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Potete mostrare amore ai vostri cari, anche se disassociati




Poiché chi non pratica la misericordia avrà il [suo] giudizio senza misericordia. La misericordia esulta trionfalmente sul giudizio. Giacomo 2:13

Per esempio, Dio disse: ‘Onora tuo padre e tua madre’; e: ‘Chi insulta padre o madre finisca nella morte’. 5 Ma voi dite: ‘Chiunque dice a suo padre o a sua madre: “Qualunque cosa io abbia mediante cui potresti ricevere beneficio da me è un dono dedicato a Dio”, 6 non deve affatto onorare suo padre’. E così avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione. Matteo 15:4-6


Leggiamo spesso di storie strazianti, che riguardano persone che vengono espulse dall'organizzazione (a volte ingiustamente), o che se ne sono allontanate per motivi di coscienza, firmando una lettera di dissociazione (forse non pensando alle conseguenze).
Figli e genitori, nipoti e nonni, fratelli e sorelle (di sangue) separati da un invisibile e crudelissimo muro. Un'ostracismo che i primi cristiani praticavano solo verso coloro che oltre ad essere peccatori, erano anche malvagi e forse criminali, volendo fare del male (fisicamente o moralmente e spiritualmente) ai propri conservi cristiani. Il tutto invece si è trasformato come consuetudine disciplinare che deve colpire tutti indistintamente, a causa di una personalissima veduta di pochi, ed imposto come regola alla maggioranza.



Le pubblicazioni della Watchtower non ammettono deroghe, infatti il libro "amore di Dio" a pagina 208 afferma:

In certi casi il disassociato fa parte dell’immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poiché la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio non hanno più con lui rapporti di natura spirituale. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico.* — Proverbi 6:20-22; 29:17.

In altri casi il parente disassociato non fa parte dell’immediata cerchia familiare o vive fuori casa. Anche se in qualche rara occasione dovesse rendersi necessario avere dei contatti per sbrigare questioni familiari, tali contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo. I familiari leali non cercano scuse per avere a che fare con un parente disassociato che non vive sotto lo stesso tetto. La lealtà a Geova e alla sua organizzazione li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla disassociazione. Con la loro condotta leale dimostrano di avere a cuore i migliori interessi del trasgressore e possono aiutarlo a trarre beneficio dalla disciplina ricevuta.* — Ebrei 12:11.
(il grassetto è mio)

Questo pensiero viene spesso ribadito dagli anziani di congregazione, i quali spesso non vogliono sentire ragioni.

Senza entrare nel merito dei singoli casi, vorrei dare una buona notizia a tutti coloro che si sentono obbligati a rispettare queste regole.

Il libro degli anziani KS "Pascete il gregge di Dio" dice chiaramente che, per quanto riguarda i familiari disassociati NON conviventi, la loro frequentazione NON porta automaticamente ad un comitato giudiziario, semprechè si osservino certi comportamenti.

Differente è il caso circa il frequentare persone NON parenti che siano disassociate. In questo caso si rischia un comitato giudiziario. Per fare chiarezza, vengono riportati i due esempi, così come sono esposti nel manuale per gli anziani.


PAGINA 118
6. Se e` noto che certi componenti della congregazione stanno indebitamente in compagnia di pa- renti disassociati o dissociati che non vivono in casa con loro, gli anziani dovrebbero dare consigli a tali componenti della congregazione e ragionare con loro usando le Scritture. Esamineranno con loro informa- zioni tratte dal libro “Amore di Dio”, pagine 207-209, dalla Torre di Guardia del 15 aprile 1988, pagine 26-31, o dall’articolo “Manifestiamo lealta` cristiana quando un parente viene disassociato”, pubblicato nel Ministero del Regno dell’agosto 2002. Se e chiaro che un cristiano sta violando sotto questo aspetto lo spirito del provvedimento della disassociazione e non reagisce positivamente ai consigli, puo` darsi che egli non sia idoneo per ricevere privilegi nella congregazione, dal momento che questi richiedono l’esemplarita` . Non si intraprenderebbe un’azione giudiziaria nei suoi confronti a meno che non continuasse ad avere associazione spirituale col disassociato o criticasse apertamente la decisione di disassociarlo.

(ho colorato in viola le affermazioni che volevo evidenziare)

PAGINA 60 - motivi per un comitato giudiziario
Stare deliberatamente, regolarmente e senza necessita` in compagnia di persone disassociate
che non siano propri parenti, pur avendo ricevuto ripetuti consigli. — Matt. 18:17b; 1 Cor. 5: 11, 13; 2 Giov. 10, 11; w82 1/1 pp. 25-26.



