00 09/04/2014 18:24

Mentre il Diacono agita con devozione il Ripidio sopra i sacri Doni, il Sacerdote prega sommessamente:


È degno e giusto celebrarti, benedirti, lodarti, ringraziarti, adorarti in ogni luogo del tuo dominio. Poiché tu sei il Dio ineffabile, inconcepibile, invisibile, incomprensibile, sempre esistente e sempre lo stesso: Tu e il tuo unigenito Figlio e il tuo Santo Spirito. Tu dal nulla ci hai tratti all'esistenza e, caduti, ci hai rialzati ; e nulla hai tralasciato di fare fino a ricondurci al cielo e a donarci il futuro tuo regno. Per tutti questi beni rendiamo grazie a te, all'unigenito tuo Figlio e al tuo Santo Spirito, per tutti i benefici a noi fatti che conosciamo e che non conosciamo, palesi ed occulti. Ti rendiamo grazie altresì per questo sacrificio, che ti sei degnato di ricevere dalle nostre mani, sebbene ti stiano dinanzi migliaia di Arcangeli e miriadi di Angeli, i Cherubini e i Serafini dalle sei ali e dai molti occhi, sublimi, alati,


Prosegue quindi ad alta voce:


i quali cantano l'inno della vittoria, esclamando e a gran voce dicendo:


In questo momento iI Diacono prende l'Asterisco dal s. Disco, traccia sopra di esso un segno di croce e, baciandolo, lo pone in disparte.


Il Coro: Santo, Santo, Santo, il Signore dell'universo: il cielo e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Noi pure, o Signore, amico degli uomini, con queste beate Potenze esclamiamo e diciamo: Sei santo, tutto santo,Tu e il tuo unigenito Figlio e il tuo Santo Spirito. Sei santo, tutto santo e magnifica è la tua gloria. Tu hai amato il mondo a tal segno da dare l'unigenito tuo Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Egli, compiendo con la sua venuta tutta l'economia di salvezza a nostro favore, nella notte in cui veniva tradito, o, piuttosto, consegnava se stesso per la vita del mondo, prese il pane nelle sue mani sante, innocenti e immacolate, e, dopo aver rese grazie, lo benedisse (e benedice), lo santificò, lo spezzò e lo diede ai suoi santi discepoli e apostoli, dicendo:


II Sacerdote, a capo chino, alzando con riverenza la destra, mentre il Diacono indica il s. Disco e regge l'Oràrion con tre dita della destra:


Prendete, mangiate: questo è il mio Corpo, che per voi viene spezzato in remissione dei peccati.


Il Coro: Amìn.


Quindi segna con la croce il s. Calice, dicendo sommessamente:


Similmente anche il calice, dopo che ebbe cenato, dicendo:


Piegando la testa, con la mano sollevata, con riverenza, dice a voce alta, mentre il Diacono gli indica il s. Calice e regge l’Oràrion con tre dita della destra:


Bevetene tutti: questo è il mio Sangue, del Nuovo Testamento, che viene sparso per voi e per molti in remissione dei peccati.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Memori dunque di questo precetto del Salvatore e di tutto ciò che è stato compiuto per noi: della croce, della sepoltura, della resurrezione al terzo giorno, dell'ascensione ai cieli, della sua presenza alla destra del Padre, della seconda e gloriosa venuta.


Ad alta voce: Gli stessi doni, da Te ricevuti, a Te offriamo in tutto e per tutto.


Il Coro: A Te inneggiamo, Te benediciamo, Te ringraziamo, o Signore, e Ti supplichiamo, o Dio nostro.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Ancora ti offriamo questo culto spirituale e incruento; e ti invochiamo e ti preghiamo, e ti supplichiamo: manda il tuo Spirito Santo su di noi e sopra i Doni qui presenti.


Il Diacono depone il Ripìdion e si accosta al Sacerdote ; ambedue fanno tre inchini profondi davanti alla s. Mensa. Quindi il Diacono, a capo chino, indicando con l'Oràrion il s. Pane, dice sommessamente:


Benedici, signore, il santo Pane.


Il Sacerdote, rialzando il capo, fa il segno della croce sul s. Pane, dicendo:


E fa di questo Pane il prezioso Corpo del tuo Cristo.


Il Diacono: Amìn.


E di nuovo il Diacono, indicando con l'Oràrion il s. Calice:


Benedici, signore, il santo Calice.


