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Al termine del Doxasticòn dei Macarismì o della terza Antifona, il Diacono, stando nel mezzo, davanti al Sacerdote, solleva le mani mostrando il s. Vangelo e facendo con esso il segno della croce, dice a voce alta:


Sapienza! In piedi!


E si canta l'Isodikòn:


Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, ammirabile nei Santi (Se è Domenica, si dice:...che sei risorto dai morti), salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


Nelle feste del Signore si canta l'Isodikòn della Festa.


Quindi fatto un inchino profondo, entrano nel s. Vima attraverso le Porte regie, e il Diacono depone il s. Vangelo sopra la s. Mensa.


I Cantori dicono i consueti Tropari, mentre il Sacerdote recita la seguente preghiera.


Preghiera dell'Inno Trisagio. Sommessamente.


Dio santo, che dimori nel santuario e sei lodato con l'inno trisagio dai Serafini e glorificato dai Cherubini e adorato da tutte le Potestà celesti: Tu, che dal nulla hai tratto all'essere tutte le cose, che hai creato l'uomo a tua immagine e somiglianza, adornandolo di tutti i tuoi doni ; Tu, che dài sapienza e prudenza a chi te ne chiede e non disprezzi il peccatore, ma hai istituito la penitenza a salvezza ; Tu, che hai reso noi, miseri e indegni tuoi servi, degni di stare anche in quest'ora dinanzi alla gloria del tuo santo altare e di offrirti l'adorazione e la glorificazione a te dovuta: Tu stesso, o Sovrano, accetta anche dalle labbra di noi peccatori l'inno trisagio, e volgi nella tua bontà lo sguardo su di noi. Perdonaci ogni colpa volontaria ed involontaria: santifica le anime nostre e i nostri corpi, e concedici di renderti santamente il culto tutti i giorni della nostra vita, per l'intercessione della santa Genitrice di Dio e di tutti i Santi, che sin dal principio dei secoli ti furono accetti.


Giunti i cantori all'ultimo Tropario, il Diacono, piegando la testa e tenendo l'Oràrion in mano con tre dita, dice al Sacerdote:


Benedici, signore, il tempo del Trisagion.


E il Sacerdote, segnandolo con la croce, dice a voce alta:


Poiché tu sei santo, o Dio nostro, e noi rendiamo gloria a te, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre.


Il Diacono viene vicino alle s. Porte, e prosegue dicendo ad alta voce, rivolgendosi a quelli di fuori:


E nei secoli dei secoli.


Il Coro: Amìn. E si canta l'inno trisagio.


Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi (tre volte).
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.
Santo Immortale, abbi pietà di noi.

Il Diacono: Più forte!

Il Coro: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi.

In alcune feste, invece del Trisagio, si canta:

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.

Nella terza Domenica della santa e grande Quaresima e nella festa dell'universale Esaltazione della preziosa e vivificante Croce, si canta:

Adoriamo la tua Croce, o Sovrano, e glorifichiamo la tua santa Risurrezione.

Mentre si canta il Trisagio, anche il Sacerdote e il Diacono lo recitano, accompagnandolo con tre inchini profondi davanti alla s. Mensa.

Quindi il Diacono dice, rivolto al Sacerdote:

Comanda, signore.

Si recano al Trono. Nell'andare, il Sacerdote dice:

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Il Diacono: Benedici, signore, la superna Cattedra.

Il Sacerdote: Benedetto sei Tu, sul trono di gloria del tuo regno, assiso sui Cherubini, in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.

Al termine del Trisagio, il Diacono si porta davanti alle Porte sante e dice:

Stiamo attenti!

Il Lettore recita i versetti del Prokìmenon.

Il Diacono: Sapienza!

Il Lettore dice il titolo della lezione dell'Apostolo.

Il Diacono: Stiamo attenti.

Terminata la lettura del brano dell'Apostolo, il Sacerdote dice:

Pace a te, che hai letto.

Mentre il Lettore canta l'Alliluia con i versetti, il Diacono, messo l'incenso nel turibolo, si avvicina al Sacerdote e ne riceve la benedizione. Tracciata la croce, incensa tutto intorno la s. Mensa, il Santuario, le sacre Iconi ed il Sacerdote.

