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R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1328. Se invece non si fa la processione, detta l'orazione dopo la Comunione, se del caso
si benedice il tabernacolo (cfr nn 1323- 1324), quindi il sacerdote celebrante depone la
pisside nel tabernacolo e lascia la porticina aperta. Posto l'incenso nel turibolo, incensa,
genuflesso, il Santissimo Sacramento.
1329. Infine, dopo una sosta di preghiera silenziosa, il sacerdote celebrante chiude la
porticina del tabernacolo e benedice il popolo usando una delle formule sopra indicate ai
nn. 1326-1327.
1330. Quindi si congeda il popolo nel modo consueto.
CAPITOLO XLIV – BENEDIZIONE PER L'ESPOSIZIONE DI UNA NUOVA
CROCE ALLA PUBBLICA VENERAZIONE
Premesse
1331. Fra le immagini sacre tiene il primo posto «la figura della preziosa Croce fonte della
nostra salvezza»1, come quella che è simbolo ricapitolativo di tutto il mistero pasquale.
Nessuna immagine è più cara al popolo cristiano, nessuna è più antica. Per mezzo della
Santa Croce viene rappresentata la passione di Cristo e il suo trionfo sulla morte e nello
stesso tempo, come i santi Padri ci hanno insegnato, viene annunziata la sua seconda
venuta.
1332. L'immagine della Croce non solo viene proposta all'adorazione dei fedeli nel Venerdì
Santo e nella festa dell'Esaltazione il 14 settembre come il trofeo di Cristo e l'albero della
vita, ma ha un posto eminente nella chiesa e viene posta davanti al popolo tutte le volte
che esso si raduna per la celebrazione dei sacri riti così come vien posta in un luogo
distinto anche nelle case di tutti i battezzati. Avuto riguardo alle diverse situazioni di tempo
e di luogo, a buon diritto i fedeli cristiani erigono pubblicamente la Croce come
testimonianza della loro fede e segno dell'amore che Dio ha per tutti gli uomini.
1333. E' anche opportuno, soprattutto quando si tratta della Croce che viene posta in un
luogo di particolare importanza nella chiesa che al legno della Croce sia fissata anche
l'immagine del corpo di Gesù Crocifisso.
1334. Il rito qui proposto può esser usato dal vescovo e dal presbitero. - 361 -
1335. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle situazioni di persone e di luoghi. Se al rito presiede
lodevolmente il vescovo, tutto sarà opportunamente adattato.
1336. La benedizione di una nuova Croce può farsi in qualunque giorno ed ora, tranne che
nel Mercoledì delle Ceneri, nel Triduo pasquale e nella Commemorazione di tutti i fedeli
defunti. Si scelga però soprattutto un giorno in cui i fedeli possano intervenire più
numerosi. Tutti dovranno essere opportunamente preparati per partecipare attivamente al
rito.
1337. I riti descritti in questo capitolo riguardano soltanto due casi:
a) quando si deve benedire solennemente una Croce eretta in un luogo pubblico, separato
dalla chiesa;
b) quando si deve benedire la Croce principale, che ha il suo posto nella navata della
chiesa, in cui si riunisce la comunità dei fedeli.
Rito della benedizione
INIZIO
1338. Dove è possibile, è opportuno che la comunità dei fedeli si rechi processionalmente
dalla chiesa o da un altro luogo adatto al luogo dove è eretta la Croce che deve essere
benedetta. Se la processione non si può fare o la si ritiene non opportuna, i fedeli si
radunano nel luogo dove è eretta la Croce che deve essere benedetta .
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
SALUTO
1339. Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di
preferenza dalla Sacra Scrittura.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
appeso per noi sulla Croce,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1340. Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Fratelli e sorelle carissimi, adoriamo l'eterno disegno del Padre che nel mistero della
Croce ci ha dato il sacramento della sua misericordia.
Guardando la Croce vediamo il memoriale dell'amore di Cristo per la Chiesa sua sposa.
