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4. EUGENETICA E ATEISMO NEL ’900


L’appoggio concesso alle teorie razziste di Galton da parte di Charles Darwin e da personaggi assai noti come il matematico Bertrand Russel, padre dell’ateologia moderna, e lo scrittore George Bernard Shaw (il quale specificò letteralmente nel suo testamento di non voler che alcun monumento pubblico o alcuna opera d’arte suggerisca che lui abbia accettato i principi di una qualsiasi chiesa o religione, né desidera essere ricordato sotto alcun simbolo che abbia la forma di una croce, come riportaThe Times 4/12/1950), portarono alla veloce diffusione dell’eugeneticain molti paesi: Inghilterra, USA, Belgio, Svizzera, Svezia, Olanda, Norvegia, Danimarca, Finlandia, tutti paesi, non a caso, in cui la voce della Chiesa cattolica era debole o quasi nulla.


Negli Stati Uniti, in particolare, l’eugenetica raggiunse l’apice della diffusione: i milioni di immigrati provenienti dall’Europa divennero, assieme ai ritardati, ai poveri, alle prostitute e agli alcolisti, i principali bersagli dell’eugenetica. L’obiettivo, anche qui, era migliorare l’umanità per arrivare alla selezione di individui perfetti. Nel 1917 quindici Stati degli USAadottarono una legislazione in campo eugenetico (sterilizzazioni, segregazioni e restrizioni), nel 1944 divennero trenta (la Virginia, nel 1979, fu l’ultimo Stato a rimuovere la legge sulla sterilizzazione forzata). Nel1928 l’eugenetica divenne un corso universitario in 328 college, tra cui Yale, Harvard e Stanford (V. Costa, L’origine anglosassone dell’eugenetica, Trento 2007). Il premio Nobel per la Medicina James Dewey Watson, scrive che fu sopratutto la sinistra liberale ad abbraciare in massa le teorie razziste, ad esempio Bernard Shaw scrisse: «Oggi non esiste alcune scusa ragionevole per rifiutarsi di affrontare il dato di fatto che nulla, se non una religione eugenetica, può salvare la nostra civiltà» (citato in J. Watson, Dna, il segreto della vita, Adelphi 2004, pag. 33,45). L’eugenismo -continua Watson- era d’obbligo anche nel nascente movimento femminista: la paladine della contraccezione, come l’atea britannica Marie Stopes (1880-1950, abortista e fan innamorata di Adolf Hitler), considerava l’eugenetica una forma di controllo delle nascite. Negli Stati Uniti, Margaret Sanger(1879-1966), l’atea fondatrice di Planned Parenthood (ancor oggi la più influente associazione abortista del mondo) scriveva: «Più figli da chi è dotato e meno da chi non lo è: questo è il primo punto per il controllo delle nascite. Il problema più urgente oggi è come limitare e scoraggiare l’iper fertilità di quelli mentalmente e fisicamente inferiori. E’ possibile che metodi drastici e spartani siano inevitabili per la società americana, se si continua a incoraggiare con compiacenza la procreazione casuale e caotica che nasce dal nostro stuipido e crudele sentimentalismo» (citato in E. Roccella – L. Scaraffia, Contro il cristianesimo, Piemme 2005, pag. 85). In Svezia i primi provvedimente eugenetici nascono sotto l’impulso delle teorie del premio Nobel Alva Myrdall (1902-1986, atea e aderente al partitosocialistademocratico, come spiegato in L. Dotti, L’utopia genetica del welfare state svedese, Rubettino 2004). L’eugenetica divenne una vera ossessione in quegli anni, anche in Italia, dove però fu mitigata dalla cultura cattolica e non riuscì mai a tradursi in provvedimenti legislativi concreti.


 
 

 

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5. ATEISMO, NAZISMO E RAZZISMO

