viva del tuo Santo Spirito;
benedici questo fuoco nella festa di ...;
fa' che diveniamo portatori di luce
e costruttori di un mondo rinnovato nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1622. Il ministro, secondo le consuetudini locali, traccia un segno di croce sui presenti, cfr
n. 1592 pronunciando la formula seguente:
II Signore misericordioso,
per intercessione di ...
[Maria, nostra madre e regina,
o di san N., nostro patrono],
vi illumini e vi comunichi il fuoco del suo Spirito, - 444 -
perché possiate vincere le suggestioni del male
e gustare la forza del suo amore.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1623. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
CAPITOLO LVII - BENEDIZIONE AI CIBI BEVANDE O ALTRE COSE
Premesse
1624. In alcune località si è soliti compiere particolari riti di benedizione, per esempio
dell'acqua, del pane, del vino, dell'olio, di altri cibi o cose che talora i fedeli portano da
benedire a motivo di devozione, sia in occasione di una festa o di un tempo dell'anno
liturgico, sia in onore della beata Vergine Maria o dei Santi .
In questi riti di benedizione il pastore d'anime procuri che i fedeli intendano bene il vero
significato del rito. Il ministro nella sua monizione o allocuzione abbia davanti agli occhi,
per quanto è possibile, quelle tradizioni e quelle narrazioni della vita dei Santi dalle quali
può essere messo in luce l'origine o il senso della particolare celebrazione che si fa in loro
onore. E' necessario comunque che sempre sia rispettata la verità storica.
* 1625. Oltre ai formulari per la «Benedizione comune» (I) se ne propongono altri più
specifici (II) per la benedizione al pane, al vino, all'olio, al sale, all'acqua, all'agnello e alle
uova per la Pasqua.
1626. Il rito senza la Messa può essere usato dal sacerdote e da diacono in chiesa in
alcune solennità e memorie. Ad esso è raccomandata la presenza del popolo e la sua
attiva partecipazione.
1627. Se vi sono da benedire molti cibi in una volta, non sia ripetuto il rito, ma tutto sia
benedetto in una unica celebrazione, usando una formula adatta.
1628. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1629. Queste benedizioni si possono celebrare durante la Messa, osservando il rito
proposto ai nn. 1646-1652, soltanto nelle feste della beata Vergine Maria e dei Santi, dove
sussiste una tradizione popolare e i fedeli sono soliti partecipare alla Messa. La
benedizione durante la Messa, può aver luogo una volta sola al giorno