00 05/11/2014 06:38
Noi soffriamo ogni volta che la fede e la Chiesa vengono attaccate. Ci impegniamo contro le tendenze politiche che minacciano le forme cristiane della vita sociale e umana, contro una certa “cultura” dei mezzi di comunicazione che si prende gioco di ogni tabù, che bestemmia e ridicolizza Dio.
Noi ci difendiamo, a buon diritto.
Infatti noi siamo garanti che il nome di Dio sia santificato, che i comandamenti che Dio impartisce agli uomini in vista della loro salvezza trovi un’eco in tutti i cuori. Dobbiamo fare in modo che l’inquinamento spirituale non ci soffochi e non soffochi i nostri cari.
Ma la lotta fra Dio e l’uomo, forse oggi più forte che in passato, assume un senso positivo alla luce del Vangelo di oggi. Gli ambienti cristiani permettevano un tempo un’adesione spontanea alla Chiesa. Oggi, invece, la società, spesso ostile alla fede, obbliga l’individuo a prendere posizione. Ognuno di noi si trova coinvolto personalmente nel cercare di comprendere ciò che rappresenta per lui il messaggio cristiano e nel cercare di capire se è pronto ad accettarlo in prima persona. Infatti è esigente seguire Cristo, anche se con il sostegno e la stima della comunità cristiana. Il contrario non corrisponderebbe né al grado di colui che lo chiama, né alla dignità del discepolo.
Certo, sarebbe per noi più piacevole fingere di non intendere quanto il Signore esige da noi, vedere meno da vicino il suo disegno di costruzione della torre e la spesa da affrontare... Ma il Signore non fa alcuna concessione. Sembra, anzi, portato - in modo diverso da un tribuno o da un capo politico -, proprio in ragione della moltitudine di coloro che lo seguono, a tale precisione provocante e rischiosa.
Portare la propria croce è il prezzo da pagare, egli dice ai suoi discepoli, che devono porre in secondo piano ogni sicurezza umana, fino a mettere in gioco la propria vita. È questo che si chiede al cristiano! E ciò si concretizza di fronte agli attacchi recenti di un mondo materialistico.
Chi, di fronte a tali principi, saprebbe essere così coraggioso da continuare a seguire Cristo? Non lo si può certo fare per una scelta personale. Ma diventa possibile se ciò ci è dato: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16).