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Conversione e martirio del carnefice

E mentre per amore della vita, inutilmente resosi colpevole, quello cadde, a sua volta il carnefice, appena lo vide staccarsi dal gruppo e correre verso il bagno, prese egli stesso il posto del disertore e, gettate le vesti, si mescolò agli altri denudati gridando al pari dei santi: "Sono cristiano!".

Stupendo gli astanti per l'improvvisa conversione, egli finalmente ricompose il numero (di quaranta) e con la sua aggregazione lenì il dolore per l'altrui cedimento, in ciò imitando coloro che in battaglia si slanciano a ricoprire il posto lasciato vuoto sulla linea di combattimento dal soldato caduto in prima fila affinché lo schieramento non si rompa. Altrettanto fece costui. Vide i prodigi celesti, conobbe la verità, si rifugiò nel Signore, fu annoverato fra i martiri. Rinnovò le gesta dei discepoli: andò via Giuda, subentrò Mattia. Divenne imitatore di Paolo: ieri persecutore, oggi evangelizzatore. Anche lui ricevette dall'alto la chiamata, non dagli uomini, né per mezzo degli uomini. Credette nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, in lui fu battezzato, non da un altro, ma dalla propria fede, non nell'acqua, ma nel proprio sangue.

Patrocinio dei martiri e frammentazione di reliquie

8. Così alla prima luce del giorno, mentre ancora respiravano, (i corpi dei martiri) furono dati alle fiamme e i resti carbonizzati furono gettati nel fiume, sicché la lotta sostenuta dai beati passasse attraverso tutti gli elementi. Combatterono sulla terra, a cielo scoperto resistettero alla prova, furono consegnati al fuoco, li accolse infine l'acqua. A loro appartiene quanto dice la Scrittura: Passammo attraverso il fuoco e l'acqua ma poi ci hai portati al refrigerio.

Essi serbano sotto il loro patrocinio la nostra regione come torri poste l'una accanto all'altra ad offrirci sicura difesa dall'assalto degli avversari, perché non si rinchiusero in un solo luogo, bensì ospitati in molti siti adornarono molte città. Ed è straordinario che non separati vengono a chi li riceva, ma uniti fra loro insieme tripudiano.

Oh, prodigio! Non diminuiscono di numero, neppure aumentano. Se tu li dividi in cento parti, non oltrepassano il loro numero; se in uno li raccogli, anche così rimangono in quaranta; similmente alla natura del fuoco. Anche il fuoco, infatti, passa a chi ne attinge eppure resta tutto intero presso chi lo aveva dapprima; così pure i quaranta stanno tutti insieme e nessuno manca presso il singolo (fedele che li invochi): (è questo) un beneficio tutt'altro che lesinato, un dono che mai si esaurisce, pronto ausilio per i cristiani è tale accolta di martiri, schiera di trionfatori, coro di lode a Dio.

Quanto t'affaticasti (o fedele) per trovare uno che supplicasse per te il Signore? (Ecco che) ben quaranta sono coloro che innalzano (per te) una preghiera concorde: Dove sono due o tre radunati nel nome del Signore, egli è lì in mezzo a loro. Dove sono in quaranta, chi potrebbe dubitare della presenza di Dio? Chi è nell'afflizione ricorre ai quaranta, anche chi è nella letizia a loro accorre: il primo per trovare liberazione dai mali, il secondo perché gli sia conservata la prosperità. Qui trovi la donna pia pregare per i figli e chiedere il ritorno per il marito lontano, o la salute, se malato.

Una "vera madre di martire"

Unite le vostre preghiere con quelle dei martiri. I giovani imitino tali coetanei; i padri implorino di essere padri di tali figli, le madri apprendano il comportamento di un'ottima madre.

Infatti la madre di uno di quei beati, avendo visto tutti gli altri già morti per il freddo, mentre il figlio suo respirava ancora (forse) perché più robusto e resistente alla sofferenza, e (temendo che) i carnefici lasciassero in vita uno che avrebbe potuto (in simili condizioni) mutare proposito, sollevatolo con le sue stesse mani, lo depose sul carro, su cui tutti gli altri erano stati adagiati per essere condotti alla pira: vera madre di un martire! Non una lacrima di paura ella versò, né proruppe in lamenti indegni e inopportuni, ma "vai - disse -, o figlio, per la buona strada assieme ai coetanei, assieme ai compagni: non separarti dal coro né comparire secondo rispetto agli altri dinanzi al Signore!".

Germoglio buono di radice davvero buona! Mostrò quella madre generosa di aver allevato il figliuolo molto più con gli insegnamenti della pietà che con il latte. Come era stato nutrito, così fu avviato dalla pia madre (all'estremo supplizio), mentre il diavolo si allontanava umiliato. Infatti pur avendo egli mosso ogni elemento della natura contro i martiri, trovò che tutti erano stati superati e vinti dalla virtù e dal coraggio di tali uomini: la notte sferzata dal vento (di tramontana), il clima freddo del luogo, la stagione invernale, la nudità del corpo.

L’epilogo: invocazioni finali ai martiri

O coro santo, sacra schiera, serrata e compatta falange, protettori comuni del genere umano, buoni sodali delle nostre quotidiane cure, compagni delle nostre preghiere, intercessori potentissimi, astri dell'ecumene, fiori delle Chiese!

La terra non vi ricoprì, vi accolse il cielo: per voi si aprirono le porte del paradiso. Spettacolo degno delle milizie angeliche, degno dei patriarchi, dei profeti e dei giusti questi uomini che nel fiore medesimo della giovinezza disprezzarono la vita per poter amare il Signore al di sopra dei genitori e dei figli. Pur essendo in età la più dolce da vivere, disdegnarono questo temporaneo soggiorno per lodare Dio nelle proprie membra; divenuti spettacolo dinanzi al mondo, agli angeli e agli uomini, risollevarono i caduti, confermarono i dubbiosi, raddoppiarono l'ardore nei seguaci della fede. Finalmente avendo innalzato tutti un unico trofeo alla pietà, di un'unica corona di giustizia sono stati anche adornati in Cristo Gesù nostro Signore, a cui sia gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.