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CAPO 8 -- Il delitto, di cui si accusano i Cristiani, è di tal natura, che non c'è uomo che si sentirebbe capace di commetterlo. Né vale obiettare l'ignoranza o la paura in chi lo commette.

[1] Per invocare la testimonianza della natura stessa contro coloro, che presumono che tali cose si debbano credere, ebbene, si, la ricompensa vi prospetto di tali delitti: essi ripromettono la vita eterna. Credetelo per ora. Intorno a codesto, infatti, domando: se tu, che anche vi hai creduto, pensi che valga la pena di pervenirvi con una tale consapevolezza. [2] Vieni, il ferro affonda nel bimbo nemico di nessuno, colpevole di nulla, figlio di tutti; o, se codesto ufficio appartiene ad altri, tu soltanto sta da presso a un uomo che muore prima di essere vissuto; attendi che l'anima novella si fugga, il sangue giovinetto raccogli, di esso il tuo pane imbevi, mangiane con gusto.

[3] Frattanto seduto a tavola conta i posti, dove si trova tua madre, dove tua sorella: contali diligentemente, affinché, quando calate saranno le tenebre canine, non sbagli. Ché commetterai un sacrilegio, se non commetterai un incesto.

[4] Iniziato a tali riti e contrassegnato, tu vivi in eterno. Desidero che tu risponda, se vale tanto una vita eterna; e, se non vale, se nemmeno, per questo, si debba credervi. Anche se tu vi creda, dico che non vorresti saperne; anche se tu voglia saperne, dico che non ne saresti capace. Perché, dunque, ne sarebbero capaci altri, se non ne siete capaci voi? Perché non ne sareste capaci voi, se capaci ne sono altri?

[5] Si capisce, noi siamo di altra natura, siamo dei Cinopeni o degli Sciapodi: altri filari di denti, altri nervi per un piacere incestuoso. Tu che codesto di un uomo credi, anche sei capace di farlo: uomo sei tu pure, come il Cristiano. Se non sei capace di farlo tu, non devi crederlo di altri. Uomo è infatti anche il Cristiano, come te.

[6] 'Ma lo si suggerisce e impone a gente che non sa'. - Si capisce, nulla sapeva codesta gente, che tali atti sul conto dei Cristiani si affermavano: era loro certamente necessario osservare e con ogni vigilanza investigare per venirne a conoscenza.

[7] Eppure a chi essere iniziato vuole, è costume, penso, prima al padre dei misteri presentarsi, quello che deve esser preparato descrivergli. Quello dirà: 'Ti è necessario un bimbo, ancor tenero, che il morire ignori, che sotto il tuo coltello sorrida; parimenti del pane, sul quale il flusso del sangue raccolga; inoltre candelabri e lucerne e qualche cane e bocconi, che li facciano tendersi fino a spegnere il lume. Sopra tutto venire dovrai con tua madre e con tua sorella'.

[8] E se queste non vogliono? o non hanno essi nessuna di costoro? Quanti Cristiani, in somma, che vivono soli! Non ci sarà, penso, nessun Cristiano legittimo, se non sarà fratello o figlio. 'E se tutto ciò viene preparato, senza che gli iniziandi lo sappiano?' - Ma almeno dopo vengono a conoscerlo: e sopportano e lasciano andare?

[9] 'Temono di essere puniti, se lo rivelano'. - Essi, che meriteranno di essere da voi, difesi? Essi che preferirebbero morire perfino spontaneamente, piuttosto che vivere sotto una tale consapevolezza? Orsù; ammettiamo che abbiano paura di essere puniti: perché anche vi perseverano? Segue, infatti, che tu non voglia ulteriormente essere quello che, se l'avessi conosciuto, prima, non saresti stato.

CAPO 9 -- Non i Cristiani meritano di essere accusati d'infanticidio e di pasti nefandi, ma essi, i Pagani. Altrettanto dicasi dell'incesto.

