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Il Diacono dice, mentre i cori rispondono, alternativamente: Kyrie, eleison.


Catecumeni, pregate il Signore.


Fedeli, preghiamo per i catecumeni.


Affinché il Signore abbia misericordia di loro.


Li istruisca nella parola della verità.


Riveli loro il Vangelo della giustizia.


Li unisca alla sua santa Chiesa, cattolica e apostolica.


Salvali, abbi pietà di loro, soccorrili e custodiscili, o Dio, con la tua grazia.


Catecumeni, chinate il vostro capo al Signore.


Il Coro: A te, o Signore.


Preghiera dei catecumeni, detta sommessamente dal Sacerdote, prima di dispiegare l'Iletòn:


Signore, Dio nostro, che abiti nel più alto dei cieli e riguardi alle più umili creature, che per la salute del genere umano mandasti l'unigenito tuo Figlio e Dio, il nostro Signore Gesù Cristo, rivolgi lo sguardo sui tuoi servi catecumeni, che a te hanno chinato il loro capo, e rendili degni, nel tempo propizio, del lavacro della rigenerazione, della remissione dei peccati e della veste dell'incorruttibilità ; uniscili alla tua santa Chiesa, cattolica ed apostolica, e annoverali tra l'eletto tuo gregge.


A voce alta: Affinché, insieme con noi, anch'essi glorifichino l'onorabilissimo e magnifico tuo nome, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Sacerdote dispiega l'Iletòn.


Il Diacono: Catecumeni, uscite tutti! Catecumeni, uscite! Tutti voi catecumeni, uscite! Non rimanga nessun catecumeno. Tutti noi fedeli, ancora preghiamo in pace il Signore.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Sapienza!


Prima preghiera dei fedeli, detta sommessamente dal Sacerdote, dopo aver dispiegato l'Iletòn:


Rendiamo grazie a Te, o Dio delle Potestà, che ci degni del favore di stare anche ora davanti al tuo santo altare e d'implorare prostrati le tue misericordie per i nostri peccati e per le mancanze del popolo. Accogli, o Dio, la nostra preghiera. Rendici degni di offrirti preci, suppliche e sacrifici incruenti per tutto il tuo popolo ; e rendi capaci noi, ai quali hai affidato questo tuo ministero per la potenza dello Spirito Santo, d'invocarti in ogni tempo ed in ogni luogo, senza condanna e senza colpa con la pura testimonianza della nostra coscienza: ascoltaci e sii a noi propizio nell'immensa tua bontà.


A voce alta: Poiché ogni gloria, onore, e adorazione si addice a Te: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Diacono: Ancora preghiamo in pace il Signore.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.


Il Coro: Kyrie, eleison.


Sapienza!


Seconda Preghiera dei fedeli, detta sommessamente dal Sacerdote:


Di nuovo e più volte ci prostriamo dinanzi a te e ti preghiamo, o buono e amico degli uomini, affinché Tu, riguardando benigno alla nostra preghiera, purifichi le anime nostre e i nostri corpi da ogni impurità della carne e dello spirito, e ci conceda di stare, liberi da colpa e da condanna, davanti al tuo santo altare. Dona, o Dio, anche a quelli che pregano con noi il progresso nella vita, nella fede e nell'intelligenza spirituale. Concedi loro che ti servano sempre con timore ed amore, e partecipino senza colpa e senza condanna ai tuoi santi misteri e siano resi degni del tuo celeste regno.


A voce alta: Affinché, custoditi sempre dalla tua potenza, rendiamo gloria a Te: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Diacono entra nel sacro vima per il lato Nord e si aprono le sante Porte.


Il primo Coro incomincia a cantare lentamente e melodiosamente l'Inno Cherubico:


Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità vivificante cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogni mondana preoccupazione.


Mentre si canta l'Inno Cherubico, il Sacerdote dice sommessamente la seguente preghiera.


