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Dio ha affidato a noi le infinite risorse dell'universo, perché portando a compimento l'opera
della creazione, manifestiamo la gloria del Creatore.
R. Sii benedetto, Dio, nostro Creatore e Signore.
Tu che dell'uomo che lavora hai fatto il tuo cooperatore
nel progetto della creazione. R.
Tu che rivendichi la dignità dei lavoratori,
associandoli alla tua opera per la redenzione del mondo. R.
Tu che nell'armonia della scienza e della fede
fai dell'uomo il cantore della tua lode. R.
Tu che nella fatica e nella sofferenza del tuo Figlio
hai santificato ed elevato l'operosità dell'uomo. R.
Tu che di ogni opera buona segni l'inizio e il compimento
con la grazia del tuo Spirito. R.
1046. Quando si ommettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di
benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
* segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1047. Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte
se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
Padre santo,
da te discende la pienezza di ogni benedizione
e a te sale la voce del popolo
che benedice il tuo nome;
nella tua benevolenza proteggi i lavoratori
e i loro strumenti di lavoro;
fa' che mediante la loro operosità e il tuo aiuto,
manifestino le meraviglie della creazione,
e procurando il giusto benessere alle proprie famiglie
promuovano il progresso della intera società
a lode della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore. - 285 -
R. Amen.
1048. Oppure
Padre santo,
che affidi al lavoro dell'uomo
le energie della natura,
donaci forza e salute,
perché nella nostra quotidiana fatica
cooperiamo alla tua creazione
e diventiamo artefici di giustizia e di pace
a gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1049. Quindi il ministro, se lo ritiene opportuno, asperge per attrezzi e strumenti di lavoro
con l'acqua benedetta * dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
l'adesione a Cristo, via, verità e vita.
1050. Il ministro conclude il rito dicendo:
Cristo, nostro salvatore,
che ha voluto condividere il lavoro umano,
ci conforti con la potenza del suo Spirito
e ci doni la sua pace.
R. Amen.
1051. Un canto corale può chiudere la celebrazione
2. Rito breve
1052. Il ministro inizia il rito dicendo:
V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
R. Egli ha fatto cielo e terra.
1053. Quindi il ministro, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi
parole.
1154. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:
Sir 38,31.34 - 286 -
Tutti gli artisti hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
Sostengono le cose materiali
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.
2 Ts 3,7.8
Dovete imitarci, fratelli:
poiché noi non abbiamo mangiato gratuitamente
il pane di alcuno,
ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo, notte e giorno,
per non essere di peso ad alcuno di voi.
* 1055. Quindi il ministro, invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Segue la preghiera del Signore.
Padre nostro.
1056. Poi il ministro con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se
laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
Padre santo,
che affidi al lavoro dell'uomo
le energie della natura,
donaci forza e salute,
perché nella nostra quotidiana fatica
cooperiamo alla tua creazione
e diventiamo artefici di giustizia e di pace,
a gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
* 1057. Quindi il ministro, se lo ritiene opportuno, asperge persone, attrezzi e strumenti di
lavoro con l'acqua benedetta dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
l'adesione a Cristo, via, verità e vita. - 287 -
SEZIONE TERZA
La terra e i suoi frutti
CAPITOLO XXXIV - BENEDIZIONE AGLI ANIMALI
Premesse
1058. Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in
qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano
il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es.
nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di
Dio.
1059. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un
laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
1060. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1061. Per la benedizione a uno o pochi animali soltanto, il ministro può usare il rito breve
proposto ai nn. 1078-1083.
1. Rito della benedizione
INIZIO
1062. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen
SALUTO