[1] Per riuscire a maggiormente confutare l'accusa di questi delitti, dimostrerò che da voi, parte apertamente, parte occultamente, essi vengono compiuti: per cui forse anche sul conto nostro l'avete creduta.

[2] Bambini in Africa venivano sacrificati a Saturno publicamente fino al proconsolato di Tiberio, che i medesimi sacerdoti, appesi agli alberi stessi del loro tempio, con l'ombra loro quei delitti ricoprenti, come su croci votive espose: testimoni soldati del padre mio, che proprio quell'ufficio a quel proconsole adempirono.

[3] Ma tuttora in questo rito esecrando occultamente si persevera. Non sono solo i Cristiani a non tener nessun conto di voi: non v'è delitto che venga sradicato per sempre, né dio alcuno che i suoi costumi cambi. [4] Non avendo Saturno i propri figli risparmiato, a non risparmiare gli altrui naturalmente perseverava, che, in verità, i loro genitori stessi gli offrivano e volentieri promettevano in voto, e i bimbi accarezzavano, perché senza pianto sacrificare si lasciassero. E tuttavia il parricidio dall'omicidio molto differisce. [5] Adulti presso i Galli a Mercurio vengono sacrificati. Lascio i drammi Taurici al loro teatro. Ecco, in quella religiosissima città dei pii Eneadi v'è un Giove, che, durante gli spettacoli in suo onore celebrati, di sangue umano aspergono. 'Ma col sangue d'un bestiario', voi dite. - Si capisce, codesto è meno grave, penso, che col sangue di un semplice uomo. O non è, invece, più turpe, per il fatto che un dio spruzzate col sangue di un uomo malvagio? Almeno tuttavia ammetterete che quel sangue in seguito a un omicidio si versa. O Giove cristiano e figlio di suo padre soltanto in quanto a crudeltà! [6] Ma poiché per l'infanticidio non c'è differenza se per un rito sacro venga compiuto o per capriccio, sebbene fra il parricidio e l'omicidio ci sia differenza, mi rivolgerò al popoo. Fra costoro che ci stanno d'intorno e avidamente dei Cristiani al sangue anelano, anche tra voi stessi governatori giustissimi e severissimi con noi, di quanti volete che io bussi alla coscienza, i quali i figli loro nati uccidono?

[7] Che se c'è una differenza anche intorno al modo dell'uccisione, certo agite più crudelmente voi nell'acqua soffocandoli o al freddo esponendoli, alla fame, ai cani: non c'è adulto che morire di ferro non preferirebbe.

[8] Quanto a noi, essendoci l'omicidio una volta per tutte interdetto, anche la creatura concepita nel grembo, mentre tuttora il sangue le deriva a formare l'uomo, dissolvere non lice. è un omicidio affrettato impedire di nascere, né importa se una vita nata uno strappi, o mentre sta nascendo la dissipi. E' uomo anche chi è per diventarlo; anche ogni frutto già nel seme esiste. [9] Quanto al pasto di sangue e alle consimili portate da tragedia, leggete se in qualche luogo non si trovi riferito - si legge, credo, in Erodoto - come certe nazioni il sangue versato dalle braccia dell'una e dell'altra parte e gustato - facevano servire alla conclusione di un patto. Non so qual bevanda del genere fu gustata anche per ordine di Catilina. Dicono anche che presso alcuni Gentili di fra gli Sciti, ogni defunto viene dai suoi mangiato. [10] Ma mi allontano di troppo. Qui oggi il sangue della coscia tagliata raccolto nella mano e dato a bere, i seguaci di Bellona inizia. Del pari coloro, che durante lo spettacolo, nell'arena, il sangue caldo dei criminali sgozzati, scorrente dalla gola raccogliendo, con avida sete bevono per guarire dal morbo comiziale, dove si trovano?

