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sez. III. Della parte della SS. Vergine, dei Santi e degli Angeli nella
vita cristiana.

154. Non vi e` certamente che un Dio solo e un solo Mediatore
necessario, Gesu` Cristo: "Unus enim Deus, unus et mediator Dei et
hominum homo Christus Jesus" 154-1. Ma piacque alla Sapienza e
alla Bonta` divina di darci dei protettori, degli intercessori e dei
modelli che siano o che almeno sembrino piu` vicini a noi; e sono i
Santi, i quali, avendo ricopiato in se stessi le perfezioni divine e
le virtu` di Nostro Signore, fanno parte del suo corpo mistico e si
danno pensiero di noi che siamo loro fratelli. Onorandoli, onoriamo in
loro Dio stesso e un riflesso delle sue perfezioni; invocandoli, a Dio
in ultima analisi vanno le nostre invocazioni, perche` chiediamo ai
santi di essere nostri intercessori presso Dio; imitandone le virtu`,
imitiamo Gesu`, perche` essi non furono santi se non in quella misura
che imitarono le virtu` del divino modello. Questa devozione ai santi
non solo non nuoce al culto di Dio e del Verbo Incarnato, ma anzi lo
conferma e lo compie. Ora poiche` tra i Santi la madre di Gesu` occupa
un posto a parte, esporremo prima l'ufficio suo e poi quello dei Santi
e degli Angeli.

I. Dell'ufficio di Maria nella vita cristiana 155-1.

155. 1^ Fondamento di quest'ufficio. Quest'ufficio dipende dalla
stretta unione con Gesu` o in altri termini dal domma della divina
maternita`, che ha per corollario la sua dignita` e l'ufficio suo di
madre degli uomini.

A) Nel giorno dell'Incarnazione Maria divenne madre di Gesu`, madre di
un Figlio-Dio, madre di Dio. Ora, se teniamo conto del dialogo tra
l'Angelo e la Vergine, Maria e` madre di Gesu` non solo in quanto e`
persona privata, ma anche in quanto e` Salvatore e Redentore. "L'Angelo
non parla soltanto delle grandezze personali di Gesu`; ma del
Salvatore, dell'atteso Messia, dell'eterno Re dell'umanita` rigenerata
viene proposto a Maria di diventar Madre... Tutta l'opera redentrice e`
sospesa al Fiat di Maria e Maria ne ha piena coscienza. Sa cio` che Dio
le propone e a cio` che Dio le domanda acconsente senza condizioni ne`
restrizioni; il suo Fiat, risponde all'ampiezza delle proposte divine
e s'estende a tutta l'opera redentrice 155-2". Maria e` dunque la
madre del Redentore, e, come tale, associata all'opera sua redentrice;
nell'ordine della riparazione tiene il posto che tenne Eva nell'ordine
della nostra spirituale rovina, come con S. Ireneo i Padri fanno
rilevare.

Quale madre di Gesu`, Maria avra` le piu` intime relazioni con le tre
divine persone: sara` la Figlia prediletta del Padre, la sua associata
nell'opera dell'Incarnazione; la Madre del Figlio, con diritto al suo
rispetto, al suo amore, e anche, sulla terra, alla sua obbedienza, e
che, per la parte che prendera` ai suoi misteri, parte secondaria ma
reale, ne diviene la collaboratrice nell'opera della salvezza degli
uomini e della loro santificazione; il tempio vivo, il santuario
privilegiato dello Spirito Santo e, in senso analogico, la Sposa, in
quanto che con lui e dipendentemente da lui lavorera` a partorire anime
a Dio.

156. B) Nel giorno dell'Incarnazione Maria divenne pure madre degli
uomini. Gesu`, come abbiamo detto (n. 142), e` il capo dell'umanita`
rigenerata, e` la testa d'un corpo mistico di cui noi siamo le membra.
Ora Maria, madre del Salvatore, lo genera tutto intiero e quindi come
capo dell'umanita` e come testa del corpo mistico. Ne genera quindi
anche i membri, tutti quelli che sono incorporati con lui, tutti i
rigenerati o quelli che son chiamati ad esserlo. Cosi`, diventando
madre di Gesu` secondo la carne, Maria ne diviene nello stesso tempo
madre dei membri secondo lo spirito. La scena del Calvario non fara`
che confermare questa verita`; nel momento stesso in cui la nostra
redenzione sta per ricevere l'ultimo suo compimento con la morte del
Salvatore, Gesu` dice a Maria mostrandole S. Giovanni e in lui tutti i
suoi discepoli presenti o futuri: "Ecco tuo Figlio"; e a S. Giovanni:
"Ecco tua madre"; era questo un dichiarare, secondo una tradizione che
risale ad Origene, che tutti i rigenerati sono figli spirituali di
Maria.

