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I veri confessori di Cristo

1.Non accontentiamoci dunque di chiamarlo Signore, perché questo non ci salverà.

2. Dice infatti: Non chiunque mi dice Signore, Signore, sarà salvo, ma chi pratica la giustizia.

3. Perciò, o fratelli, confessiamolo con le opere, amandoci gli uni gli altri, fuggendo l’adulterio, la vicendevole detrazione e la gelosia, e con essere invece continenti, misericordiosi e buoni. Dobbiamo anche compatirci vicendevolmente e non amare il denaro. Confessiamolo con queste opere, non con le contrarie.

4. Né dobbiamo avere maggior timore degli uomini che di Dio.

5. Perciò, se voi operate così, il Signore vi dice: Se voi siete raccolti con me sul mio seno, ma non osservate i miei precetti, io vi rigetterò e vi dirò: Andate lontano da me, non vi conosco né so donde siete, operatori d’iniquità.

Disprezziamo il mondo e rafforziamo la speranza nella vita futura

1. Perciò, o fratelli, facciamo la volontà di Colui che ci ha chiamati e abbandoniamo la dimora di questo mondo senza temere d’uscirne.

2. Dice infatti il Signore: Sarete come agnelli in mezzo ai lupi.

3. E Pietro rispondendo gli domandò: E se i lupi sbraneranno gli agnelli?

4. E Gesù disse a Pietro: Gli agnelli, dopo la morte, non debbono più avere paura dei lupi! E anche voi non abbiate timore di coloro che vi uccidono e dopo non possono farvi nulla di più, ma temete colui che, dopo la vostra morte, ha il potere di gettare l’anima e il corpo nella geenna di fuoco.

5. Sappiate, o fratelli, che la dimora della nostra carne in questo mondo è breve e di poca durata; mentre la promessa del Cristo è grande e meravigliosa, come pure il riposo del regno futuro e della vita eterna.

6. Che fare dunque per raggiungere questi beni, se non camminare nella santità e nella giustizia, e giudicare queste cose del mondo come estranee a noi, e non desiderarle?

7. Poiché nell’istante in cui noi desideriamo di possederle, deviamo dalla via giusta.

Il secolo presente ed il futuro sono due nemici: disprezziamo il primo e amiamo il secondo. Non c’è nessuna altra speranza di salvezza

1. Dice il Signore. Nessun servitore può servire a due padroni. Se noi vorremo servire a Dio e a Mammona sarà a nostro danno.

2. Che giova infatti guadagnare tutto il mondo e perdere l’anima?.

3. Il secolo presente e il secolo futuro sono due nemici.

4. Il primo predica l’adulterio, la corruzione, l’avarizia e l’inganno; il secondo ne sta lontano.

5. Non possiamo quindi essere amici d’ambedue, ma dobbiamo star lontano dal primo e attenerci al secondo.

6. Noi crediamo che sia meglio odiare i beni di quaggiù, perché meschini, di breve durata e corruttibili, ed amare invece quelli di là, che sono incorruttibili.

7. Facendo la volontà di Cristo, troveremo riposo; ma se disobbediamo ai suoi comandamenti, nulla ci scamperà dall’eterno castigo.

8. Dice la Scrittura in Ezechiele: Se risorgessero Noè, Giobbe e Daniele, non libererebbero i loro figli dalla cattività.

9. Se uomini così giusti non possono con la loro giustizia liberare i loro figli, come potremo noi aver fiducia di entrare nel regno di Dio, se non conserveremo puro ed immacolato il nostro battesimo? E chi sarà il nostro avvocato, se non saremo trovati provvisti di opere sante e giuste?

Se vogliamo ottenere la corona, dobbiamo combattere

1. Lottiamo dunque, o fratelli miei, sapendo che il combattimento è vicino e che alle gare corruttibili molti accorrono su navi, ma non tutti sono coronati, bensì solo quelli che hanno molto faticato e lottato valorosamente.