E il Sacerdote, benedicendo, dice:


E fa di ciò che è in questo Calice il prezioso Sangue del tuo Cristo.


Il Diacono: Amìn.


Nuovamente il Diacono, indicando con l'Oràrion ambedue le Specie, dice:


Benedici, signore, ambedue le Cose sante.


E il Sacerdote, benedicendo ambedue le Cose sante, dice:


Trasmutandole per virtù del tuo Santo Spirito.


Il Diacono: Amìn, amìn, amìn.


E dopo aver inchinato il capo al Sacerdote e detto: Ricòrdati di me peccatore, o signore santo, si pone nel luogo dove stava prima, e, preso il Ripìdion, ventila i s. Doni, come prima.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Affinché, per coloro che ne partecipano, siano purificazione dell'anima, remissione dei peccati, unione nel tuo Santo Spirito, compimento del regno dei cieli, titolo di fiducia in te e non di giudizio o di condanna.


Ti offriamo inoltre questo culto spirituale per quelli che riposano nella fede: Progenitori, Padri, Patriarchi, Profeti, Apostoli, Predicatori, Evangelisti, Martiri, Confessori, Vergini, e per ogni anima giusta che ha perseverato fino alla fine nella fede.


Preso il turibolo, incensa tre volte la s. Mensa, dicendo ad alta voce:


In modo particolare ti offriamo questo sacrificio per la tuttasanta, immacolata, bene-


detta, gloriosa Signora nostra, Genitrice di Dio e sempre vergine Maria.


Consegna il turibolo aI Diacono, che incensa intorno alla s. Mensa, e commemora i morti e i vivi che vuole.


Il Coro: È veramente giusto proclamare beata te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi magnifichiamo te, che sei più onorabile dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini, che in modo immacolato partoristi il Verbo di Dio, o vera Genitrice di Dio.


Nelle feste del Signore e della Genitrice di Dio e nelle loro Apòdosi, si canta l'Inno dell'Ode nona.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Per il santo profeta e precursore Giovanni Battista, per i santi gloriosi e insigni Apostoli, per il Santo N., di cui celebriamo la memoria, e per tutti i tuoi santi: per le loro preghiere, o Signore, visitaci benevolmente.


Ricordati anche di tutti quelli che si sono addormentati nella speranza della resurrezione per la vita eterna.


Qui il Sacerdote commemora i defunti che vuole.


E fa che riposino ove risplende la luce del tuo volto.


Ancora ti preghiamo: ricordati, o Signore, di tutto l'episcopato ortodosso, che dispensa rettamente la tua parola di verità, di tutto il presbiterio, del diaconato in Cristo e di tutto il clero.


Ancora ti offriamo questo culto spirituale per tutto il mondo, per la Santa Chiesa cattolica e apostolica, per coloro che vivono nella castità e nella santità, per i nostri governanti e per le autorità civili e militari. Concedi loro, o Signore, un governo pacifico, affinché noi pure in questa loro pace trascorriamo piamente e degnamente una vita quieta e tranquilla.


A voce alta: Ricordati in primo luogo, o Signore, del nostro beatissimo Patriarca N., e del nostro piissimo(Metropolita, o Arcivescovo o Vescovo N.), e concedi alle tue sante Chiese che essi vivano in pace, incolumi, onorati, sani, longevi e dispensino rettamente la tua parola di verità.


Il Diacono, stando davanti alle Porte sante, commemora i vivi. Poi dice a voce alta:


E ricordati, o Signore, di quelli che ciascuno ha in mente, e di tutti e di tutte.


Il Coro: E di tutti e di tutte.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Ricordati, o Signore, della città (o paese, o monastero) in cui dimoriamo, e di ogni città e paese, e dei fedeli che vi abitano. Ricordati, o Signore, dei naviganti, dei viandanti, dei malati, dei sofferenti, dei prigionieri e della loro salvezza. Ricordati, Signore, di coloro che presentano offerte e si adoperano per il bene delle tue sante Chiese e di quanti si ricordano dei poveri, e largisci su noi tutti la tua misericordia.


A voce alta: E concedici di glorificare e di lodare con una sola voce e con un sol cuore l'onorabilissimo e magnifico tuo nome, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Rivolto quindi al popolo e benedicendolo, dice a voce alta:


E le misericordie del grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi.


