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PARTE TERZA
BENEDIZIONI DI LUOGHI ARREDI E SUPPELLETTILI per l'uso liturgico e la
pietà cristiana
Premesse
1159. La Chiesa ha sempre curato con particolare diligenza le cose che in qualche modo
hanno relazione con il culto, perché fossero degne, decorose e belle e, una volta
benedette, venissero impiegate soltanto per le sacre celebrazioni e in nessun modo per
l'uso comune. Una consuetudine che la Chiesa intende conservare. Per questo le cose
destinate con la benedizione al culto divino vanno trattate da tutti con la dovuta reverenza
e non devono essere impiegate per un uso improprio o in azioni non liturgiche.
1160. Tutti gli arredi, eccetto l'altare, che rientrano nello svolgimento della celebrazione
liturgica e che sono già collocati al loro posto al momento della dedicazione o della
benedizione della chiesa, giustamente si considerano anch'essi benedetti. Se però
qualcuno di tali arredi - per esempio la cattedra episcopale nella chiesa cattedrale, la sede
presidenziale, l'ambone per la proclamazione della parola di Dio, il tabernacolo eucaristico
per la reposizione del Santissimo Sacramento, la sede per la celebrazione del sacramento
della Penitenza, o altri destinati o eretti per l'uso liturgico o la pietà cristiana - entrassero in
uso per prima volta o venissero ristrutturati, si può opportunamente predisporre
un'apposita celebrazione per attirare su di essi l'attenzione dei fedeli e sottolinearne
l'importanza.
1161. Per la costruzione e l'armonica collocazione di queste parti nell'ambito della chiesa,
si osservino da tutti con diligenza i principi e le norme fissate dai libri liturgici.
1162. Alcune benedizioni, come la benedizione in occasione dell'esposizione della Croce o
delle immagini alla pubblica venerazione, per l'inaugurazione di una campana, di un
organo o della porta della chiesa, o anche per l'erezione delle stazioni della Via Crucis,
data la loro importanza nella vita della Comunità ecclesiale, di norma sono compiute dal
vescovo o dal sacerdote rettore della chiesa. Tuttavia in particolari circostanze e in
assenza di un sacerdote, possono essere affidate a un diacono. - 323 -
CAPITOLO XXXVIII – BENEDIZIONE DI UN BATTISTERO O DI UN FONTE
BATTESIMALE
Premesse
1163. Tra le parti più importanti di una chiesa ha un posto di rilievo il Battistero, il luogo
cioè in cui è collocato il fonte battesimale. In quel luogo si celebra il Battesimo, primo
sacramento della Nuova Alleanza, in forza del quale gli uomini, aderendo nella fede a
Cristo Signore, ricevono lo Spirito di adozione a figli1. Essi vengono chiamati e sono
veramente figli di Dio2. Uniti a Cristo con una morte e una risurrezione simile alla sua3,
entrano a far parte del suo corpo4; segnati dall'unzione dello Spirito, diventano tempio
santo di Dio5, membri della Chiesa, «stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa,
popolo che Dio si è acquistato»6.
1164. Poiché il Battesimo è l'inizio di tutta la vita cristiana, tutte le chiese cattedrali e
parrocchiali devono avere ciascuna il proprio Battistero, il luogo cioè nel quale zampilla o
vien conservata l'acqua del fonte battesimale. Tuttavia per motivi pastorali e con il
consenso dell'Ordinario del luogo7, anche in altre chiese od oratori si può costruire il
Battistero o collocare il fonte battesimale.
1165. Nella costruzione di nuovi Battisteri o nell'allestimento dei fonti battesimali si abbia
soprattutto la preoccupazione che vi si possano celebrare con dignità e decoro i riti del
Battesimo, così come sono descritti nel < dell'iniziazione cristiana degli adulti».
1166. Sia nel caso di un Battistero separato dall'aula assembleare nel quale si possano
celebrare integralmente i riti del Battesimo, sia nel caso di un fonte collocato nell'aula
stessa, tutto si deve predisporre in modo che risulti manifesto il nesso del Battesimo con la
parola di Dio e con l'Eucaristia, che è il culmine dell'iniziazione cristiana.
