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4. L’anima pura.

Perciò dapprima invito il lettore al gemito della preghiera a Cristo Crocifisso per il cui Sangue veniamo purificati dalle brutture dei nostri vizi (Eb. 1, 3), perché non creda che gli possa bastare una lettura senza l’unzione, la speculazione senza la devozione, la ricerca senza lo stupore, l’osservazione senza l’esultanza, l’impegno senza la pietà, la scienza senza la carità, l’intelligenza senza l’umiltà, la diligenza senza la grazia divina, lo specchio senza la sapienza ispirata da Dio. Perciò coloro che sono prevenuti dalla grazia di Dio umili e pii, contriti e devoti, unti con l’olio della letizia (Sal. 44, 8), amanti della divina Sapienza e accesi del desiderio di lei, che intendono dedicarsi a lodare, ammirare e persino gustare Dio, presento le riflessioni seguenti, osservando che a poco o nulla giova lo specchio esteriore che qui si propone se non è lindo e ripulito lo specchio della nostra anima.
Anima devota, prima di levare lo sguardo ai raggi della sapienza che rilucono nei suoi specchi, cerca di stimolare col rimorso la tua coscienza: perché non ti avvenga di dover cadere in una fossa ancora più tenebrosa proprio per avere speculato sopra questi raggi.

5. Divisione del trattato.

Mi è parso giusto tuttavia dividere il trattato in sette capitoli per rendere più facile la comprensione delle cose da dire. Prego perciò di voler considerare più la buona intenzione di chi ha scritto che non il risultato, più il significato delle cose che vi si dicono che non il linguaggio semplice, più la verità che l’eleganza, più l’impegno della volontà che non l’erudizione intellettuale. Per questo occorre che il percorso di queste riflessioni non venga compiuto in fretta, ma che lo si rumini bene adagio adagio.

Fine del Prologo