00 17/07/2014 16:35

Se, come dici citando S.Bonaventura, il creato manifesta la gloria di Dio, allora devi rivedere la tua affermazione iniziale in cui dici: il Creato non è Dio in via di manifestazione. Cos’altro è infatti la gloria di Dio se non Dio stesso? O forse pensi che possa esserci qualcosa di diverso da Dio in grado di manifestare la sua gloria? E come definiresti quest’altra cosa? Un altro Dio?



Il termine "manifestazione" può avere due principali significati :
1) rendersi personalmente presente, apparire di persona
2) richiamare all'attenzione o alla memoria attraverso le proprie opere, essere di segno.

Bonaventura nel paragrafo citato, usa tale termine nel secondo significato e cioè intendeva che la Creazione manifesta la gloria di Dio perchè il creato, pur non essendo Dio, ma CREATO, per l'appunto, reca impressa in se la grande bellezza e magnificenza che il suo Autore gli ha conferito, per richiamare continuamente alla nostra memoria e alla nostra attenzione, il suo amore per noi, e la sua straordinaria potenza nel creare. Quindi Dio si manifesta in tal modo attraverso le sue opere, che però sono distinte ed indipendenti da Lui che le ha fatte.



A riprova di quanto ho detto, ti riporto un paragrafo tratto dall'"itinerario della mente". scritto proprio da Bonaventura:

"14. I sette modi d’essere delle creature.

Questa considerazione si allarga in conformità ai sette modi di essere delle creature che così rendono altrettante testimonianze della potenza, sapienza, bontà di Dio, se si considerano di ciascuna cosa l’origine, la grandezza, la quantità, la bellezza, la completezza, l’attività e l’ordine.
L’origine delle cose in quanto create, diversificate, abbellite nell’opera dei sei giorni, proclama la potenza che produce dal nulla ogni cosa, la sapienza che distingue chiaramente ciascuna, e la bontà che largamente le abbellisce."



Nota come Bonaventura scrive testualmente che la divina potenza produce DAL NULLA ogni cosa.
E' appunto quello che la Chiesa ha sempre insegnato riguardo alla creazione, e che io continuo a ricordarti. Ma a quanto pare tu invece continui a considerare il creato come se fosse Dio stesso che si manifesta personalmente nelle creature e nella materia (ricordo che tu definivi la materia come "Spirito Santo").
Inoltre Bonaventura dice che nel creare, Dio non accresce la sua gloria, il che significa che non è costretto a doversi esplicare necessariamente nel molteplice, per completare un processo o qualcosa che già non possiede. Ed è appunto quello che il catechismo insegna.

Da parte mia avevo utilizzato il termine "manifestazione" nel senso che, il creato NON è la materializzazione di Dio o un suo modo di esplicarsi con cui Egli si rende presente personalmente.

Quindi non vi è alcun conflitto tra la mia espressione e quella di s.Bonaventura.


Anche lo stesso s.Francesco nella sua poesia di lode al Creatore, scrive riguardo a "fratello sole", che porta SIGNIFICAZIONE di Dio: ecco quindi come ad esempio il sole, secondo s.Francesco esprime il manifestarsi della divina gloria, per mezzo del sole che è semplicemente un segno, non Dio in persona o una Sua qualsiavoglia forma assunta nello spazio tempo. Se così fosse avrebbero ragione quei pagani che adoravano il sole come fosse Dio stesso, tanto è il suo fulgore che richiama in modo straordinario la grandezza e la potenza di Dio; manifesta bene la sua gloria, ma non è Dio in nessun modo, come ben sanno i cristiani di tutti i tempi, che mai devono adorare alcunchè di materiale o di creato, perchè appunto ben distinto dal Creatore.


Io rivendico la mia collocazione all’interno della tradizione cattolica: cerco soltanto di essere più conseguente su certi termini, per dare una migliore visione di insieme, in grado di mantenere l’onnipotenza di Dio e di dare ad ogni termine il suo giusto peso (atto, potenza, creato, Dio, gloria di Dio).
A mio avviso una visione coerente di questi elementi agevola anche l’adesione alla Fede, comunque necessaria come atto di volontà del singolo.



Nel leggere i tuoi post, però, a me pare che vi siano molti elementi che tendono a rimuovere i principi basilari della fede. D'altra parte, ti avevo anche detto essere consigliabile che tu confronti il tuo sistema di pensiero con qualcuno che conosca bene gli argomenti che stiamo trattando, soprattutto alla luce del perenne insegnamento della Chiesa e non alla luce del pensiero di questo o quel teologo che a volte potrebbe tradire il genuino insegnamento della fede cattolica, a cui tu riaffermi di sentirti legato.


Infine non credo che la tua idea di un Dio paziente, in attesa di compiere la sua vendetta sui malvagi, sia propriamente in linea con il Nuovo Testamento.



Ti prego di considerare attentamente i seguenti versetti desunti proprio dal Nuovo Testamento, e di trarre le debite conclusioni:

Mat 3,12 Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».

Mat 25,41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

Rom 2,6 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere

2Cor 11,15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.

2Tim 4,14 Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere;

1Pt 1,17 E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio.

Apoc 2,23 Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere.

Apoc 20,12 Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.

Rom 9,22 ...Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, ...

2Pt 3,9 Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.

Ti ho citato parecchi passi del Nuovo Testamento che confermano quello che la Chiesa insegna al riguardo della attuale pazienza di Dio in attesa del giudizio finale.
Mostrami invece tu, se quanto ho detto non trova riscontro nel Nuovo Testamento.

Concludo con una precisa domanda, tanto per capire ulteriormente se il tuo pensiero si discosta dalla fede anche in questo punto:
Tu credi che vi sarà un giudizio finale da parte di Dio, per ogni uomo, come recitiamo esplicitamente nel credo?

[Modificato da Credente 18/07/2014 15:04]