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E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo.
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1266. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
CAPITOLO XLI – BENEDIZIONE DI UN ALTARE
Premesse
1267. L'altare si dice fisso, se fa corpo con il pavimento su cui è costruito e come tale non
può essere rimosso; si dice invece mobile, se lo si può spostare2.
L'altare fisso deve essere dedicato secondo il rito della dedicazione di un altare, come
indicato nel Pontificale Romano «Dedicazione
i della chiesa e dell'altare».
Ma anche all'altare mobile si deve rispetto, perché è la mensa destinata in modo esclusivo
e permanente al convito eucaristico. Conviene pertanto che prima dell'uso anche l'altare
mobile venga, se non dedicato, almeno benedetto secondo il rito qui descritto3.
1268. L'altare mobile può essere costruito con qualsiasi materiale solido, purché sia
sempre conveniente all'uso liturgico, secondo le tradizioni e le usanze delle diverse
regioni4.
1269. Nella costruzione di un altare mobile si osservi, con gli opportuni adattamenti, tutto
quanto è prescritto nelle premesse al rito della dedicazione di un altare (nn. 1270-1274);
non è però consentito racchiudere nel suo basamento reliquie di santi.
DALLE PREMESSE AL RITO DELLA DEDICAZIONE DI UN ALTARE, nn. 157-161.
1270. E' opportuno che in ogni chiesa ci sia un altare fisso. Negli altri luoghi destinati alle
sacre celebrazioni, l'altare può essere fisso o «mobile». Altare fisso è quello che fa corpo
con il pavimento su cui è costruito, ed è, come tale, inamovibile; altare mobile è quello che
si può spostare5.
1271. E' bene che nelle nuove chiese venga eretto un solo altare; l'unico altare, presso il
quale si riunisce come un solo corpo l'assemblea dei fedeli, è segno dell'unico nostro
salvatore, Cristo Gesù, e dell'unica Eucaristia della Chiesa.
Si potrà tuttavia erigere un secondo altare in una cappella possibilmente separata, in
qualche modo, dalla navata della chiesa e destinata a ospitare il tabernacolo per la
custodia del santissimo Sacramento; sull'altare di questa cappella si potrà anche celebrare
la Messa nei giorni feriali per un gruppo ristretto di fedeli.
Si dovrà comunque evitare assolutamente la costruzione di più altari al solo scopo di
ornamento della chiesa.
1272. L'altare si costruisca separato dalla parete, in modo che il sacerdote possa girarvi
intorno senza difficoltà e celebrarvi la Messa rivolto verso il popolo; «sia poi collocato in - 349 -
modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente converga
l'attenzione di tutta l'assemblea»6.
1273. In conformità alla tradizione della Chiesa e al simbolismo biblico dell'altare, la
mensa dell'altare fisso deve essere di pietra e precisamente di pietra naturale. A giudizio
però delle Conferenze Episcopali, può essere consentito l'uso di un'altra materia, purché
sia degna, solida e ben lavorata.
Per gli stipiti invece o per il basamento di sostegno della mensa, è ammessa qualsiasi
materia, purché degna e solida7.
1274. Per sua stessa natura, l'altare è dedicato a Dio soltanto, perché a Dio soltanto viene
offerto il sacrificio eucaristico. E' questo il senso in cui si deve intendere la consuetudine
della Chiesa di dedicare a Dio altari in onore dei santi. Lo esprime assai bene
sant'Agostino: «Non ai martiri, ma al Dio dei martiri dedichiamo altari, anche se lo
facciamo nelle memorie dei martiri»8.
E' una cosa, questa, da spiegare con chiarezza ai fedeli. Nelle nuove chiese non si
devono collocare sull'altare né statue, né immagini di santi. Neanche le reliquie dei santi,
esposte alla venerazione dei fedeli, si devono deporre sulla mensa dell'altare.
1275. L'altare mobile viene opportunamente benedetto dal Vescovo diocesano e dal
presbitero rettore della chiesa.
1276. L'altare mobile si può benedire in qualunque giorno, fatta eccezione per il Venerdì
Santo e il Sabato Santo; si scelga però di preferenza un giorno in cui i fedeli possano
partecipare numerosi, specialmente la domenica, a meno che ragioni pastorali non
suggeriscano diversamente.
1277. Nel rito della benedizione di un altare mobile, si dice la Messa del giorno corrente.
1278. Fino all'inizio della liturgia eucaristica l'altare sia completamente spoglio. Pertanto la
croce, se occorre, la tovaglia, le candele e tutte le cose necessarie per la preparazione
dell'altare, dispongano in un luogo opportuno del presbiterio.
Rito della benedizione durante la Messa
1279. Nella Messa tutto si svolge come di consueto.
1280. Terminata la preghiera universale o dei fedeli, il sacerdote si avvicina per benedire
l'altare. Nel frattempo si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.
Antifona
Come virgulti d'olivo, Cfr Sal 127,3
così i figli della Chiesa
intorno alla mensa del Signore. [T P Alleluia].
PREGHIERA DI BENEDIZIONE - 350 -
1281. Terminato il canto, il sacerdote celebrante, stando i piedi, si rivolge ai fedeli con
queste parole o altre simili:
La nostra comunità è in festa per la benedizione di questo altare. Partecipiamo con devota
attenzione al rito liturgico e supplichiamo il Signore, perché accolga con bontà l'offerta che
la Chiesa presenterà sulla mensa, e faccia di noi, suo popolo, un sacrificio perenne a lui
gradito.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
1282. Quindi il sacerdote celebrante, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di
benedizione:
Benedetto sei tu, Dio grande e misericordioso,
che per la redenzione del genere umano
hai gradito il sacrificio del tuo Cristo
a te offerto sull'altare della croce.