Il Coro: E con il tuo spirito.


Il Diacono, preso il permesso dal Sacerdote, esce e dal solito posto dice:


Ricordando tutti i santi, preghiamo ancora in pace il Signore.


I Cori alternativamente: Kyrie, eleison.


Per i preziosi doni offerti e santificati, preghiamo il Signore.


Affinché il misericordioso nostro Dio, accettandoli in odore di soavità spirituale nel suo altare santo, celeste e immateriale, ci mandi in contraccambio la grazia divina e il dono dello Spirito Santo.


Per essere liberati da ogni afflizione, flagello, pericolo e necessità, preghiamo il Signore.


Il Sacerdote prega sommessamente:


A te affidiamo tutta la nostra vita e la nostra speranza, o Signore, amico degli uomini, e ti invochiamo e ti supplichiamo: dégnati di farci partecipare con pura coscienza ai celesti e tremendi misteri di questa sacra e spirituale mensa, per la remissione dei peccati, per il perdono delle colpe, per l'unione nello Spirito Santo, per l’eredità del regno dei cieli, per una maggiore fiducia in te, e non a nostro giudizio o condanna.


Il Diacono: Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Chiediamo al Signore che l'intero giorno sia perfetto, santo, tranquillo e senza peccato.


I Cori, alternativamente: Concedi, o Signore.


Chiediamo al Signore un angelo di pace, guida fedele, custode delle anime nostre e dei nostri corpi.


Chiediamo al Signore la remissione e il perdono dei nostri peccati e delle nostre colpe.


Chiediamo al Signore ogni bene, utile alle nostre anime, e la pace per il mondo.


Chiediamo al Signore la grazia di trascorrere il resto della nostra vita nella pace e nella penitenza.


Chiediamo una morte cristiana, serena, senza dolore e senza rimorso, e una valida difesa dinanzi al tremendo tribunale di Cristo.


Chiedendo l'unità della fede e l'unione nello Spirito Santo, affidiamo noi stessi, gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.


Il Coro: A te, o Signore.


Il Sacerdote a voce alta:


E concedici, o Signore, che con fiducia e senza condanna osiamo chiamare Padre Te, Dio del Cielo, e dire:


Il popolo o, com’è d'uso, chi presiede:


Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal maligno.


Il Sacerdote, a voce alta:


Poiché tuo è il regno, la potenza e la gloria, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote: Pace a tutti.


Il Coro: E al tuo spirito.


Il Diacono: Inchinate il vostro capo al Signore.


Il Coro: A te, o Signore.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Rendiamo grazie a Te, o Re invisibile, che con la tua infinita potenza hai creato l'universo, e nell'abbondanza della tua misericordia dal nulla hai tratto all'esistenza tutte le cose. Tu, o Signore, volgi dal cielo lo sguardo su quanti hanno chinato la fronte davanti a te, poiché non l'hanno inchinata alla carne e al sangue, ma a Te, Dio tremendo. Tu dunque, o Signore, per il bene di noi tutti appiana il cammino di nostra vita secondo la necessità di ciascuno: naviga con i naviganti, accompagna i viandanti, risana i malati, tu medico delle anime e dei corpi nostri.


A voce alta: Per la grazia, la misericordia e la benignità dell' unigenito tuo Figlio, con il quale sei benedetto insieme con il santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote prega sommessamente:


Signore Gesù Cristo nostro Dio, riguarda a noi dalla tua santa dimora e dal trono di gloria del tuo regno, e vieni a santificarci, Tu che siedi in alto con il Padre e sei invisibilmente qui con noi. Dègnati con la potente tua mano di far partecipi noi e, per mezzo nostro, tutto il popolo, dell'immacolato tuo Corpo e del prezioso tuo Sangue.


Il Sacerdote e il Diacono, dal proprio posto, fanno tre metanie con l'invocazione:


O Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me.


Intanto il Diacono si cinge l’Oràrion a forma di croce.


Quando poi vede il Sacerdote stendere le mani e toccare il s. Pane per fare l'Elevazione, dice ad alta voce:


Stiamo attenti!


Il Sacerdote, elevando il s. Pane, dice a voce alta:


Le Cose Sante ai Santi.


Il Coro: Solo uno è Santo, solo uno è Signore: Gesù Cristo, per la gloria di Dio Padre. Amin.


Si canta il Kinonikòn del giorno o della Festa.