Da questo doppio titolo di madre di Dio e madre degli uomini deriva
l'ufficio di Maria nella nostra vita spirituale.

157. 2^ Maria causa meritoria della grazia. Abbiamo visto
(n. 133) che Gesu` e` causa meritoria principale e in senso proprio
di tutte le grazie che riceviamo. Maria, sua associata nell'opera
della nostra santificazione, merito` secondariamente e solo de
congruo 157-1, con merito di convenienza, tutte queste stesse
grazie. Non merito` che secondariamente, vale a dire in dipendenza dal
Figlio e perche` Gesu` le conferi` il potere di meritare per noi.

Le merito` prima nel giorno dell'Incarnazione, nel momento in cui
pronunzio` il Fiat. Perche` l'Incarnazione e` la redenzione incominciata;
quindi cooperare all'Incarnazione e` cooperare alla redenzione e alle
grazie che ne saranno il frutto e per conseguenza alla nostra salute e
alla nostra santificazione.

158. Del resto Maria, la cui volonta` e` in tutto conforme a quella di
Dio come a quella del Figlio, in tutta la vita s'associa all'opera
riparatrice. E` Lei che alleva Gesu`, che nutre e prepara per
l'immolazione la vittima del Calvario; associata alle sue gioie come
alle sue prove, alle umili sue fatiche nella casa di Nazaret e alle
sue virtu`, si unira` con generosissima compassione alla passione e alla
morte del Figlio, ripetendo il Fiat al piede della Croce e
acconsentendo all'immolazione di colui che amava assai piu` di se`
stessa, mentre l'amante suo cuore veniva trafitto da dolorosissima
spada: "tuam ipsius animam gladius pertransibit" 158-1. Quanti
meriti acquisto` Maria con questa perfetta immolazione!

E` continuo` ad acquistarne nel lungo martirio sostenuto dopo il ritorno
del Figlio al cielo: priva della presenza di Colui che formava la sua
felicita`, sospirando ardentemente il momento d'essergli unita per
sempre e accettando amorosamente quella prova per fare la volonta` di
Dio e contribuire a edificare la Chiesa nascente, Maria accumula per
noi meriti innumerevoli. I suoi sono tanto piu` meritori in quanto che
sono fatti con la piu` perfetta purita` d'intenzione "Magnificat anima
mea Dominum", con fervore intensissimo compiendo in tutta la sua
interezza la volonta` di Dio "Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum
verbum tuum", e in unione strettissima con Gesu`, sorgente di ogni
merito.

E` vero che questi meriti erano anzitutto per lei stessa e ne
aumentavano il capitale di grazia e i diritti alla gloria; ma, in
virtu` della parte che prendeva all'opera redentrice, meritava pure de
congruo per tutti; ed essendo per se` piena di grazia, lascia che
questa grazia ridondi su noi, secondo la parola di
S. Bernardo 158-2: "Plena sibi, nobis superplena et
supereffluens".

159. 3^ Maria causa esemplare. Dopo Gesu`, Maria e` il piu` bel modello
che si possa da noi imitare; lo Spirito Santo che, in virtu` dei meriti
del suo Figlio, viveva in lei ne fece una copia vivente delle virtu` di
questo Figlio: "Haec est imago Christi perfectissima, quam ad vivum
depinxit Spiritus Sanctus". Mai ella commise la minima colpa o la
minima resistenza alla grazie, adempiendo alla lettera il fiat mihi
secundum verbum tuum. Percio` i Padri, specialmente S. Ambrogio e il
Papa S. Liberio, la presentano come modello perfetto di tutte le
virtu`, "caritatevole e premurosa verso tutte le compagne, sempre
pronta a rendere servizio, nulla dicendo o facendo che potesse causar
la minima pena, piena d'amore per tutte e da tutte
riamata" 159-1.

