00 07/09/2013 12:23
CAPITOLO 29
Bisogna impegnarsi continuamente in questo lavoro,
sopportarne pazientemente le sofferenze, e non giudicare nessuno

Perciò chi vuol veramente riacquistare la purezza persa con il peccato e conseguire quello stato salutare in cui non vi è, più dolore, deve impegnarsi continuamente in questo lavoro, sopportandone pazientemente le conseguenze: questo vale sia per un peccatore incallito che per chiunque altro.
Tutti trovano estremamente, faticoso questo lavoro: sia i peccatori, sia i giusti che non hanno mai commesso un peccato mortale.
Ma in definitiva è molto più gravoso per i primi che non per gli altri, ed è anche giusto che sia così. Tuttavia, capita spesso che alcuni peccatori incalliti, colpevoli di peccati orribili, giungano alla contemplazione perfetta prima di altri che non han mai peccato gravemente. Questo è un miracolo della misericordia di nostro Signore, il quale dona loro la sua grazia particolare per riempire di stupore il mondo intero. Ma non ci sarà certo stupore al giorno del giudizio — almeno, io credo —, quando potremo vedere Dio e tutti i suoi doni con chiarezza. Alcuni che ora sono disprezzati e che non godono la minima stima, poiché sono comuni peccatori o forse anche peccatori incorsi in orribili mancanze, in quel giorno siederanno a buon diritto al cospetto di Dio in compagnia dei santi. Altri, invece, che ora sembrano aver raggiunto la perfezione della santità, che son venerati dagli uomini al pari degli angeli e che forse non hanno mai commesso un peccato mortale, troveranno posto negli abissi dell’inferno, là dov’è pianto e stridor di denti.
Di qui si può vedere come nessun uomo dovrebbe giudicare un altro in questa vita, né in bene; né in male. Le azioni, quelle sì, possono essere legittimamente giudicate buone o cattive, ma non gli uomini.

CAPITOLO 30
Chi può biasimare e condannare le colpe degli altri

Ma chi potrà giudicare le azioni degli uomini?
Senza alcun dubbio quelli che hanno in cura le loro anime e che sono investiti della debita autorità: non importa se ufficialmente, secondo gli ordinamenti della santa chiesa, oppure privatamente e spiritualmente, per una particolare ispirazione dello Spirito santo, in carità perfetta. Ciascuno, dunque, stia attento a non arrogarsi la facoltà di biasimare e condannare le colpe altrui, a meno che non vi si senta veramente stimolato dentro di sé dallo Spirito santo. Diversamente; potrebbe incorrere in errore con sorprendente facilità nel dare dei giudizi. Perciò, fa’ attenzione: giudica te stesso se vuoi, con l’aiuto di Dio o del tuo padre spirituale, ma lascia stare gli altri.