00 04/03/2014 16:00
Vero e falso ecumenismo. - Abbiamo cercato di mostrare chiaramente l'aspetto propriamente cattolico di questi atteggiamenti ed è facile ammettere che la differenza tra questi e quelli dei non cattolici talvolta è sottile. 11 nostro lavoratore - che sia privo di discernimento e di prudenza potrà cadere in ciò che potrei chiamare " insidie ecumeniche " : dimenticare praticamente, se non teoricamente l'unicità della Chiesa per cominciare ad ammettere in essa degli scismi; distinguere con gli ecumenisti i dommi essenziali e non essenziali a quest'unità, e porre praticamente sullo stesso piano i diversi " rami " della Chiesa.

Proprio queste insidie volle mettere in evidenza l'Enciclica Mortalium animos del gennaio 1928 e insegnare ai cattolici, e quindi ai non cattolici, le vere condizioni dell'unità cristiana; inoltre essa interdiceva ai primi ogni partecipazione al Movimento ecumenico.

Tuttavia è molto chiaro che per un lavoratore cattolico unionista, che lavori per il " rimembramento " cattolico, non è inevitabile cadere nelle insidie ecumeniche. Cosi le autorità ecclesiastiche non mancano di riconoscere e di incoraggiare il lavoro ecumenico fatto come si deve. Per ricordare un esempio preso dalla vita del Padre Portai, il Cardinal Rampolla, in una lettera che gl'indirizzo nel 1894, augurava che tra cattolici e anglicani si intraprendesse uno " amichevole scambio d'idee ", frase che conteneva in germe le celebri Conversazioni di Malines organizzate per suggerimento del Padre Portai dal Cardinal Mercier e che si possono dire il simbolo dell'ecumenismo cattolico. Più vicino a noi, il Papa Pio XI, che venne chiamato il Papa " dell'unione delle Chiese " quanti incoraggiamenti non ha dato, specialmente al principio del suo pontificato, alle iniziative cattoliche di " rimembramento "I

Sopra abbiamo fatto notare un certo cambiamento dottrinale nel Movimento ecumenico, e questo probabilmente permise un corrispondente cambiamento nell'atteggiamento dell'autorità ecclesiastica verso di esso. Alla conferenza Faith and Order tenuta a Losanna nel 1927, non aveva potuto prendervi parte nessun cattolico; invece alla conferenza d'Edimburgo dello stesso Movimento nel 1937 quattro "osservatori" ricevettero il permesso d'assistervi. Infine, nel 1940, la delegazione apostolica in Gran Bretagna, alla questione posta dal dott. William Temple, allora arcivescovo di Canterbury e presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese, sulla possibilità della collaborazione cattolica al suo lavoro, rispondeva che i contatti privati tra quest'ultimo e teologi cattolici sarebbero stati permessi.