Il Sacerdote, stando davanti alla s. Mensa, dice sommessamente la seguente preghiera:

Preghiera prima del Vangelo

O Signore, amico degli uomini, fa risplendere nei nostri cuori la pura luce della tua di

vina conoscenza, e apri gli occhi della nostra mente all'intelligenza dei tuoi insegnamenti evangelici. lnfondi in noi il timore dei tuoi santi comandamenti, affinché, calpestati i desideri carnali, noi trascorriamo una vita spirituale, meditando ed operando tutto ciò che sia di tuo gradimento. Poiché tu sei la luce delle anime e dei corpi nostri, o Cristo Dio, e noi rendiamo gloria a te insieme con il tuo eterno Padre e il tuo Spirito santissimo, buono e vivificante, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.

Il Diacono, deposto il turibolo, si accosta al Sacerdote e, piegando la testa, prende il s. vangelo dalle mani del Sacerdote e, tenendo l'Oràrion con la punta delle dita, dice:

Benedici, signore, colui che va ad annunziare il Vangelo del santo glorioso Apostolo ed Evangelista N. (Matteo, o Marco, o Luca, o Giovanni).

Il Sacerdote, segnandolo con la croce, dice:

Dio, per intercessione dell' Apostolo ed Evangelista N., ti conceda di annunziare con grande efficacia la sua parola, in adempimento del Vangelo del suo diletto Figlio e Signore nostro, Gesù Cristo.

Il Diacono conclude: Amìn. Quindi, facendo una metania, prende il vangelo e, preceduto dai ceroferari, esce dalle Porte Sante recandosi all'ambone o neI luogo stabilito.

ll Sacerdote, stando davanti alla s. Mensa, rivolto verso occidente, dice ad alta voce:

Sapienza! In piedi! Ascoltiamo il santo Vangelo. Pace a tutti.

Il Coro: E al tuo spirito.

Il Diacono: Lettura del santo Vangelo secondo N. (Matteo, o Marco, o Luca, o Giovanni).

Il Coro: Gloria a te, o Signore, gloria a te.

Il Sacerdote: Stiamo attenti!

Terminato il Vangelo, il Coro dice: Gloria a te, o Signore, gloria a te.

Il Diacono si reca fino alle Porte sante e consegna al Sacerdote il s. vangelo. Questi nel prenderlo dice al Diacono:

Pace a te, che hai annunciato la buona novella.

Baciando il s. Vangelo e tracciando con esso un segno di croce verso il popolo, lo depone sulla s. Mensa.

Nuovamente si chiudono le Porte sante.

Il Diacono, stando al suo consueto posto, dice la grande Litania, mentre i due Cori cantano, alternativamente, con ogni devozione: Kyrie, eleison (tre volte).

Diciamo tutti con tutta l'anima, e con tutta la nostra mente diciamo:

Signore onnipotente, Dio dei Padri nostri, ti preghiamo, esaudiscici ed abbi pietà.

Abbi pietà di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia ; noi ti preghiamo, esaudiscici ed abbi pietà.

Preghiera della grande supplica. Sommessamente.

Signore, nostro Dio, accetta dai tuoi servi questa insistente supplica ed abbi pietà di noi secondo l'abbondanza della tua misericordia, e fa discendere i tuoi benefici su di noi e su tutto il tuo popolo, che da te attende copiosa misericordia.

Preghiamo ancora per il nostro beatissimo Patriarca N. (o per il nostro piissimo Metropolita, o Arcivescovo, oVescovo) e per il venerato presbiterio.

Preghiamo per i nostri fratelli, sacerdoti, ieromonaci, diaconi, ierodiaconi e monaci, e per tutti i nostri fratelli in Cristo.

Preghiamo ancora per implorare sui servi di Dio, che dimorano in questa città (o paese) (o sui fratelli di questo santo monastero) misericordia, vita, pace, sanità, salvezza, protezione, perdono e remissione dei peccati.

Preghiamo ancora per i beati e indimenticabili fondatori di questa santa chiesa (o monastero), e per tutti i padri e fratelli nostri defunti, che qui piamente riposano, e per gli ortodossi di tutto il mondo.

Preghiamo ancora per coloro che presentano offerte e operano il bene in questo santo e venerato tempio, e per coloro che qui prestano servizio e cantano, e per tutto il popolo qui presente che da te attende grande e copiosa misericordia.

A voce alta: Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, e noi rendiamo gloria a te: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

Il Coro: Amìn.