Si chiude la tenda.


Quindi il Diacono entra nel s. vima per il lato Sud e, stando alla destra del Sacerdote, che regge il s. Pane, dice:


Spezza, signore, il santo Pane.


Il Sacerdote, spezzandolo in quattro parti, con ogni attenzione e riverenza, dice:


Si spezza e si spartisce l'Agnello di Dio: Egli è spezzato e non si divide, è sempre mangiato e mai si consuma, ma santifica coloro che ne partecipano.


Le dispone nel s. Disco in forma di croce.


Il Diacono, indicando con l'Oràrion il s. Calice, dice:


Riempi, signore, il santo Calice.


Il Sacerdote, presa la particola posta in alto, traccia con essa una croce sopra il s. Calice, dicendo:


Pienezza di fede, di Spirito Santo.


E la immerge nel s. Calice.


Il Diacono: Amìn.


Prende quindi lo Zeon e dice al Sacerdote:


Benedici, signore, lo Zeon.


Il Sacerdote lo benedice, dicendo:


Benedetto il fervore dei tuoi Santi, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.


Il Diacono versa nel s. Calice una dose sufficiente di Zeon, dicendo:


Fervore di fede, pieno di Spirito Santo.


Deposto lo Zeon, si discosta alquanto, mentre il Sacerdote, chinata la testa, prega dicendo:


Credo, o Signore, e confesso che tu sei veramente il Cristo, Figlio del Dio vivente, che sei venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Credo ancora che questo è veramente il tuo Corpo immacolato e questo è proprio il tuo Sangue prezioso. Ti prego dunque: abbi pietà di me e perdonami tutti i miei peccati, volontari e involontari, commessi con parole, con opere, con conoscenza o per ignoranza. E fammi degno di partecipare, senza mia condanna, ai tuoi immacolati misteri, per la remissione dei peccati e la vita eterna.


Poi:


Del tuo mistico convito, o Figlio di Dio, rendimi oggi partecipe, poiché non svelerò il mistero ai tuoi nemici, né ti darò il bacio di Giuda, ma come il ladrone ti prego: ricordati di me, o Signore, nel tuo regno.


E se vuole:


Signore, non son degno che tu entri nella sordida casa dell'anima mia ; ma, come ti degnasti di giacere in una spelonca e in un presepe di animali, e di assiderti nella casa di Simone il lebbroso, accogliendo la peccatrice colpevole simile a me, tu stesso dégnati di entrare nel presepe della stolta anima mia e nell'immondo corpo di me morto e lebbroso. E come non disprezzasti la bocca impura della peccatrice, che baciava gli immacolati tuoi piedi, così, Signore Dio mio, non disprezzare neppure me peccatore, ma, come buono e amico degli uomini, fammi degno di partecipare del tuo santissimo Corpo e del tuo Sangue.


O Dio nostro, condona, rimetti, perdona tutti i miei peccati, con cui ti offesi, sia con cognizione, sia per ignoranza, sia con la parola, sia con l'opera ; perdonali tutti, buono e misericordioso come sei ; per l'intercessione della tua purissima Madre sempre Vergine rendimi degno di ricevere il prezioso ed immacolato tuo Corpo a salute dell'anima mia e del mio corpo. Poiché tuo è il regno, e tue sono la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amìn.


E per finire:


O Signore, la partecipazione dei tuoi misteri non mi torni a giudizio o a condanna, ma a salvezza dell'anima e del corpo.


Il Sacerdote prende una particola del s. Pane e dice:


A me N., sacerdote, si dona il prezioso e santissimo Corpo del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei peccati e la vita eterna.


Si comunica così con il s. Pane, con timore e rispetto. Quindi dice:


Diacono, avvicinati.


Il Diacono, accostandosi, fa devotamente una metania e, chiedendo perdono, dice:


Dammi, o signore, il prezioso e santissimo Corpo del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei miei peccati e la vita eterna.


Il Sacerdote, preso il s. Pane, lo depone nella palma del Diacono, dicendo:


A te N., diacono, viene dato il prezioso, santissimo e immacolato Corpo del Signore,


Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei tuoi peccati e la vita eterna.


Il Diacono, baciata la mano che gli ha posto il s. Pane sulla palma, si reca dietro la s. Mensa, e, chinato il capo, lo consuma.


