00 24/10/2013 13:17
CONCLUSIONE DEL PRIMO CAPITOLO.

1385. Questa prima forma della vita unitiva e` gia` molto perfetta.
1) Affettuosamente e abitualmente unita a Dio, l'anima si studia di
praticare le virtu` in cio` che hanno di piu` alto, coll'aiuto dei doni
dello Spirito Santo, che ora operano in modo latente ora in modo piu`
palese. I doni che in lei predominano sono, per ragion del
temperamento, delle occupazioni e delle attrattive divine, quelli che
portano all'azione; ma, operando, rimane in comunione con Dio, perche`
per lui, con lui, sotto l'azione della sua grazia lavora e patisce.
2) Venuta l'ora della preghiera, la sua orazione e` molto semplice:
guarda con gli occhi della fede questo Dio che le e` Padre, che abita
in lei, che lavora con lei; e contemplando l'ama; amore che si
manifesta talora con slanci generosi, altre volte con puri atti di
volonta`, perche` l'anima ha pure aridita` e prove in cui non puo` che
dire: O mio Dio, io vi amo, o almeno vi voglio amare, voglio fare per
amore la vostra volonta` a qualunque costo. 3) Vi sono momenti in cui i
doni della scienza, dell'intelletto e della sapienza, che abitualmente
non operano in lei se non in modo latente, si manifestano come un
lampo e la mettono per un istante in dolce riposo.

E` una specie d'iniziazione alla contemplazione infusa.