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13. NEL CUORE DI GESÙ CRISTO IL PADRE SI E COMPIACIUTO
(22 giugno 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, nel quale il Padre si è compiaciuto".
Pregando così, meditiamo su quel compiacimento eterno che il Padre ha nel Figlio: Dio in Dio, Luce nella Luce.
Tale compiacimento significa pure Amore: questo Amore al quale tutto ciò che esiste deve la sua vita: senza di esso, senza Amore, e senza il Verbo-Figlio, "niente è stato fatto di tutto ciò che esiste" (Gv 1, 3).
Questo compiacimento del Padre ha trovato la sua manifestazione nell'opera della creazione, in particolare in quella dell'uomo, quando Dio "vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa buona... era cosa molto buona" (Gn 1, 3 1).
Non è dunque il Cuore di Gesù quel "punto" in cui pure l'uomo può ritrovare piena fiducia in tutto ciò che è creato?
Vede i valori, vede l'ordine e la bellezza del mondo.
Vede il senso della vita.
"Cuore di Gesù, nel quale il Padre si è compiaciuto".
Ci rechiamo alla riva del Giordano.
Ci rechiamo al monte Tabor.
In entrambi gli avvenimenti descritti dagli evangelisti si sente la voce del Dio invisibile, ed è la voce del Padre:
"Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo" (Mt 17,5).
L'eterno compiacimento del Padre accompagna il Figlio, quando Egli si è fatto uomo, quando ha accolto la missione messianica da svolgere nel mondo, quando diceva che il suo cibo era compiere la volontà del Padre.
Alla fine Cristo ha compiuto questa volontà facendosi obbediente fino alla morte di Croce, e allora quell'eterno compiacimento del Padre nel Figlio, che appartiene all'intimo mistero del Dio-Trino, è diventato parte della storia dell'uomo. Infatti il Figlio stesso si è fatto uomo, e in quanto tale ha avuto un cuore d'uomo, con il quale ha amato e ha risposto A'amore. Prima di tutto all'amore del Padre.
E perciò su questo cuore, sul Cuore di Gesù, si è concentrato il compiacimento del Padre.
È il compiacimento salvifico. Infatti il Padre abbraccia con esso - nel cuore del Suo Figlio tutti coloro per i quali questo Figlio è diventato uomo. Tutti coloro per i quali ha il cuore. Tutti coloro per i quali è morto e risorto.
Nel Cuore di Gesù l'uomo e il mondo ritrovano il compiacimento del Padre. Questo è il cuore del nostro Redentore. È il cuore del Redentore del mondo.
Nella nostra preghiera uniamoci a Maria.
Uniamoci a Lei, dalla quale il Figlio di Dio ha preso un cuore umano. Preghiamo che Lei ci avvicini a esso. Preghiamo affinché Lei, nel cuore del Figlio, avvicini all'uomo e al mondo H compiacimento del Padre, l'Amore del Padre, la Misericordia di Dio.

14. LA PIENEZZA DEL CUORE DI GESÙ CRISTO NON SI ESAURISCE, NÉ SI ESAURIRÀ MAI
(13 luglio 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto". Ci uniamo a Maria nel momento dell'Annunciazione, quando il Verbo si fece carne e venne ad abitare sotto il suo Cuore: il Cuore della Madre.
Ci uniamo quindi al Cuore della Madre, che dal momento del concepimento conosce meglio il cuore umano del suo divin Figlio; "Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia", così scrive l'evangelista Giovanni (Gv 1, 16).
Che cosa determina la pienezza del cuore? Quando possiamo dire che il cuore è pieno? Di che cosa è pieno il Cuore di Gesù?
È pieno d'amore.
L'amore decide di questa pienezza del cuore del Figlio di Dio, alla quale ci rivolgiamo oggi nella preghiera.
È un Cuore pieno di amore del Padre: pieno in modo divino e insieme umano. Infatti il Cuore di Gesù è veramente il cuore umano di Dio-Figlio. È quindi pieno di amore filiale: tutto ciò che Egli ha fatto e detto sulla terra, rende testimonianza proprio a tale amore filiale.
Nello stesso tempo l'amore filiale del Cuore di Gesù ha rivelato - e rivela continuamente al mondo - l'amore del Padre. E Padre "infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16) per la salvezza del mondo; per la salvezza dell'uomo, perché egli "non muoia, ma abbia la vita eterna" (ivi).
Il Cuore di Gesù è quindi pieno d'amore per l'uomo. È pieno d'amore per la creatura. Pieno d'amore per il mondo.
Quanto è pieno!
Questa pienezza non si esaurisce mai.
Quando l'umanità attinge alle risorse materiali della terra, dell'acqua, dell'aria, queste risorse diminuiscono e a poco a poco si esauriscono.
Si parla molto su questo tema in merito allo sfruttamento accelerato di tali risorse che è compiuto ai nostri giorni. Di qui derivano avvertimenti quali: "non sfruttiamo oltre misura".
Tutt'altro accade con l'amore. Tutt'altro accade con la pienezza del Cuore di Gesù.
Essa non si esaurisce mai, né si esaurirà mai.
Da questa pienezza noi tutti riceviamo - e grazia su grazia. Occorre soltanto che si dilati la misura del nostro cuore, la nostra disponibilità ad attingere a tale sovrabbondanza di amore.

