00 09/02/2014 18:30
LE DUE MANI DELLA CHIESA

Non dobbiamo mai disgiungere la chiamata al matrimonio da quella al celibato. Un monaco ortodosso affermava che matrimonio e celibato sono come le due mani della chiesa mediante le quali essa opera; e che questi due modi di vivere la propria sessualità, questi due modi di essere, dovrebbero porsi sempre in un rapporto di reciproco sostegno.

Per questo, da qualche tempo lo Spirito suscita nella Chiesa diverse comunità in cui uomini e donne, consacrati nel celibato per amore di Gesù, vivono assieme a persone anch'esse consacrate al Signore, ma nel matrimonio. Danno così prova di quale aiuto reciproco possano scambiarsi queste due chiamate, sostenendosi vicendevolmente.

Chi è consacrato nel celibato ricorda a chi è sposato come il matrimonio sia tutto in funzione del ritorno glorioso del Signore, mentre l'amore tra gli sposi, tra genitori e figli, richiama al consacrato quali debbano essere il suo amore per il Signore e la sua possibilità di dare la propria vita per una moltitudine di figli spirituali.

Nel celibato consacrato, infatti, è insita questa misteriosa trasmissione di vita divina a una moltitudine di persone, anche se si tratta di una fecondità spirituale invisibile, vissuta nel buio. Ma è sempre qualcosa di assolutamente reale. Ne possono dare conferma certi padri spirituali.

Impossibile negare che le comunità sono importantissime per resistere e progredire. Ciascuno di noi come una cellula che, unita alle altre, forma un coro. E insieme, nella comunità, possiamo toccare e sentire la Chiesa quale vero corpo di Gesù, sperimentare quasi fisicamente la carne e il sangue della Chiesa.

E come sarebbe possibile conservare integro il proprio corpo se non lo si integrasse nel corpo della Chiesa? Non si corre nessun rischio di svalutare il corpo là dove uomini e donne fanno corpo, né di sciupare l'amore se fratelli e sorelle vivono nell'amore.

Quando esigenze primarie sono un amore senza ambiguità, cristallino, e un desiderio reciproco di santità, la castità diventa fonte di gioia e di luce.

Ma dobbiamo anche dire che solo all'interno del Corpo di Gesù-Eucaristia si costruisce il corpo d'una comunità, della Chiesa.

di Daniel Ange