00 18/10/2014 07:31
Movimento Apostolico - rito romano
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi

Vocazione e missione discendono dal Cielo, vengono da Dio, ci sono date per mezzo di Cristo Gesù, nello Spirito Santo. Esse vanno sempre vissute secondo la volontà del Padre celeste. Nessuno si potrà mai chiamare da sé. Può offrire se stesso a Dio per una particolare missione. Ma è sempre Dio che deve accettare il suo dono. Oggi Dio accetta il dono di una vocazione al ministero sacerdotale per mezzo della sua Chiesa e in modo speciale attraverso il Vescovo. È Lui che ha il posto di Dio nell'accogliere l'offerta che un uomo fa di consacrarsi nel ministero presbiterale.
Questo ministero non appartiene a nessuna donna. Nessuna di esse potrà mai desiderare di essere presbitero. Non può perché Cristo Gesù ha deciso, per un mistero insondabile racchiuso nel suo cuore, che questo ministero fosse solo riservato all'uomo. La vocazione non viene dal nostro cuore. Viene dal cuore del Padre. Se non vediamo la vocazione nel mistero della volontà di Dio, ma la vediamo dal nostro cuore, allora tutto è possibile, tutto fattibile, tutto può avvenire.
Oggi è proprio questo il dramma, è questa la crisi dell'uomo moderno: non si vede più nel mistero di Dio. Si vede dalla sua volontà, dai suoi desideri, dai suoi sentimenti, dai suoi capricci, da questa o quell'altra corrente filosofica o umanistica che altro non vuole se non togliere l'uomo da qualsiasi relazione di obbedienza con il suo Dio. La crisi attuale del mondo è crisi di insubordinazione, di non obbedienza, di ateismo, di idolatria, di empietà, di negazione a Dio di un qualsiasi influsso sulla nostra vita.
Servire Dio, ma non secondo la sua volontà, è in tutto come se ad un assetato gli dessimo un vestito per coprirsi, ad un affamato un paio si scarpe per poter camminare meglio, ad un ammalato gli portassimo un giocattolo per divertirsi. Faremmo di sicuro un'opera inutile. Dobbiamo servire l'altro secondo la sua volontà, i suoi bisogni, le sue necessità. Dio per servire l'umanità nel dono della grazia e della verità di Gesù Signore ha bisogno di uomini, non di donne. È sua volontà. La Chiesa non può presentargli delle donne. Deve offrirgli degli uomini. È questo il sacrificio che Dio chiede e secondo questo sacrificio dobbiamo servirlo.
Offrirsi a Dio in cose che Dio non vuole, è gusto e piacere personale. Obbedire a Dio, rinunciare alla nostra offerta, perché a Lui non è gradita, è questo il sacrificio dell'obbedienza che Lui sempre chiede. Una donna che si lascia consacrare sacerdote (oltre che la sua consacrazione è nulla e nulli tutti gli atti inerenti ad essa - il ministero esercitato è sacrilego e blasfemo; è inganno e menzogna), compie qualcosa di suo gusto. Una donna invece che accetta il limite e si pone in obbedienza a Dio, compie un vero sacrificio di redenzione a favore del mondo intero. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Madre di Dio, aiuta tutti noi a discerne il gusto personale dal sacrificio. Angeli e Santi di Dio, insegnateci la vera obbedienza al Signore nostro Dio.