Quindi il Sacerdote, prendendo il s. Calice con il velo, dice:


A me N., sacerdote, si dona anche il prezioso e santissimo Sangue del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei miei peccati e la vita eterna.


Sorbisce tre volte e, asciugatosi con il velo le labbra e asterso il s. Calice, bacia questo dicendo:


Questo ha toccato le mie labbra, cancellerà le mie iniquità e mi purificherà dai miei peccati.


Invita quindi il Diacono, dicendo:


Diacono, di nuovo, avvicinati.


Il Diacono, avvicinandosi, fa una metania e dice:


Di nuovo mi avvicino al Re Immortale.


Dammi, o signore, il prezioso e santissimo Sangue del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei miei peccati e la vita eterna.


Il Sacerdote, facendogli sorbire tre volte dal s. Calice, dice:


A te N., diacono, si dona pure il prezioso e santissimo Sangue del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei tuoi peccati e la vita eterna.


Comunicatosi il Diacono, il Sacerdote dice:


Questo ha toccato le tue labbra, cancellerà le tue iniquità e ti purificherà dai tuoi peccati.


Si apre quindi la porta del s. vima. Il Diacono, fatto un profondo inchino, prende il s. Calice con riverenza, si reca alla s. Porta e, sollevandolo, lo mostra al popolo, dicendo:


Con timore di Dio, con fede e amore, avvicinatevi.


Il Coro: Amìn, amìn. Benedetto colui che viene nel nome del Signore; il Signore è Dio ed è apparso a noi.


I fedeli si accostano per comunicarsi. Il Sacerdote, distribuendo a ciascuno la comunione, dice:


Il servo (o la serva) di Dio N., riceve il prezioso e santissimo Corpo e Sangue del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei suoi peccati e la vita eterna.


Mentre si comunicano i fedeli, i cori cantano in modo andante, una o più volte, secondo il numero dei comunicanti:


Del tuo mistico convito, o Figlio di Dio, rendimi oggi partecipe, poiché non svelerò il mistero ai tuoi nemici, né ti darò il bacio di Giuda, ma come il ladrone ti prego: ricordati di me, o Signore, nel tuo regno.


Dopo la divina comunione, il Sacerdote benedice il popolo. dicendo a voce alta:


Salva, o Dio, il tuo popolo e benedici la tua eredità.


Il Coro: Abbiamo visto la vera luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede, adorando la Trinità indivisibile, poiché essa ci ha salvati.


Nelle feste del Signore si canta il Tropario della festa.


Il Sacerdote e il Diacono ritornano alla s. Mensa. Il Sacerdote incensa tre volte, dicendo tra sè:


Sii Tu esaltato sopra i cieli, o Dio, e su tutta la terra si espanda la tua gloria.


Quindi, preso il s. Disco, lo pone sulla testa del Diacono. Questi, presolo con riverenza, guardando verso la porta e senza dire nulla, si reca alla Protesi e ve lo ripone. Il Sacerdote, fatto un inchino profondo e preso il s. Calice, rivolto verso la porta guardando il popolo, dice sommessamente:


Benedetto il nostro Dio.


Ad alta voce: In ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Depone il Calice sulla protesi.


Il Coro: Amìn. E, se c’è l'uso, canta:


Che la nostra bocca sia ripiena della tua lode, Signore, perché ci hai fatti degni di partecipare ai tuoi santi, immacolati ed immortali misteri. Conservaci nella tua santità, affinché proclamiamo la tua gloria, meditando ogni giorno la tua giustizia: Allìluia, allìluia, allìluia.


Il Diacono esce dal Santuario, e dal solito posto dice:


In piedi! Dopo aver partecipato ai divini, santi, immacolati, immortali, celesti, vivificanti misteri di Cristo, rendiamo degne grazie al Signore.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Chiedendo che l’intero giorno trascorra santamente, in pace e senza peccato, affidiamo noi stessi, gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.


Il Coro: A te, o Signore.


Il Sacerdote aggiunge sommessamente la preghiera di ringraziamento:


Ti rendiamo grazie, o Signore amico degli uomini, benefattore delle anime nostre, perché anche in questo giorno ci hai resi degni dei tuoi celesti e immortali misteri. Dirigi la nostra via, confermaci tutti nel tuo timore, custodisci la nostra vita, rendi sicuri i nostri passi, per le preghiere e le suppliche della gloriosa tua Madre e sempre vergine Maria e di tutti i tuoi Santi.