Salutando la Croce facciamo memoria di Cristo che mediante il suo sangue ha abbattuto il
muro di divisione, e di tutte le genti ha fatto l'unico popolo di Dio.
Adorando la Croce prendiamo coscienza di proclamarci e di essere discepoli di Cristo, per
seguirne generosamente le orme, carichi della nostra croce quotidiana. - 362 -
Impegniamoci dunque con tutta l'anima a partecipare a questa celebrazione, perché il
mistero della Croce riveli a noi la sua luce radiosa e ci comunichi la sua forza redentrice.
COLLETTA
1341. Terminata la monizione, il sacerdote, a mani giunte dice:
Preghiamo
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Quindi il sacerdote con le braccia allargate dice:
Padre di misericordia,
il tuo Figlio, prima di passare da questo mondo a te,
appeso al legno della Croce,
nel suo sangue ha riconciliato l'umana famiglia;
volgi lo sguardo ai tuoi fedeli
che hanno eretto questo segno di salvezza;
fa' che ne attingano la forza
per portare ogni giorno la loro croce,
e camminando sulle vie del Vangelo
raggiungano felicemente la mèta eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
PROCESSIONE
1342. Il diacono, se del caso, dice:
Avviamoci in pace.
1343. E la processione si avvia ordinatamente verso il luogo dove la Croce è stata eretta.
Durante la processione si canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2502), o un
altro inno o canto adatto.
Antifona
Nostra gloria è la croce del Signore Gesù.
Salmo 97 (98)
1344. Se non si fa la processione, subito dopo la colletta, omesso il Canto, si continua con
la lettura della parola di Dio.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1345. Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura scelti di
preferenza tra quelli proposti nel «Lezionario per le Messe "ad diversa" e votive: Mistero - 363 -
della santa. Croce», pp. 351-386, intercalando alle letture responsori adatti o momenti di
silenzio. Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto di onore. Si possono leggere anche
i testi della passione del Signore proposti nel suddetto Lezionario, pp. 387-399, o quelli
proposti qui di seguito.
Fil 2,5-11
Cristo umiliò se stesso fino alla morte di croce.
Ascoltate la parola di Dio
dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Abbiate in voi gli stessi sentimenti
che furono in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
1346. Oppure (per esteso vedi a p. 868 ss.):
Nm 21,4-9
Chiunque guarderà il serpente, resterà in vita.
1 Cor 2,1-5
Sono venuto ad annunziarvi la testimonianza di Dio.
Eb 4, 12-16
Accostiamoci con fiducia al trono della grazia.
Gv 3,13-17
Bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato.
Gv 19,25-27
La madre stava presso la croce del Figlio Gesù.
RESPONSORIO - 364 -
1347. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 991 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 21 (22), 8-9 17-18 23-24b
.R. Padre, si compia la tua volontà.
Sal 30 (31) 2.6 12-13 15-16
R. Alle tue mani, Signore, affido la mia vita.
Sal 54 (55), 5-6 13 14-15 17-18 23
R. Mi affido al Signore: non resterò deluso.
OMELIA
1348. Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando
la lettura biblica e il mistero della Croce del Signore, perché percepiscano il significato
della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1349. Prima della formula di benedizione il sacerdote, stando davanti alla Croce, invita i
presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio
Poi il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti benediciamo, Signore, Padre santo,
perché nella ricchezza del tuo amore,
dall'albero che aveva portato all'uomo morte e rovina,
hai fatto scaturire la medicina di salvezza e di vita.
Il Signore Gesù, sacerdote, maestro e re,
venuta l'ora della sua Pasqua,
salì volontariamente su quel legno
e ne fece l'altare del sacrificio,
la cattedra di verità,
il trono della sua gloria.
Innalzato da terra trionfò sull'antico avversario
e avvolto nella porpora del suo sangue
con amore misericordioso attirò tutti a sé;
aperte le braccia sulla croce offrì a te, o Padre,
il sacrificio della vita
e infuse la sua forza redentrice
nei sacramenti della nuova alleanza;
morendo rivelò ai discepoli - 365 -
il senso misterioso di quella sua parola:
il chicco di grano che muore nei solchi della terra
produce una messe abbondante.
