00 11/01/2014 17:19

verità del Cristianesimo


una premessa importante: il metodo


Non si può affrontare la domanda se il Cristianesimo sia vero senza aver chiara quale è la specificità dell'oggetto in questione. 
il cuore della questione: l'umano

In sintesi allora qual è la sfida che il Cristianesimo lancia? Di realizzare l'umano, di rendere l'uomo più umano, più sé stesso. Se questo non fosse vero, uno avrebbe il sacrosanto diritto, e dovere, di andarsene dal Cristianesimo. Mentre nessuna sfida analoga è accettabile dalle religioni.

Questo è verificabile in due modi:

  • constatando che quando si segue la proposta cristiana si è più felici e in pace, e
  • constatando che quando non si segue la proposta cristiana non si è felici e in pace.

E questo anzitutto a livello personale (proprio e delle persone che più ci sono prossime), e in secondo luogo anche a livello storico: le civiltà e le epoche che hanno accolto di più il messaggio cristiano, hanno meglio realizzato l'umano, mentre quanto più ce se ne è allontanati, tanto più si è prodotto l'inferno sulla terra.

domande e obiezioni

1. Ma allora perché continua ad esistere il male, anche dopo Cristo, anche nei Suoi?

Realizzare l'umano vuol dire attuare sulla terra non il Paradiso, ma un inizio, un germe reale di Paradiso: altrimenti vivremmo già nell'al-di-là, nella definitività irrevocabile, mentre la vita presente resta un periodo di prova e di passaggio, in cui ogni uomo è chiamato a scegliere quale sarà il suo destino eterno.

Dio a ciascuno da sufficiente luce per vedere la strada giusta, ma non lo abbaglia al punto da sopprimere la sua libertà di scelta: vuole essere liberamente amato da creature libere, non necessariamente servito da degli automi. La "politica" del Mistero, in questo senso, è la politica del segno.

2. La fede non assicura la gioia continua?

Non assicura la gioia, ma la pace e la letizia, come sottofondo permanente: se e nella misura in cui la volontà dell'uomo si abbandona a quella del Mistero, rivelatosi in Cristo.

3. Non aiuterebbe di più una gioia continua?

Una gioia continua potrebbe essere o una droga, qualora avvenisse a prescindere da ciò che accade, per cui uno sarebbe "gioioso" anche in mezzo alla sofferenza e alla devastazione, propria e degli altri: il che non sarebbe umano. Oppure dovrebbe implicare che il Paradiso già si realizzi sulla terra: il che evidentemente non rientra nel Disegno di Dio, che ci lascia, in questo periodo di prova che è la vita, liberi, e perciò non si impone in modo trascinante.

4. Ma perché la pace e non la gioia (continua)?

Perché la pace può essere stabile, sapendo che tutto è nelle mani di Dio, anche se non si vede ancora cometutto sarà salvato. Per avere invece una gioia continua occorrerebbe vedere che tutto è già salvato: ma questo sarà solo in Paradiso.

Ma anche il Cristianesimo è stato soggetto a pretese di diversa interpretazione: si veda dunque la scheda sulla verità del cattolicesimo, come autentico interprete del Cristianesimo