A voce alta: Poiché tu sei la nostra santificazione, e noi rendiamo gloria a te: al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote: Procediamo in pace.


Il Coro: Nel nome del Signore.


Il Diacono: Preghiamo il Signore.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Preghiera dell’opisthàmvonos detta a voce alta dal Sacerdote fuori del vima:


O Signore, tu che benedici coloro che ti benedicono e santifichi quelli che hanno fiducia in te, salva il tuo popolo e benedici la tua eredità. Custodisci tutta quanta la tua Chiesa, santifica coloro che amano il decoro della tua casa; Tu, in contraccambio, glorificali con la tua divina potenza, e non abbandonare noi che speriamo in te. Dona la pace al mondo che è tuo, alle tue Chiese, ai sacerdoti, ai governanti, all'esercito e a tutto il tuo popolo; poiché ogni beneficio e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende da te, Padre della luce. E noi rendiamo gloria, grazie e adorazione a Te, Padre, Figilo e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn. Sia benedetto il nome del Signore da questo momento e per l’eternità (tre volte).


Terminata la preghiera, il Sacerdote rientra per le Porte sante e, rivolto verso la Protesi, dice questa preghiera:


Preghiera detta sommessamente prima che il Diacono raccolga i santi Doni:


O Cristo Dio nostro, Tu che sei la perfezione della Legge e dei Profeti e hai compiuto


tutta la missione ricevuta dal Padre, riempi di gioia e di felicità i nostri cuori, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.


Il Diacono entra per il lato Nord e, stando davanti aIla Porta, dice ad alta voce:


Preghiamo il Signore:


Il Coro: Kyrie, eleison.


Il Sacerdote, benedicendo il popolo, dice:


La benedizione e la misericordia del Signore scendano su di voi con la sua grazia e la sua benignità in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote: Gloria a te, o Cristo Dio, speranza nostra, gloria a te.


Il Coro, o il lettore: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo; ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn. Kyrie, eleison (tre volte). Benedici, o signore santo.


Il Sacerdote, rivolto al popolo, dà il Congedo:


(Se è Domenica: Il Risorto dai morti ), Cristo nostro vero Dio, per l'intercessione della tuttasanta e immacolata Sua Madre, per la virtù della preziosa e vivificante Croce, per la protezione delle venerande e celesti Potestà incorporee, per le suppliche del venerato e glorioso Profeta e Precursore Giovanni Battista, dei gloriosi e santi Apostoli, dei santi gloriosi e vittoriosi Martiri, dei nostri santi Padri teofori, del nostro santo Padre Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, del Santo (N., titolare della chiesa), del Santo (N.del giorno), dei santi e giusti progenitori del Signore Gioacchino ed Anna, e di tutti i Santi, abbia pietà di noi, e ci salvi, poiché è buono e amico degli uomini.


Il Coro: Amìn.


Il Diacono raccoglie con ogni timore e cura i s. Doni in modo che neppure una minima parte ne cada, o venga trascurata. Lava quindi le mani nel luogo consueto.


Il Sacerdote, uscito, distribuisce l'antidoron al popolo, dicendo ad ognuno:


La benedizione e la misericordia del Signore scenda sopra di te.


Entrato poi nel s. Vima, depone le vesti sacerdotali, dicendo:


Ora, Signore, lascia che secondo la tua parola il tuo servo se ne vada in pace, perché i miei occhi hanno mirato il tuo Salvatore, che tu hai preparato al cospetto di tutti i popoli, qual luce che illumina le genti e gloria del tuo popolo Israele.


Aggiunge il Trisagio ed il resto, l'Apolitichion del giorno, se vuole, o il Tropario del Crisostomo:


La grazia, che come fiaccola luminosa s'è irradiata dalla tua bocca, ha illuminato l'universo; tu hai lasciato al mondo i tesori della tua generosità, ci hai mostrato il vertice dell'umiltà, o Padre Giovanni Crisostomo, ammaestrandoci con le tue parole, intercedi presso Cristo Dio Verbo affinché salvi le anime nostre.


Kyrie, eleison (12 volte). Gloria al Padre ... Tu che sei più onorabile...


Fa l'Apòlisi e, facendo un inchino profondo e ringraziando Dio per tutti i benefici, esce.


FINE E GLORIA A DIO