15. CUORE DI GESÙ, PORTA Al CUORI UMANI LA LIBERAZIONE CHE È NEL TUO VANGELO
(20 luglio 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni ... ".
Insieme a Maria ricordiamo l'Annunciazione, che fu certamente un avvenimento decisivo nella sua vita.
Ed ecco, nel centro di quest'avvenimento, scopriamo il Cuore. Si tratta dell'amore del Figlio di Dio, che dal momento dell'Incarnazione inizia a svilupparsi sotto il Cuore della Madre insieme con il Cuore umano del suo Figlio.
E questo Cuore "desiderio" del mondo?.
Guardando il mondo così come visibilmente ci circonda, dobbiamo constatare con san Giovanni che esso è sottomesso alla concupiscenza della carne, alla concupiscenza degli occhi e alla superbia della vita (cfr. 1 Gv 2, 16) e questo "mondo" sembra essere lontano dal desiderio del Cuore di Gesù. Non condivide i suoi desideri. Rimane estraneo e, a volte, addirittura ostile nei suoi confronti.
Questo è a "mondo", di cui il Concilio dice che è "posto sotto la schiavitù del peccato" (Gaudium et Spes, 2). E lo dice in conformità con l'intera Rivelazione, con la Sacra Scrittura e con la Tradizione (e perfino, diciamo pure, con la nostra esperienza umana).
Contemporaneamente, tuttavia lo stesso "mondo" è stato chiamato all'esistenza per amore del Creatore e per questo amore esso è costantemente mantenuto nell'esistenza. Si tratta del mondo come l'insieme delle creature visibili e invisibili, e in particolare "l'intera famiglia umana nel contesto di tutte quelle realtà entro le quali essa vive" (Gaudium et Spes , 2).
t il mondo che, proprio a causa della "schiavitù del peccato", è stato sottomesso alla caducità come insegna san Paolo - e, per questo, geme e soffre nelle doglie del parto, attendendo con impazienza la rivelazione dei figli di Dio, poiché soltanto su una tale strada può essere veramente liberato dalla schiavitù della corruzione, per partecipare alla libertà e alla gloria dei figli di Dio (cfr. Rm 8,19-22).
Questo mondo -- malgrado il peccato e la triplice concupiscenza - è rivolto aflyamore, che riempie il Cuore umano del Figlio di Maria.
E perciò, unendoci a Lei chiediamo: Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni, porta ai cuori umani, avvicina ai nostri tempi quella liberazione che è nel tuo Vangelo, nella tua Croce e Risurrezione: che è nel tuo Cuore!

16. CUORE DI GESÙ PAZIENTE E IMMENSAMENTE MISERICORDIOSO!
(27 luglio 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, paziente e immensamente misericordioso!".
Desideriamo rileggere ancora una volta il Vangelo; in un certo senso lo rileggiamo tutto intero, e immediatamente. In esso è iscritto il Cuore di Gesù, paziente e immensamente misericordioso.
Non è forse così il Cuore di Colui che "passò beneficando" tutti? (cfr. At 10, 3 8) Di Colui che fece sì che i ciechi riacquistassero la vista, gli zoppi camminassero, i morti risuscitassero? Che ai poveri fosse annunziata la buona novella? (cfr. Lc 7, 22).
Non è forse così il Cuore di Gesù, il quale non aveva Egli stesso dove posare il capo, mentre le volpi hanno le loro tane egli uccelli i loro nidi? (cfr. Mt 8,20).
Non è forse così il Cuore di Gesù il quale difese la donna adultera dalla lapidazione e poi le disse: "Va', e d'ora in poi non peccare più"? (cfr. Gv 8, 3 - 10).
Non è forse così il Cuore di Colui, che fu chiamato "amico dei pubblicani e dei peccatori"? (cfr. Mt 11, 19).
Guardiamo, insieme con Maria, dentro questo Cuore! Rileggiamolo nell'intero Vangelo!
Tuttavia, soprattutto rileggiamo questo Cuore nel momento della crocifissione. Quando è stato trafitto dalla lancia. Quando si è svelato fino in fondo il mistero in esso scritto.
È Cuore paziente, poiché aperto a tutte le sofferenze dell'uomo. Il Cuore paziente, poiché disposto esso stesso ad accettare una sofferenza non misurabile con metro umano!
È Cuore paziente, poiché immensamente misericordioso!
Che cosa infatti è la misericordia, se non quella misura particolarissima dell'amore, che si esprime nella sofferenza?
Che cosa infatti è la misericordia, se non quella misura definitiva dell'amore, che scende nel centro stesso del male per vincerlo con il bene?
Che cosa è, se non l'amore che vince il peccato del mondo mediante la sofferenza e la morte?
Cuore di Gesù paziente e immensamente misericordioso!
Madre, che hai guardato in questo Cuore, essendo presente sotto la Croce!
Madre, che, per volontà di questo Cuore, sei diventata Madre di noi tutti.
Chi come te conosce il mistero del Cuore di Gesù a Betlemme, a Nazaret, al Calvario?
Chi come te sa che esso è paziente e immensamente misericordioso?
Chi come te ne rende incessante testimonianza?