Preghiera dell'Inno Cherubico


Nessuno che sia schiavo di desideri e di passioni carnali è degno di presentarsi o di avvicinarsi o di offrire sacrifici a Te, Re della gloria, poiché il servire Te è cosa grande e tremenda anche per le stesse Potenze celesti. Tuttavia, per l'ineffabile e immenso tuo amore per gli uomini, ti sei fatto uomo senza alcun mutamento e sei stato costituito nostro sommo Sacerdote, e, quale Signore dell'universo, ci hai affidato il ministero di questo liturgico ed incruento sacrificio. Tu solo infatti, o Signore Dio nostro, imperi sovrano sulle creature celesti e terrestri, tu che siedi su un trono di Cherubini, Tu che sei Signore dei Serafini e Re di Israele, Tu che solo sei santo e dimori nel santuario. Supplico dunque Te, che solo sei buono e pronto ad esaudire: volgi il tuo sguardo su di me peccatore e inutile tuo servo, e purifica la mia anima e il mio cuore da una coscienza cattiva ; e, per la potenza del tuo Santo Spirito, fa che io, rivestito della grazia del sacerdozio, possa stare dinanzi a questa tua sacra mensa e consacrare il tuo corpo santo ed immacolato e il sangue tuo prezioso. A Te mi appresso, inchino il capo e ti prego: non distogliere da me il tuo volto e non mi respingere dal numero dei tuoi servi, ma concedi che io, peccatore e indegno tuo servo, ti offra questi doni. Tu infatti, o Cristo Dio nostro, sei l'offerente e l'offerto, sei colui che riceve i doni e che in dono ti dai, e noi ti rendiamo gloria insieme con il tuo Padre senza principio, e il santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.


Durante il canto dell'Inno Cherubico, il Diacono, preso il turibolo, vi mette l'incenso e, tracciata una croce, si avvicina al Sacerdote. Presane la benedizione , incensa intorno la s. Mensa, tutto il Santuario, iI Sacerdote, infine le sacre Iconi e tutto il popolo. Recita il salmo 50 e i tropari penitenziali a sua scelta. Rientrato nel santuario, depone il turibolo.


Quindi il Sacerdote e il Diacono recitano l'Inno Cherubico davanti alla s. Mensa.


Il Sacerdote: Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità vivificante cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogni mondana preoccupazione.


Il Diacono: Affinché possiamo accogliere il Re dell'universo, scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Alliluia, alliluia, alliluia.


Baciano poi la s. Mensa e, fatto un nuovo inchino profondo, rivolti al popolo chinano le loro teste. E così, precedendo il Diacono, vanno alla Pròtesi. Il Diacono incensa i s. Doni recitando tra se stesso tre volte: O Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me. Dice poi, rivolto al Sacerdote: Eleva, o signore. Il Sacerdote prende l'Aìr e ponendolo suIle spalle del Diacono, dice:


Elevate le vostre mani verso le cose sante e benedite il Signore.


Quindi preso il s. Disco, ricoperto dal velo, lo pone sulla testa del Diacono con ogni attenzione e riverenza ; il Diacono regge con un dito anche il turibolo. Il Sacerdote prende il s. Calice tra le mani. Escono per il lato Nord, preceduti dai ceroferari. Girano processionalmente nel Tempio, facendo il grande Introito e dicendo:


Il Signore Dio si ricordi di tutti noi nel suo regno in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn.


Il Coro, completa l'Inno Cherubico:


Affinché possiamo accogliere il Re dell'universo, scortato invisibilmente dalle angeliche


schiere. Alliluia, alliluia, alliluia.


Il Diacono, entrando per le s. Porte, si ferma sulla destra e, mentre il Sacerdote sta per entrare, gli dice:


Il Signore Dio si ricordi del tuo sacerdozio nel suo regno in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Ed il Sacerdote a lui:


Il Signore Dio si ricordi del tuo diaconato (o ierodiaconato) nel suo regno, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il Sacerdote depone il s. Calice sulla sacra Mensa e, preso il s. Disco dalla testa del Diacono, lo colloca sul lato destro della Mensa.


Nuovamente si chiudono le s. Porte e la tenda.


Il Sacerdote quindi, tolti i veli dal s. Disco e dal s. Calice, li colloca in un canto della s. Mensa. Prende poi l'Aìr dalle spalle del Diacono, e, incensatolo, ricopre i s. Doni, dicendo:


Giuseppe d'Arimatea, deposto dalla croce l'intemerato tuo corpo, lo involse in una candida sindone con aromi e, resigli i funebri onori, lo pose in un sepolcro nuovo.


Prende il turibolo dalle mani del Diacono e incensa i s. Doni tre volte, dicendo:


Allora offriranno vitelli sul tuo altare (tre volte).


Restituito il turibolo, abbassa il Felònion e, chinata la testa, dice al Diacono:


Ricordati di me, fratello e concelebrante.


Ed il Diacono a lui:


Il Signore Dio si ricordi del tuo sacerdozio nel suo regno.


E il Sacerdote al Diacono:


Prega per me, o mio concelebrante.


Il Diacono: Lo Spirito Santo discenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà.


Il Sacerdote: Lo stesso Spirito concelebrerà con noi tutti i giorni di nostra vita.