[11] E del pari coloro che di vivande ferme si cibano raccolte dall'arena, che domandano un pezzo di cinghiale, di cervo? Quel cignale nella lotta il sangue lambì di colui che esso dilaniò; quel cervo nel sangue giacque di un gladiatore. Perfino le viscere degli orsi si appetiscono, piene ancora di umane viscere non digerite. Erutta, perciò, uomo, carne pasciutasi di uomo. [12] Voi che simili vivande mangiate, quanto siete distanti dai banchetti dei Cristiani? E meno fanno anche coloro, che, da libidine selvaggia sospinti, bramosi anelano a membra umane, per il fatto che divorano dei viventi?. Meno con sangue umano vengono all'ignominia consacrati, perché lambiscono quello che diverrà sangue? Non mangiano bimbi, senza dubbio, ma piuttosto degli adulti.

[13] Arrossisca l'error vostro di fronte ai Cristiani, che nemmeno il sangue degli animali abbiamo a tavola tra le vivande in uso, che per questo anche dagli animali soffocati e morti di malattia ci asteniamo, per non venire in qualche modo contaminati dal sangue pur nascosto entro le viscere.

[14] In fine fra le tentazioni adoperate con i Cristiani, voi anche delle salsicce accostate loro gonfie di sangue, sicurissimi - è chiaro - essere tra loro illecito quello con cui farli deviare volete. Or dunque che è mai codesto vostro credere che bramose di umano sangue siano persone, che siete convinti aborrire il sangue di animali? A meno che essere quello più gustoso per avventura sperimentato non abbiate.

[15] Il sangue anch'esso adoperare ugualmente si sarebbe dovuto, quale mezzo di indagare i Cristiani, come il braciere e l'incensiere: in tal guisa, infatti, appetendo il sangue umano si sarebbero rivelati, allo stesso modo che rifiutandosi al sacrificio; altrimenti si sarebbe dovuto negare che fossero cristiani, se non ne avessero gustato, al modo stesso che se avessero sacrificato. E certo non sarebbe mancato a voi sangue umano nell'ascoltare e condannare i detenuti. [16] Inoltre chi è più incestuoso di coloro, cui Giove stesso istruì?. Ctesia riferisce che i Persiani con le loro madri si uniscono. Ma anche i Macedoni sono sospetti, perché, avendo per la prima volta assistito alla tragedia Edipo, ridendosi del dolore dell'incestuoso 'Si gettava - dicevano - su sua madre!'. [17] Riflettete fin d'ora quanto sia permesso alle confusioni per compiere unioni incestuose, là dove le occasioni fornisce la promiscuità della lussuria. Prima di tutto voi esponete i figliuoli, perché siano da qualche pietà estranea, che passi loro vicino, raccolti; o li emancipate, perché adottati siano da genitori in condizioni migliori. è inevitabile che il ricordo della famiglia divenuta estranea, un momento o l'altro svanisca. E appena la possibilità di confusione avrà preso piede, da allora subito se ne avvantaggerà la propaggine dell'incesto, e la famiglia si estenderà delittuosamente.

[18] Allora, quindi, in qualunque luogo, in patria, fuori, al di là dei mari vi è compagna la libidine, le cui deviazioni, dovunque compiute, possono facilmente in qualche luogo procrearvi, senza che lo sappiate, figliuoli anche da una qualche porzione della vostra semenza; talché la discendenza dispersa attraverso le relazioni umane, con i suoi consanguinei venga a incontrarsi, senza che l'ignaro del sangue incestuoso li riconosca. [19] Noi da codesta eventualità difende una diligentissima e costantissima castità; e quanto dagli stupri e da ogni eccesso dopo il matrimonio, altrettanto anche dall'eventualità dell'incesto siamo sicuri. Alcuni, molto più sicuri, ogni pericolo di questo errore allontanano con una continenza verginale, vecchi fanciulli.

[20] Se codesto stato di cose consideraste esistere in voi, vedreste che altrettanto non esiste fra i Cristiani: gli stessi occhi vi avrebbero fatto palese l'una e l'altra realtà. Ma di cecità ve n'è due specie, che vanno facilmente insieme: quelli che non vedono quello che è, di vedere credono quello che non è. Così proverò essere in tutto. Ora parliamo dei misfatti palesi.