00 04/03/2014 16:00
CAPITOLO III. - IL LAVORO CATTOLICO PER LA RIUNIONE NELL'INSIEME DELL'APOSTOLATO CATTOLICO

Questo lavoro di riunione viene a inserirsi nell'insieme dell'apostolato cattolico, che mira all'edificazione del Corpo mistico di Cristo. È noto che Pio xii a questo proposito ha fatto un appello molto pressante nell'esortazione finale dell'Enciclica Mystici Corporìs. Ci può essere una migliore edificazione del Corpo mistico di Cristo che il suo " rimembramento "? La soppressione dei mali che hanno causato gli scismi, non renderebbe la Chiesa più forte nella sua missione redentrice? Il lavoro è urgente, perché il perdurare degli scismi lo rende ancor più difficile e complesso di quanto non sia già per la sua stessa natura. Dio ha promesso il successo? La Rivelazione ci dice solo che è voluto da Cristo e gli ultimi papi vi hanno insistito, il che deve bastare per incoraggiare il lavoratore cattolico dell'unione.

Tuttavia possiamo rilevare indizi visibili per incoraggiarlo maggiormente. Alcuni di essi sono stati segnalati esponendo il progresso del riadattamento unionista nella Chiesa. Nelle Chiese dissidenti si delinea un crescente interesse verso di essa. Benché sia la Chiesa anglicana che da una cinquantina d'anni sente di più quest'interesse, senza molta reciprocità, tuttavia ora lo vediamo crescere anche nelle Chiese separate orientali, le quali nonostante la costante sollecitudine cattolica nei loro riguardi, finora non ne avevano provato che molto poco. Non c'è nessun fatto saliente caratteristico, ma esiste tutto un complesso non meno caratteristico di piccoli fatti registrati nei periodici indicati nella bibliografia. Attualmente la principale deficienza del lavoro unionista cattolico è la sua poca estensione nelle masse, ma sappiamo che le può interessare. Don Lambert Beauduin scriveva nel 1926: "In favore dell'unità cristiana bisogna creare in Occidente un movimento parallelo a quello della propagazione della fede " (L'oeuvre des moines d'Àmay-sur-Meuse, p. 22). La cosa resta ancora da farsi e ci suggerisce alcune brevi riflessioni per un confronto tra il lavoro unionista e quello missionario.

In seguito a una recente evoluzione, i missionologi cominciano a considerare questo lavoro meno come un'aggregazione di nuovi cristiani alla Chiesa che come una fondazione di nuove Chiese locali, donde si stabilisce una grande somiglianzà ecclesiologica tra due lavori. II lavoro unionista è tuttora e sempre più complesso, avendo da fare con culture religiose cristiane più evolute di quelle pagane, benché tra queste ce ne siano alcune molto elevate che attirano sempre più l'attenzione dei missionologi e che pongono problemi analoghi d'integrazione nella cattolicità della Chiesa.

Tuttavia i rapporti tra i due apostolati sono soprattutto stretti a causa del " male missionario " il quale, come sappiamo, ha suscitato il Movimento ecumenico che pare incluso nella preghiera sacerdotale del Signore e che riguarda la credibilità della sua Chiesa: " Perché tutti siano una cosa sola, come tu, o Padre, sei in me ed io in te, anch'essi siano uno in noi, cosicché il mondo creda che tu mi hai mandato ".