2. Noi quindi, lottiamo per conseguire tutti la corona.

3. Corriamo nella strada diritta, nella gara incorruttibile; imbarchiamoci numerosi per questa gara e lottiamo per essere coronati; e se non tutti possiamo raggiungere la corona, cerchiamo almeno di avvicinarci ad essa.

4. Dobbiamo tenere presente che, nella lotta corruttibile, chi è sorpreso a violare le regole è frustato, escluso e cacciato fuori dallo stadio.

5. Che ve ne pare? Che cosa dovrà soffrire colui che viola le regole della lotta incorruttibile?

6. Di coloro che non hanno conservato il sigillo [del battesimo] è detto: Il loro verme non morrà, il loro fuoco non s’estinguerà e saranno di spettacolo ad ogni carne.

Finché siamo in questo mondo, pentiamoci e conserviamo casto il nostro corpo

1. Finché dunque siamo sulla terra, pentiamoci.

2. Siamo infatti come argilla in mano dell’artefice. Il vasaio, quando il vaso che sta foggiando gli si sforma tra le mani o si rompe, lo plasma di nuovo; ma se ormai l’ha già messo nella fornace, non lo tocca più. Così pure noi, mentre siamo ancora in questo mondo, pentiamoci di tutto cuore del male commesso nella carne, finché abbiamo tempo di pentirci, per essere poi salvati dal Signore.

3. Poiché, una volta usciti da questo mondo, non potremo più né confessarci né pentirci.

4. Perciò, o fratelli, facendo la volontà del Padre, conservando pura le carne e osservando i precetti del Signore, noi otterremo la vita eterna.

5. Dice infatti il Signore nel Vangelo: Se voi non avete custodito il poco, chi vi darà il molto? Poiché io vi dico: chi è fedele nel poco, lo è anche nel molto.

6. Con questo vuole significare: Conservate pura la vostra carne e immacolato il sigillo, per ottenere la vita eterna.

Saremo giudicati nella carne; prepariamoci dunque in tempo

1. Nessuno di voi dica che questa carne non sarà giudicata, né risorgerà.

2. Sappiatelo: in che foste salvati? In che avete ritrovato la vista, se non in questa carne, mentre vi dimorate?

3. Dobbiamo dunque custodire la carne come tempio di Dio.

4. Come foste chiamati nella carne, così andrete [a Lui] nella carne.

5. Come Cristo, il Signore e Salvatore nostro, essendo prima spirito si è fatto carne e in tale natura ci ha chiamati, così anche noi in questa carne riceveremo il premio.

6. Amiamoci dunque gli uni gli altri, per giungere tutti al regno di Dio.

7. Giacché abbiamo l’occasione opportuna d’essere risanati, affidiamoci a Dio, nostro medico, e diamogli una ricompensa.

8. E quale? Il pentimento d’un cuore sincero.

9. Poiché Egli prevede tutto e conosce ciò che è nel nostro cuore. io. Diamogli quindi lode, non solo con la bocca, ma con il cuore, affinché Egli ci accolga come figli. II. Poiché il Signore ha detto: Miei fratelli sono coloro che fanno la volontà del Padre mio.




Abbandoniamo il vizio e seguiamo la virtù, anteponendo i beni che ci sono promessi alle gioie di questo mondo

1. Facciamo dunque, o fratelli, la volontà del Padre, che ci ha chiamati, per vivere e seguire maggiormente la virtù. Spogliamoci della malignità, come precorritrice dei nostri peccati, e fuggiamo l’empietà, affinché i mali non ci sorprendano.

2. Se saremo solleciti nell’operare il bene, la pace ci seguirà.

3. Per questo motivo non possono trovarla coloro che, adducendo umani timori, preferiscono il godimento presente alla promessa futura.

4. Costoro ignorano quale tormento porti con sé il godimento di quaggiù e quale delizia vi sia invece nella promessa futura.

5. Se almeno fossero soli ad agire così, si potrebbe sopportare; ma invece persistono ad insegnare il male alle anime innocenti, non sapendo che incorreranno in una doppia condanna, essi e quelli che li ascoltano.