17. LA VERITA HA LA FORZA DI CHIAMARE L'AMORE
(3 agosto1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, generoso verso coloro che ti invocano! ".
Ci raccogliamo per ricordarti, o Madre di Cristo, l'avvenimento che ebbe luogo a Cana di Galilea.
Questo avvenne all'inízio dell'attività messianica. Gesù era stato invitato, insieme a Te e ai suoi primi discepoli, alle nozze. E quando venne a mancare il vino, tu, Maria, dicesti a Gesù: Figlio, "non hanno più vino" (Gv 2,3).
Tu conoscevi il suo Cuore. Sapevi che esso è generoso verso coloro che lo invocano.
Con la tua preghiera a Cana di Galilea hai fatto sì che il Cuore di Gesù si rivelasse nella sua generosità.
Questo è il Cuore generoso, poiché in esso abita infatti la pienezza: abita in Cristo vero uomo la pazienza della divinità; e Dio è Amore.
E generoso perché ama - e amare vuol dire elargire, vuoi dire donare. Amare - vuol dire essere dono. Vuol dire essere per gli altri, essere per tutti, essere per ciascuno.
Per ciascuno che chiama. Chiama, a volte, perfino senza parole. Chiama per il fatto di mettere a nudo tutta la sua verità - e, in questa verità, chiama l'amore!
La verità ha la forza di chiamare l'amore. Mediante la verità hanno la forza di chiamare all'amore tutti coloro che sono "poveri in spirito", che "hanno fame e sete della giustizia", che, essi stessi, sono misericordiosi.
Tutti costoro - e tanti altri ancora - hanno un meraviglioso "potere" sull'amore. Tutti quelli fanno sì che l'amore si comunichi, si doni e si manifesti così la generosità del cuore.
Tra tutti coloro, tu, Maria, sei la prima.
Cuore di Gesù, generoso verso coloro che ti invocano!
Mediante questa generosità l'amore non si esaurisce, ma cresce. Cresce costantemente. Tale è la natura misteriosa dell'amore. E tale è pure il mistero del Cuore di Gesù, che è generoso verso tutti.
Si apre per tutti e per ciascuno. Si apre completamente da se stesso. E in questa generosità non si esaurisce. La generosità del Cuore rende testimonianza al fatto che l'amore non è soggetto alle leggi della morte, ma alle leggi della Risurrezione e della vita. Rende testimonianza al fatto che l'amore cresce con l'amore. Tale è la sua natura.

18. AVVICINARSI AL CUORE DI GESÙ, SORGENTE DI VITA E DI SANTITA
(10 agosto 1986, Angelus)

"Cuore di Gesù, sorgente di vita e di santità!".
Ricordiamo quando Gesù si recò nella cittadina della Samaria, chiamata Sicàr, dove vi era ancora una fonte che risaliva ai tempi del patriarca Giacobbe. In quel luogo incontrò una Samaritana, che vi giungeva per attingere l'acqua alla fonte. Egli le disse: "Dammi da bere". La donna rispose: "Come mai, tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna Samaritana?".
E allora Gesù replicò: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui, che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
E continuò: "l'acqua che io... darò diventerà... sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna" (cfr. Gv 4,5-14).
Sorgente! Sorgente di vita e di santità!
In un'altra occasione, nell'ultimo giorno della festa delle Capanne a Gerusalemme, Gesù - come scrive ancora l'evangelista Giovanni - "esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno"". L'Evangelista aggiunge: "Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui" (Gv 7,37-39).
Tutti desideriamo di avvicinarci a questa sorgente di acqua viva. Tutti desideriamo di bere dal Cuore divino, che è sorgente di vita e di santità.
In Esso ci è stato dato lo Spirito Santo, che è costantemente dato a tutti coloro i quali con adorazione e amore s'avvicinano a Cristo, al suo Cuore.
Avvicinarsi alla sorgente - vuol dire raggiungere il principio. Non vi è altro luogo nel mondo creato, dal quale possa scaturire la santità nella vita umana al di fuori di questo Cuore, che ha tanto amato. "Fiumi di acqua viva" sono sgorgati in tanti cuori... e sgorgheranno ancora! Ne rendono testimonianza i santi di tutti i tempi.
Ti preghiamo, Madre di Cristo, sii la nostra Guida al Cuore del tuo Figlio. Ti preghiamo, avvicinaci ad Esso ed insegnaci a vivere in intimità con questo Cuore, che è sorgente di vita e di santità.