Per celebrarne il memoriale
riunisci il tuo popolo con amore di Padre
intorno alla mensa del tuo Figlio.
Guarda, o Signore, questo altare,
preparato per celebrare i tuoi misteri:
sia il centro della nostra lode
del nostro rendimento di grazie;
sia l'ara sulla quale offriamo nei segni sacramentali
il sacrificio del tuo Figlio;
sia la mensa su cui spezziamo il pane della vita
e beviamo al calice dell'unità;
sia la fonte da cui sgorga perenne l'acqua di salvezza.
Dona a noi tuoi fedeli
che ci accostiamo al Cristo pietra viva
di essere in lui edificati in tempio santo,
per offrire sull'altare del nostro cuore
in sacrificio spirituale
la nostra vita realmente vissuta
a lode della tua gloria.
R Benedetto nei secoli il Signore.
1283. Quindi il sacerdote celebrante asperge l'altare con l'acqua benedetta e lo incensa.
Poi ritorna alla sede, viene incensato e siede.
Il ministro incensa il popolo.
1284. I ministri stendono sull'altare una tovaglia e, secondo l'opportunità, lo adornano di
fiori; dispongono poi i candelieri con le candele richieste per la celebrazione della Messa e,
se occorre, anche la croce. - 351 -
LITURGIA EUCARISTICA
1285. Preparato l'altare alcuni fedeli recano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione del
sacrificio del Signore. Il sacerdote riceve i doni alla sede. Mentre vengono portati i doni,
opportunamente si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.
Antifona:
Se presenti la tua offerta all'altare Cfr Mt 5,23
e lì ti ricordi che tuo fratello
ha qualche cosa contro di te,
lascia il tuo dono davanti all'altare
e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello
e poi torna a offrire il tuo dono. Alleluia.
Oppure:
Mosè dedicò un altare al Signore; Cfr Es 24, 4-5
su di esso offrì olocausti,
immolò vittime,
celebrò il sacrificio vespertino
a Dio accetto e gradito,
dinanzi ai figli di Israele.
1286. Quando tutto è stato preparato, il sacerdote va all'altare e lo bacia.
La Messa prosegue come di consueto; non si incensano però le offerte né l'altare.
CAPITOLO XLII - BENEDIZIONE DEL CALICE E DELLA PATENA
Premesse
1287. Il calice e la patena, che sono usati nella Messa per l'offerta, la consacrazione e la
comunione del pane e del vino2, diventano vasi sacri in forza della loro destinazione
esclusiva e permanente alla celebrazione dell'Eucaristia.
1288. L'intenzione di destinare questi vasi unicamente alla celebrazione dell'Eucaristia
viene manifestata dinanzi alla comunità dei fedeli con una particolare benedizione. Tale
benedizione viene lodevolmente impartita durante la Messa.
l289. Qualunque sacerdote può benedire il calice e la patena, purché l'uno e l'altra siano
fatti secondo le disposizioni date in «Principi e norme per l'uso del Messale Romano», n.
290-2953.
1290. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi. Se si deve benedire il
calice o la patena soltanto, si adattino opportunamente i testi. - 352 -
1. Rito della benedizione durante la Messa
LITURGIA DELLA PAROLA
1291. Nelle memorie obbligatorie o facoltative, nelle ferie di Avvento fino al 16 dicembre,
nelle ferie del Tempo di Natale e di Pasqua, escluse le relative Ottave e nelle ferie del
Tempo Ordinario, una o due letture si possono prendere tra quelle proprie come indicato
ai nn. 1302-1303 e nel «Lezionario per le Messe rituali», pp. 665-672.
1292. Dopo la lettura della parola di Dio si tiene l'omelia; in essa il sacerdote celebrante
spiega le letture bibliche e il significato della benedizione del calice e della patena usati
nella celebrazione della cena del Signore.
PRESENTAZIONE DEL CALICE E DELLA PATENA
1293. Terminata la preghiera universale o dei fedeli, i ministri o alcuni rappresentanti della
comunità che offre il calice e la patena, collocano l'uno e l'altra sull'altare. Quindi il
sacerdote celebrante si reca all'altare, mentre si canta l'antifona seguente o un altro canto
adatto.
Antifona:
Alzerò il calice della salvezza; Sal 115,13
invocherò il nome del Signore.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1294. Quindi il sacerdote celebrante dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Poi il sacerdote celebrante prosegue dicendo:
Sul tuo altare, Dio nostro Padre,
poniamo con gioia il calice e la patena
per il sacrificio della nuova alleanza;
il corpo e il sangue del tuo Figlio,
che in essi offriamo e riceviamo,
li santifichi per il servizio liturgico.
Fa', o Signore, che nella celebrazione eucaristica
comunicando qui in terra ai tuoi misteri,
otteniamo il dono del tuo Spirito
in attesa di partecipare al convito dei santi
nel regno dei cieli.
A te gloria e onore in eterno. R. Benedetto nei secoli il Signore.
LITURGIA EUCARISTICA
1295. I ministri dispongono sull'altare il corporale. Alcuni fedeli recano il pane, il vino e
l'acqua per la celebrazione del sacrificio del Signore. Il sacerdote celebrante mette il pane
sulla patena il vino e l'acqua nel calice e fa l'offertorio nel modo solito, mentre
opportunamente si canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2503), o un altro
canto adatto.
Antifona:
Alzerò il calice della salvezza; Cfr Sal 115, 13.17
offrirò il sacrificio della lode.
Salmo 115 (116).
1296. Detta la preghiera Umili e pentiti, opportunamente il sacerdote celebrante incensa i
doni e l'altare.
1297. Tenute presenti le circostanze e le modalità della celebrazione, è bene che i fedeli
ricevano il sangue di Cristo dal calice poco prima benedetto.