00 30/06/2014 22:11
Se posso usare un paragone, è come se ogni frammento della nostra vita fosse una lettera dell’alfabeto: con le stesse lettere è possibile comporre la Divina Commedia come anche Mein Kampf.
Gesù, con il suo sacrificio, ci ha fornito la chiave di lettura: sta a noi, allora, rileggere la nostra vita in modo da capire quali lettere mancano per renderla armonica, in modo che configuri una redenzione verso l’ordine divino.
La chiave di lettura è infatti l’amore per il prossimo e la disponibilità al sacrificio, al dono gratuito per l’altro.
Solo così possiamo dimostrare di non essere legati ad una particolare forma, concatenazione di eventi, ma di essere disposti a trovare Dio anche nella vita più umile, più apparentemente infelice, priva di fasti e di gloria. Questa raggiunta flessibilità ci rende possibile mantenere in ogni istante della nostra vita la centratura sull’armonia divina, e fornisce un modo di realizzare in noi quel obiettivo di amore che Gesù per primo ci ha indicato con il suo personale sacrificio.

Come vedi io parlo di un processo eminentemente spirituale, che richiede soprattutto umiltà e profonda conoscenza delle proprie motivazioni interiori, senza falsi moralismi.

È chiaro che è necessaria la grazia di Dio per completare la nostra salvezza: ma bisogna anche aver dimostrato di aver provato a lavorarci sopra attivamente, senza la pretesa di auto conquistarsi la vita eterna. La nostra carne ci espone a infiniti peccati che minacciano di continuo il mantenimento della giusta centratura, come l’ho definita più sopra.

Solo Gesù, in quanto della stessa sostanza di Dio, ha potuto approdare da solo alla Salvezza, ha potuto compiere da solo il percorso di Redenzione a Dio: per noi uomini non rimane che un tentativo impossibile da compiere se non viene sorretto dalla Grazia divina.

Cristo ci mostra la via della Redenzione: sta a noi tentare di percorrerla con Fede, Speranza e Carità.

Spero di averti fornito dei chiarimenti utili e ti saluto.