Ci basti rammentare le virtu` additate nello stesso Vangelo:
* 1) la fede profonda che le fa credere senza esitazione alcuna le
meraviglie che l'Angelo le annunzia da parte di Dio, fede di cui
Elisabetta, ispirata dallo Spirito Santo, si congratula con lei,
"Beata te che credesti! Beata quae credidisti, quoniam perficientur
ea quae dicta sunt tibi a Domino" 159-2;
* 2) la verginita` che appare nella risposta data all'Angelo:
"Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco"? onde si vede la
ferma volonta` di rimanere vergine, quand'anche occorresse per
questo di sacrificare la dignita` di madre del Messia;
* 3) l'umilta` che risplende nel turbamento sorto in lei per gli
elogi dell'Angelo, nella dichiarazione di essere sempre la serva
del Signore nel momento stesso in cui e` proclamata madre di Dio,
in quel Magnificat anima mea Dominum che venne chiamato l'estasi
della umilta`, nell'amore che dimostra alla vita nascosta mentre
come madre di Dio aveva diritto a tutti gli onori;
* 4) nell'interno raccoglimento, che le fa raccogliere e
silenziosamente meditare tutto cio` che si riferiva al divino suo
Figlio: "Conservabat omnia verba haec conferens in corde suo";
* 5) l'amore per Dio e per gli uomini, che le fa generosamente
accettare tutte le prove d'una lunga vita e principalmente
l'immolazione del Figlio sul Calvario e la lunga separazione da
questo Figlio prediletto che va dall'Ascensione al momento della
morte.

160. Questo modello cosi` perfetto e` nello stesso tempo pieno
d'attrattiva: Maria e` una semplice creatura come noi, e` una sorella, e`
una madre che ci sentiamo tratti ad imitare, se non altro per
attestarle la nostra riconoscenza, la nostra venerazione, il nostro
amore.

Ed e` del resto modello facile ad essere imitato, nel senso almeno che
Maria si santifico` nella vita comune, nell'adempimento dei doveri di
giovinetta e di madre, nelle umili cure della famiglia, nella vita
nascosta, nelle gioie come nelle tristezze, nell'esaltazione come
nelle piu` profonde umiliazioni.

Siamo quindi certi d'essere in via molto sicura quando imitiamo la
SS. Vergine; e` questo il mezzo migliore d'imitare Gesu` e d'ottenere la
potente mediazione.

161. 4^ Maria mediatrice universale di grazia. Sono gia` parecchi
secoli che S. Bernardo 161-1 formulo` questa dottrina in quel
notissimo testo: < per Mariam>>. E` bene determinarne il senso 161-2. E` certo che
Maria ci diede in modo mediato tutte le grazie col darci Gesu` autore e
causa meritoria della grazia. Ma inoltre, secondo l'insegnamento
sempre piu` unanime, non vi e` una sola grazia concessa agli uomini che
non venga immediatamente da Maria, vale a dire senza il suo
intervento. Si tratta quindi qui` d'una mediazione immediata,
universale, ma subordinata a quella di Gesu`.

162. Per maggiormente determinare questa dottrina, diciamo col P. de
la Broise 162-1 che < che ogni beneficio soprannaturale sia concesso al mondo col concorso
di tre volonta` e che non se ne conceda mai altrimenti. Anzitutto la
volonta` di Dio che conferisce tutte le grazie; poi la volonta` di
Nostro Signore, mediatore che le merita e le ottiene in tutta
giustizia di per se` stesso; infine la volonta` di Maria, mediatrice
secondaria, che le merita e le ottiene in tutta convenienza per mezzo
di Nostro Signore>>. Questa mediazione e` immediata, nel senso che per
ogni grazia concessa da Dio Maria interviene con i suoi meriti passati
o con le sue preghiere presenti; il che pero` non inchiude
necessariamente che la persona che riceve queste grazie debba pregare
Maria, potendo Maria intervenire anche senza esserne pregata.
E` universale, estendendosi a tutte le grazie concesse agli uomini dopo
la caduta di Adamo. Ma resta subordinata alla mediazione di Gesu`, nel
senso che Maria non puo` meritare od ottenere grazie se non per mezzo
del suo divin Figlio; e cosi` la mediazione di Maria serve a far sempre
meglio spiccare il valore e la fecondita` della mediazione di Gesu`.

Questa dottrina venne teste` confermata dall'ufficio e dalla messa
propri in onore di Maria mediatrice concessi dal Papa Benedetto XV
alle chiese del Belgio e a tutte quelle che ne faranno
domanda 162-2. E` quindi una dottrina sicura di cui possiamo in
pratica giovarci, valendo ad ispirarci grande confidenza in Maria.