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Come si cerca di sostituire il vero Dio. -

Negli stadi inferiori del pensiero e della condotta, tra i primitivi, tra coloro che sono ancora nello stato infantile, tra gli uomini bizzarri e sconcertanti, questo si chiama superstizione. È cosa ridicola e commovente insieme. Ridicola, perché la ragione rimane confusa di fronte alla sproporzione tra il desiderio e il gesto, tra il significato che imponiamo all'oggetto della superstizione e il suo valore reale e la sua efficacia; è anche commovente, perché attesta perlomeno la nostra impossibilità di prendere il mondo e la vita tali e quali sono, nella loro immediata e ovvia realtà e il nostro sforzo per raggiungere per loro tramite una realtà che, nello stesso tempo, li contiene e li supera.


Le stesse osservazioni valgono per gli stadi superiori. L'elenco degl'idoli e dei feticci partoriti dall'immaginazione dei deboli e dei semplici è lungo; ma non meno lungo è quello dei surrogati della religione, mediante i quali coloro che diciamo i " forti noia dotti ", in forme meno ridicole, cercano anch'essi di' saziare la loro fame e occupare la stessa attesa.

Surrogati della religione sono l'amore e l'amicizia quando arrivano a farri dire: " Tu solo mi basti per tutta l'eternità ", come se ci fosse una creatura capace di portare questo carico di confidenza, di adorazione e di responsabilità.

Sono surrogati della religione lo sposo, il bambino, la casa, il mestiere quando limitano l'orizzonte d'un'anima anche ardente e generosa, tutta dedita, che non si è procurata nessun alibi.

Surrogato della religione è la patria per chi considera intollerabile come un sacrilegio il minimo dubbio sul suo avvenire, la minima critica sul suo passato.

Surrogati della religione sono il partito, la classe, il proletariato per il militante che gioca tutta la sua vita su una Città futura che non vedrà mai né lui né i suoi discendenti.

Sono surrogati della religione l'umanità, il servizio sociale, la carità del filantropo, del benefattore, dell'apostolo che non potrà essere fermato da nulla finché non avrà dato tutto.

Surrogato della religione l'onore per chi parla della " superstizione della virtù ", che in questo modo sottolinea la formidabile maggiorazione, elio deve subire anche il sentimento più nobile per giustificare certi sacrifici.

Surrogato della religione la Verità per chi crede nella scienza o nella speculazione, che, davanti al puro diamante d'un'evidenza irrefragabile, vede impallidire tutte le grandezze della carne e perfino quelle della carità.

Surrogato della religione la Bellezza che, con la creazione o il possesso di una grande opera, compensa sufficientemente l'artista di tutte le incomprensioni, di tutti gli scacchi, di tutte le miserie, compresa quella del " tempo perduto ".

Surrogato della religione il Diritto nell'uomo abbastanza candido e audace per fare affidamento sulla, fedeltà della " Giustizia immanente n, anche se comincia estinguendo tutte le stelle del cielo.

Surrogato della religione le Idee, lo Spirito, la Sostanza infinita e tutte le grandi entità che i filosofi innalzarono per colmare o almeno mascherare il vuoto dovuto all'assenza del Dio vivo.

Surrogato della religione la Vita in quelli che, davanti a queste due sìllabe, entrano in uno stato ipnotico, fino a diventare indifferenti al contenuto, all'uso di questa vita insostituibile, " Purché io non muoia senz'aver vissuto! "

Surrogato della religione il Mistero, l'Ignoto, l'Inconoscibile in chi, rigorosamente parlando, può fare a meno di tutto il resto, ma non di desiderare, di attendere, di sperare, di sognare.

Qui ci limitiamo ai surrogati religiosi più comuni e meno irragionevoli; ma che cosa non dovremmo nominare se volessimo darne un elenco completo? Quale cosa non è stata adorata dall'uomo nel giorno del pericolo o dell'aberrazione?

Surrogato della religione, e alla fin fine superstizione, è, come disse M. Blondel, tutto ciò che vogliamo infinitamente senza deciderci a volere l'Infinito.

Qui, non possiamo nemmeno pensare di studiare in particolare ciascuno

degli esempi che abbiamo dato, e specialmente che ancora potremmo dare. Ci limitiamo ad alcuni casi tipici, che hanno il duplice privilegio di essere stati elaborati con sufficiente precisione dottrinale e di corrispondere a stati di spirito comunemente e attualmente vivi attorno a noi.