Chiamiamo in causa ancora uno fra i massimi storici del razzismo, Lèon Poliakov, il quale ricorda nel suo celeberrimo studio che la seduzione delmito ariano si fondava in gran parte sul desiderio di distanziarsi dall’antropologia biblica e dalle «favole ebraiche»: «La teoria ariana si iscrive dunque bene nella tradizione anticlericale e antioscurantista e fa parte dei primi tentativi delle scienze umane, che cercando di fondare i loro metodi sul modello delle scienze esatte, si impegnavano in quest’epoca nel loro secolare impasse meccanicistico e determinista» (L. Poliakov, Il mito ariano, Editori Riuniti 1999, pp. 370, 371 e G. Mosse, Il razzismo in Europa, Mondadori 1992). E ancora: «Dichiarata con la copertura della scienza balbuzioente dei Lumi la lottta contro i vecchi libri finì per condurre, attraverso delle mediazioni storiche e sociali di tutti i tipi [...] alla dichiarazione di una guerra di sterminio contro gli uomini: tale è anche il legame coerente che collega l’elaborazione del mito ariano del XIX secolo, quando contestò i racconti genealogici della Bibbia, alle sue conseguenze omicide del XX secolo» (L. Poliakov, Il mito ariano, Editori Riuniti 1999, pp. 59, 60). Infatti anche la visione razzista di Hitler era definita dalle caratteristiche fisiche e biologiche: il Führer toglieva ogni spazio alla libertà, alla crescita morale, all’anima esattamente secondo i dettami del determinismo positivista e materialista di un Comte o di un Zola. Scriveva Hitler: «E’ chiaro che le qualità peculiari dell’individuo sono innate in esso: chi è egoista resta sempre tale, chi è idealista, lo sara sempre. Il criminale nato rimarrà sempre un criminale» (A. Hitler, Mein Kampf, La Lucciola 1992, pag. 39).

C’è dunque uno stretto legame tra Voltaire (oltre al furore anticattolico era animato anche da un furore antiebraico), Darwin, Galton e Hitler. Come accennato sopra, Hitler riprenderà le dottrine darwiniste e razzistedell’antropologo ateo Francis Galton, è un fatto pienamente dimostrato: il premio Nobel per la Medicina, James Watson conferma ad esempio che«nel 1933, i nazisti avevano promulgato una legge completa sulla sterilizzazione esplicitamente basata sulle teorie di Galton. Nell’arco di tre anni furono sterilizzate 225 persone» (J. Watson, Dna, il segreto della vita, Adelphi 2004, pag. 33-45). Nel Mein Kampf, dopo aver spiegato che lo Stato «dovrà impedire ai malati o ai difettosi di procreare», Hitler scriveva:«Basterebbe per seicento anni non permettere di procreare ai malati di corpo e di spirito per salvare l’umanità da una immane sfortuna e portarla a una condizione di sanità oggi pressoché incredibile» (A. Hitler, Main Kampf, La Lucciola 1992, pag. 30). Oggi il neodarwinista e leader dell’ateismo scientista, Richard Dawkins, oltre ad entusiasmarsi per Galton (si veda R. Dawkins, L’illusione di Dio, Mondadori 2006, pag. 68), non sembra distanziarsi di molto: «Se un paese volesse vincere la gara di salto in alto alle Olimpiadi entro un paio di secoli basterebbe far accoppiare saltatori in alto esperti, maschi e femmine, e si potrebbe fare lo stesso per i matematici e i musicisti. Ma non è mai stato fatto. C’è una diffusa ostilità verso questa idea purtroppo. Credo che in larga misura provenga dall’esperienza del nazismo. Hitler era entusiasta di questa idea e quindi da allora essa ha goduto di pessima fama» (intervista a Dawkins, in R. Stannard, La scienza e i miracoli, TEA 2006, pag.95-96)

Gli stessi nazisti, come Rudolf Hess (1894-1987), definivano la loro ideologia una «biologia applicata», perché fondata su una visione di controllo assoluto dei processi biologici. Utilizzando il termine darwiniano “selezione”, essi cercarono di sostituirsi alla natura (selezione naturale) e a Dio, per essere loro a dirigere e controllare l’evoluzione umana. Così nacquero leggi razziali sul matrimonio, luoghi in cui ariani e ariane di particolare bellezza e forza venivano spinti a procreare una discendenza “superiore”, sterilizzazioni forzate, eliminazioni tramite eutanasia di determinate categorie di inadatti e improduttivi, aborti per donne tedesche gravide di bambini non “puri” ecc. Alle loro dottrine razziste, non rispose alcun intellettuale laico, nessun profeta dell’ateologia, ma soltanto i “soliti” Pio XI, nell’enciclica Mit brennender Sorge (1937) e Pio XII, nella Summi pontificatus (1939), dove si ribadì l’errore insito nella volontà di dimenticare«quella legge di umana solidarietà e carità, che viene dettata e imposta [...] dalla comune origine e dell’uguaglianza della natura razionale in tutti gli uomini, a qualunque popolo appartengano. [...] E’ necessario contemplare il genere umano nell’unità di una comune origine in Dio [...] nell’unità della natura, ugualmente costituita in tutti di corpo materiale e di anima spirituale e immortale».