1167. Il Battistero separato dall'aula della chiesa sia degno del mistero che in esso si
celebra e venga riservato al Battesimo8 come si addice a un luogo dal quale, come dal
grembo del Chiesa, gli uomini rinascono a vita nuova per mezzo dell'acqua dello Spirito
Santo.
1168. Il fonte battesimale, specialmente se collocato nel Battistero, deve essere fisso,
sempre costruito con arte e in materiale adatto, curato e nitido nella manutenzione e
concepito in modo che all'occorrenza si possa prestare all'immersione dei catecumeni9.
Perché poi emerga in maggior pienezza il suo valore di segno, lo si può anche costruire in
modo che l'acqua ne zampilli come da vera polla sorgiva. Si provveda inoltre che, secondo
le necessità delle diverse regioni, l'acqua possa venir riscaldata10.
Rito di benedizione
1169. Per la costruzione di un nuovo Battistero o allestimento di un nuovo fonte
battesimale, è bene celebrare un rito particolare di benedizione; tale rito però non si - 324 -
compie allorché si tratta di un semplice recipiente spostabile, «nel quale, secondo
l'opportunità si prepara l'acqua quando il rito è celebrato in presbiterio»11.
Ministro del rito
1170. Il conferimento del Battesimo costituisce l'inizio di quella vita spirituale che deriva e
dipende in certo modo dal vescovo, grande sacerdote dei suoi fedeli in Cristo12: è quindi
opportuno che sia il vescovo stesso a benedire i nuovi Battisteri e fonti battesimali costruiti
nella sua diocesi; egli può tuttavia affidare tale compito a un altro vescovo o a un
presbitero, a quello specialmente che collabora con lui nella cura pastorale dei fedeli per i
quali il nuovo fonte battesimale o il nuovo battistero è stato costruito. Se presiede il
vescovo, si faccia un opportuno adattamento delle varie parti del rito che qui sono
descritte.
Scelta del giorno
1171. Allo scopo di meglio esprimere l'indole pasquale del Battesimo e di favorire il
concorso dei fedeli, per la benedizione del Battistero si scelga di norma una domenica,
specialmente le domeniche del Tempo di Pasqua, o la festa del Battesimo del Signore.
Il rito di benedizione del Battistero non si può celebrare il mercoledì delle Ceneri, nella
Settimana Santa e nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Preparazione pastorale
1172. L'erezione di un nuovo Battistero o del fonte battesimale è di grande importanza
nella vita spirituale della comunità cristiana.
Pertanto i fedeli non solo siano tempestivamente informati della benedizione del nuovo
Battistero, ma vengano anche opportunamente preparati a partecipare attivamente al rito.
S'istruiscano in particolare sul valore simbolico del fonte battesimale, perché il Battesimo,
e il fonte che ne è il segno, diventino oggetto della loro venerazione e del loro amore.
Cose da preparare
1173. Per lo svolgimento del rito si preparino:
- il fonte riempito d'acqua;
- il cero pasquale da portare in processione
- il candelabro su cui fissare il cero;
- il «Benedizionale»;
- il Lezionario;
- il turibolo e la navicella con l'incenso
- il secchiello nel quale versare l'acqua benedetta durante rito, con relativo aspersorio;
- la sede per il celebrante e per gli altri ministri.
Quando si conferisce il Battesimo, si preparino, oltre le cose indicate, tutte quelle
necessarie per la celebrazione del sacramento.
1174. In questo rito si indossano vesti liturgiche di color bianco o festivo. Si preparino
dunque:
- per il Vescovo: camice, croce pettorale, stola, piviale (o casula, se il vescovo celebra
anche la Messa), mitra, pastorale;
- per i presbiteri: camici e stole o le vesti richieste per la Messa:;
- per i diaconi: camici, stole (dalmatiche); - per gli altri ministri: camici o altre vesti liturgiche approvate.