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II. LA TRADIZIONE.

17. La Tradizione compie la Sacra Scrittura, trasmettendoci delle
verita` che in questa non sono contenute, e inoltre la interpreta in
modo autentico. Si manifesta col magistero solenne e col magistero
ordinario.

1^ Il magistero solenne, che consiste propriamente nelle definizioni
dei Concilii e dei Sommi Pontefici, non s'e` occupato che raramente di
questioni ascetiche e mistiche strettamente dette; ma dovette spesso
intervenire per chiarire e determinare le verita` che costituiscono il
fondamento della spiritualita`: come la vita divina considerata nella
sua sorgente, l'elevazione dell'uomo allo stato soprannaturale, il
peccato originale e le sue conseguenze, la redenzione, la grazia
comunicata all'uomo rigenerato, il merito che accresce in noi la vita
divina, i sacramenti che conferiscono la grazia, il santo sacrifizio
della Messa in cui sono applicati i frutti della redenzione. Nel corso
dell'opera dovremo giovarci di tutte queste definizioni.

18. 2^ Il magistero ordinario s'esercita in due modi, in modo
teorico e in modo pratico.

A) L'insegnamento teorico ci e` dato per via negativa con la condanna
delle proposizioni dei falsi mistici, e per via positiva con la
dottrina comune dei Padri e dei Teologi o con le conclusioni che
scaturiscono dalle vite dei santi.

a) Sorsero in diversi tempi dei falsi mistici che alterarono la vera
nozione della perfezione cristiana, come gli Encratiti e i Montanisti
dei primi secoli, i Fraticelli e certi mistici tedeschi del Medio Evo,
Molinos e i Quietisti nei tempi moderni; la Chiesa, condannandoli, ci
addito` gli scogli da evitare e insieme la via da seguire.

19. b) E d'altra parte si formo` gradatamente una dottrina comune su
tutte le grandi questioni di spiritualita`, che e` come il commentario
vivente degli insegnamenti biblici, e che si trova presso i Padri, i
teologi e gli autori spirituali; quando si leggono, si e` colpiti
dell'unanimita` che manifestano su tutti i punti vitali che si
riferiscono alla natura della perfezione, ai mezzi necessari per
acquistarla, alle principali tappe da percorrere. Rimane certamente
qualche punto controverso, ma su questioni accessorie, e queste
discussioni fanno anche meglio risaltare l'unanimita` morale che esiste
sul resto. La tacita approvazione che la Chiesa da` a questo
insegnamento comune e` per noi una sicura garanzia di verita`.

20. B) L'insegnamento pratico si trova principalmente nella
canonizzazione dei Santi che hanno insegnato e praticato tutto questo
complesso di dottrine spirituali. Si sa con quale minuziosa cura si
procede alla revisione dei loro scritti e all'esame delle loro virtu`;
dallo studio di questo documenti e` facile dedurre dei principii di
spiritualita` sulla natura e sui mezzi di perfezione, che saranno
l'espressione del pensiero della Chiesa. Per convincersene, basta
leggere l'opera cosi` bene documentata di Benedetto XIV: De Servorum
Dei Beatificatione et Canonizatione, o qualcuno dei processi di
Canonizzazione, oppure biografie di Santi scritte secondo le regole
d'una saggia critica.

III. LA RAGIONE ILLUMINATA DALLA FEDE E DALL'ESPERIENZA.

21. La ragione naturale, essendo un dono di Dio assolutamente
necessario all'uomo per conoscere la verita` sia naturale che
soprannaturale, ha una parte larghissima nello studio della
spiritualita`, come di tutti gli altri rami della scienza
ecclesiastica. Trattandosi pero` di verita` rivelate, ha bisogno
d'essere guidata e perfezionata dai lumi della fede; e, per applicare
i principi generali alle anime, deve appoggiarsi sull'esperienza
psicologica.

22. 1^ Il primo suo ufficio e` di raccogliere e coordinare i dati
della Scrittura e della Tradizione; perche`, essendo essi sparsi in
vari libri, hanno bisogno d'essere riuniti per formare un tutto.
Inoltre quei sacri detti furono pronunziati in quella data
circostanza, in occasione di quella data questione, in quel dato
ambiente; e cosi` pure i testi della Tradizione furono spesso motivati
da circostanze varie di tempi e di persone. a) Per coglierne quindi il
valore, bisogna collocarli nel loro ambiente, confrontarli con
insegnamenti analoghi, poi aggrupparli e interpretarli alla luce del
complesso delle verita` cristiane. b) Fatto questo primo lavoro, si puo`
da questi principi trarre delle conclusioni, mostrarne la saldezza e
le molteplici applicazioni alle mille particolarita` della vita umana
nelle piu` svariate circostanze. c) Principi e conclusioni saranno in
fine coordinati in una vasta sintesi e formeranno una vera scienza.
d) A lei pure spetta il difendere la dottrina ascetica dai suoi
detrattori. Vi sono molti che l'assaltano in nome della ragione e
della scienza e non vedono che illusione la` dove sono invece sublimi
realta`. Rispondere a questi critici, appoggiandosi alla filosofia e
alla scienza, ecco il preciso ufficio della ragione.

23. 2^ Essendo la spiritualita` una scienza vissuta, bisogna mostrare
storicamente come e` stata praticata; e` quindi necessario leggere
biografie di Santi antichi e moderni, di varie condizioni e di diversi
paesi, per rilevare in qual modo le regole ascetiche sono state
interpretate e adattate ai diversi tempi, alle varie nazioni, e ai
doveri particolari del proprio stato. E poiche` nella Chiesa non ci
sono solo dei santi, bisogna rendersi ben conto degli ostacoli che si
oppongono alla pratica della perfezione e dei mezzi usati per
trionfarne. Occorrono quindi studi psicologici e alla lettura bisogna
aggiungere l'osservazione.

24. 3^ Spetta pure alla ragione, illuminata dalla fede, applicare i
principi e le regole generali a ogni persona in particolare tenendo
conto del temperamento, del carattere, dell'eta` e del sesso, della
posizione sociale, dei doveri del suo stato, come anche delle
attrattive soprannaturali della grazia, badando pure alle regole sul
discernimento degli spiriti.

Per adempiere questo triplice ufficio, occorre non solo un'acuta
intelligenza, ma anche un giudizio retto, molta prudenza e
discernimento. Vi si deve aggiungere lo studio della psicologia
pratica, dei temperamenti, delle malattie nervose e degli stati
morbosi che hanno tanta influenza sulla mente e sulla volonta`, ecc.
Trattandosi poi d'una scienza soprannaturale, non si deve dimenticare
che al lume della fede spetta una parte preponderante, e che i doni
dello Spirito Santo mirabilmente la compiono; specialmente il dono
della scienza, che dalle cose umane ci eleva fino a Dio, il dono
dell'intelletto che ci fa meglio approfondire le verita` rivelate, il
dono della sapienza che ce le fa discernere e gustare, il dono del
consiglio che ci aiuta ad applicarle a ciascuno in particolare.

Ecco perche` i Santi, che si lasciano condurre dallo Spirito di Dio,
sono pure i piu` atti a meglio intendere e meglio applicare i principi
della vita soprannaturale; hanno una certa connaturalita` con le cose
divine, che le fa loro meglio intendere e gustare: "Abscondisti haec a
sapientibus et prudentibus et revelasti en parvulis" 24-1.