00 14/05/2014 19:40
Caro Andrea,
il chiarimento è ancora da chiarire.
Tu dici:
"... io vedo nel Figlio l’insieme delle vite che hanno realizzato i modi di Dio nel tempo (tutti i nostri corpi che vanno a formare l’unico corpo mistico di Cristo) e nello Spirito Santo l’insieme di tutte le potenzialità, anche quelle che non hanno avuto uno svolgimento nel tempo e sono rimaste solo allo stato potenziale. Il Padre ha poi scelto a quali di queste potenzialità dare vita: lui è il Creatore dell’universo.
Non tutte le potenzialità di vita vengono realizzate nel nostro universo, in quanto l’attualizzazione di alcune entra in contraddizione con l’attualizzazione di altre: posso allora ipotizzare che, per dare vita a tutte le potenzialità dello Spirito Santo siano necessari più universi fisici, più atti di creazione..."

Nel campo della Fede le ipotesi sono possibili ma sempre però rimanendo entro gli argini che Dio stesso ha indicato definendo o descrivendo le cose che lo riguardano, come accennavo in precedenza. Perchè al di fuori di tali argini, anche volendo fare lo sforzo di omogeneizzare i dati della scienza con quelli della fede, si rischia di non cogliere quanto è necessario, e forse andare a parare molto lontano.

Il Figlio, ci viene presentato dalla Scrittura, come l'Unigenito Dio (Gv.1,18) il che significa l'unico Figlio generato dal Padre, della sua stessa natura divina e della stessa sostanza eterna, immutabile, impeccabile. Tutte caratteristiche che sono per natura estranee alla nostra natura umana, che ha avuto un inizio nel tempo, è mutevole ed è soggetta a peccati. Non siamo perciò scintille divine in senso proprio ma solo in senso metaforico. Mentre il Figlio è tale in senso proprio, ed è l'unico ad esserlo. Però noi possiamo, per grazia, diventare figli adottivi, (cf Ef.1,5) e in tal senso andiamo a formare il corpo mistico di Cristo.
Ma potremmo anche rifiutare per sempre questa incorporazione, essendo liberi di farlo e la nostra natura, che non è divina, ed è ben distinta da Dio, rimarrebbe irreversibilmente lontano dal Creatore.
Questo è quanto ci propone in modo chiaro e concorde sia la Scrittura, sia la Tradizione che il Magistero.

Ammesso inoltre che il Creatore possa creare altri universi, ciò però non significa che Egli dia altre chance a chi ha già definitivamente fatto la propria scelta. Può significare che continui a creare altri esseri oltre noi così come ha fatto creando già tante schiere di diverse gerarchie angeliche e che forse si trovano in altre dimensioni, magari collimanti con la nostra. In questo caso possiamo fare anche delle ipotesi perchè non contraddicono la fede.

Dici poi:
"...il nostro entrare, grazie all’armonia raggiunte, nel corpo di Cristo ci da, in un certo qual modo, accesso a tutti gli altri corpi di Cristo, quelli passati e quelli futuri...."

per non rimanere nel vago in questo campo che è proprio della fede e non della scienza, noi cattolici professiamo che dopo la morte l'anima resta in attesa della resurrezione del corpo, che a seconda della sua determinazione sarà glorificata o abbietta per sempre, e fino a tale momento conclusivo della storia umana, dopo l'unica morte corporale non entra in nessun altro corpo materiale.
Spero di aver fornito qualche elemento utile almeno per escludere possibili fraintesi che potrai sempre meglio illustrare quando potrai.
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[Modificato da Credente 15/05/2014 11:08]