Ora ti preghiamo, Dio onnipotente,
fa' che i tuoi figli adorando la Croce del Redentore,
attingano i frutti della salvezza
che egli ha meritato con la sua passione;
su questo legno glorioso
inchiodino i propri peccati,
infrangano la loro superbia,
guariscano l'infermità della condizione umana;
traggano conforto nella prova,
sicurezza nel pericolo,
e forti della sua protezione
percorrano incolumi le strade del mondo,
fino a quando tu, o Padre,
li accoglierai nella tua casa.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1350. Oppure:
Signore, Padre santo,
che nella Croce del tuo Figlio
hai posto la sorgente e la causa
di ogni grazia e benedizione,
assisti con amore il tuo popolo
che ha eretto questa Croce
in segno della propria fede;
fa' che aderendo costantemente in questa vita
al mistero della passione,
raggiunga la gioia eterna del Cristo risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1351. Dopo la preghiera di benedizione il sacerdote pone l'incenso sul turibolo e incensa
la Croce, mentre si canta un'antifona, un inno un altro canto adatto in onore della santa
Croce.
Antifona:
Adoriamo la tua Croce, Signore,
lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.
Oppure: - 366 -
Per il segno della Croce
salvaci, o Signore Dio nostro,
dalle insidie del male.
ADORAZIONE DELLA CROCE
1352. Terminato il canto, se si può fare comodamente, il Sacerdote, i ministri e i fedeli
adorano la Croce ognuno si reca davanti a essa compiendo un gesto di adorazione
secondo l'uso del luogo. Se questo non è possibile, il sacerdote celebrante con brevi
parole invita i fedeli all'adorazione della santa Croce o con alcuni istanti di silenzio o con
un'acclamazione adatta come ad esempio:
Antifona
Il segno della croce apparirà nel cielo,
quando il Signore tornerà per giudicare.
PREGHIERA DEI FEDELI
1353. Terminata l'adorazione della santa Croce, si fa la preghiera dei fedeli o come si
svolge di consueto nella Messa o nel modo seguente. Tra le invocazioni proposte, si
possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Supplichiamo con fede il Cristo Salvatore, che ci ha redenti con la sua Croce.
R. Per la tua Croce, salvaci, Signore.
Cristo, che ti sei umiliato
assumendo la nostra condizione mortale,
fa' che la tua Chiesa ti segua
nella via dell'umiltà e del sacrificio. R.
Cristo, che fosti obbediente fino alla morte di croce,
donaci di imitare la tua obbedienza filiale. R.
Cristo, che per la tua morte fosti esaltato da Dio
e hai ricevuto il nome
che è al di sopra di ogni altro nome,
fa' che i tuoi discepoli perseverino nella fede
fino al giorno della tua venuta. R.
Cristo, nel cui nome ogni ginocchio si piega
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
fa' che gli uomini trovino pace e salvezza
sotto il tuo giogo soave. R.
Cristo, crocifisso e risorto,
che ogni lingua proclama Signore a gloria di Dio Padre,
accogli i nostri morti - 367 -
nella beatitudine del tuo regno. R.
1354. Quindi il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre
simili:
Seguendo le parole e gli esempi del Cristo, umiliato e sofferente sulla Croce, diciamo la
preghiera con la quale ci affidiamo alla volontà del Padre:
Padre nostro.
1355. Poi il sacerdote, con le braccia allargate, prosegue dicendo:
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
* CONCLUSIONE
1356. Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:
Dio, eterno Padre,
che nella Croce del suo Figlio
ha rivelato l'immensità del suo amore,
vi doni la sua benedizione.
Cristo, che morendo sulla Croce
è divenuto Sposo e Signore dell'umanità redenta,
vi renda partecipi della sua vita immortale.
R. Amen.
Lo Spirito Santo
vi faccia sperimentare la misteriosa potenza della Croce,
albero della vita e principio della creazione nuova. R.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1357. Un canto corale può chiudere la celebrazione.