00 17/06/2014 19:19
Forse devo credere che Dio sia impotente?
Se infatti Dio è il bene e permette che il male spadroneggi nell’universo, allora Dio è impotente.

Gesù non ci ha forse dimostrato che le sue sofferenze, la sua stessa morte terrena, si è trasformata nel bene per tutti gli uomini? Non ha forse dimostrato l’impotenza, l’inesistenza del male, una volta che si sia allargata la visuale su tutta l’umanità, una volta che si riesca ad apprezzare e ad accettare la bontà del disegno provvidenziale?

O forse credi che la morte di Gesù, del Dio in terra, è la manifestazione dell’impotenza divina?

E allora il mio è il tentativo di dare una prospettiva di Redenzione al bene per ogni uomo.

Anche il più grande dei peccatori, anche coloro di cui ci riportano le cronache di oggi, di tutti i giorni, si sono mossi per andare incontro al bene, ad un bene che però si limitava al loro interesse egoistico, condannandoli al nulla di un’esistenza deterministica, dettata dai loro cupi appetiti cui non sono riusciti ad opporre una visione di libertà, di libera scelta dell’amore verso Dio.

La libertà dell’uomo non è la libertà di peccare, di scegliere il nulla, di rinunciare ad elevarsi al di sopra della sua mera fisicità: ma è la libertà di scegliere Dio in una prospettiva che lo riporti a Lui e gli faccia raggiungere la vita eterna.
Altrimenti non è libertà ma determinismo, servo arbitrio.

Mi sembrano se non altro fuori luogo le tue obiezioni: quando io affermo che la materia è da sempre in Dio sotto forma di potenzialità infinita, pur con tutte le sue contraddizioni, sono già passato da un piano fisico ad uno metafisico, operazione che, probabilmente, non è alla portata di tutti.
Io difendo l’onnipotenza di Dio e tento di farla andare di pari passo con la sua infinita bontà: capisco che l’operazione può sembrare disperata, impossibile, ma va fatto un tentativo: la sconfitta sarebbe ammettere la morte di Dio, la sua inutilità.

E la chiave di volta sta nella nostra coscienza, nella nostra capacità di interpretare come bontà ogni evento, senza limitarsi a condannare ciò che a prima vista ci sembra male nella speranza di un intervento divino che lo purghi nell’inferno: occorre preservare la nostra libertà di poter pensare che il bene esiste e pervade l’intero universo.

Ma ciò è impossibile fino a quando ognuno di noi continua a permanere nel suo ego limitato e non riesce a trovare una dimensione cosmica, partendo dall’amore del prossimo, accettandolo in tutti i suoi limiti e in tutti i suoi peccati.
Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.

Il messaggio Evangelico nella sua provocatorietà è denso di esortazioni ad andare oltre le apparenze mondane, di inviti a prescindere dalla realtà spaziotemporale, a credere nei miracoli, nell’impossibile remissione dei peccati.

Se non siamo d’accordo su questo allora concordo con te che le nostre strade non possono che dividersi.
E me ne dispiace sinceramente.

Un sempre caro saluto e un ringraziamento per la tua pazienza.