Come possiamo vedere, è contemplata la possibilità di frequentare familiari (stretti o meno) NON conviventi, a patto di non farsi vedere studiare la bibbia o pregare con loro. E semprechè, non si vada in giro a criticare la loro espulsione, se erano stati disassociati. Se fate questo, l'unica rinuncia che probabilmente dovrete fare, sono i vostri "privilegi di servizio".

Se invece le persone disassociate che si frequentano, NON sono parenti, ma ad esempio dei "cari amici", fate attenzione. La possibilità del comitato giudiziario è dietro l'angolo.

Pubblico queste informazioni perchè possano essere di sollievo per coloro che si sentono minacciati di disciplina, qualora volessero godere della compagnia di un loro caro, anche NON convivente.


pertanto, non è necessario adottare comportamenti come quello "suggerito" nella Torre di Guardia per lo studio, di febbraio 2016:


Quando un parente stretto viene disassociato, può essere difficile decidere a chi dimostrare lealtà. Ad esempio una sorella di nome Anne [1] ricevette una telefonata dalla madre disassociata, che voleva andare a trovarla perché il fatto di essere isolata dalla famiglia la faceva soffrire molto. Anne fu molto turbata da questa supplica della madre, e le promise che le avrebbe risposto per lettera. Prima di scriverle, Anne rifletté su alcuni princìpi biblici (1 Cor. 5:11; 2 Giov. 9-11). Nella lettera ricordò con tatto alla madre che era stata lei con il suo comportamento errato e con la sua mancanza di pentimento a tagliare i ponti con la famiglia. Anne le scrisse: “L’unico modo in cui potrai stare meglio è quello di tornare a Geova” (Giac. 4:8).

osservate cosa accade quando invece si "costringe" una persona a tornare "controvoglia" nella congregazione. Se siamo Testimoni attivi, siamo consapevoli di avere molte storie simili nelle nostre congregazioni? Di che beneficio sono?


Testimonianza di una donna americana che ha 'scelto' di ritornare nella congregazione, dopo essere stata disassociata
«Io sono una vittima. Dopo anni di associazione con questa setta nel 1984 decisi di staccarmene per motivi di coscienza. Tutta la mia famiglia, composta da oltre 40 persone, smise di frequentarmi. Il loro atteggiamento di rigetto nei miei confronti assunse dimensioni inaudite. Non mi fu nemmeno concesso di vedere il nipotino che nacque dopo il mio allontanamento dal gruppo. Avrebbero fatto un'eccezione solo nel caso che io avessi ricominciato a frequentare le loro adunanze con regolarità, assoggettandomi però alla regola che nessuno mi avrebbe salutato né rivolto la parola. Questa situazione sarebbe durata finché non avessi dato prova del mio 'pentimento' e fossi così stata riassociata. L'unico modo per riguadagnare la mia famiglia era quello di ritornare ad essere un membro approvato del gruppo. E questo è ciò che ho fatto quest'anno. Sono stata riassociata al gruppo, un gruppo nel quale non credo assolutamente e del quale non desidero assolutamente fare parte. Ma adesso mi è consentito di avere nuovamente rapporti con la mia famiglia, però è come camminare sulle uova. Devo stare attentissima a quello che dico, a non esprimere mai un'opinione contraria ad alcuna delle dottrine della Torre di Guardia. Devo professare lealtà ad insegnamenti con i quali sono in completo disaccordo, oltre a partecipare alle adunanze per nascondere che il vero motivo del mio ritorno fra loro è stato solo quello di poter riavere la mia famiglia. Devo stare al gioco della Torre di Guardia, parlare come piace a loro, partecipare ad adunanze che odio, rifiutare di alzarmi quando viene suonato l'inno nazionale se sono in loro compagnia, rifiutare di partecipare a qualsiasi ricorrenza festiva, non votare, non salutare la bandiera e così via. È come vivere nella Germania nazista. È questo un paese libero? Perché una persona non può avere il diritto di abbandonare una religione che in precedenza l'attirava, senza perdere così i suoi nipoti? E che dire se tali nipoti, una volta adulti, scegliessero anche loro di non esserne membri? Per tutta la loro infanzia sarebbe stato negato il loro diritto di vedere i nonni che, ora che sono cresciuti, potrebbero anche essere morti! Questa è l'intimidazione della peggior sorta! Quando vedo lo sguardo innocente del mio nipotino e penso che un solo 'passo falso', una sola 'parola sbagliata' da parte mia contro la Torre di Guardia potrebbero significare la perdita del diritto di vederlo, mi vengono le lacrime agli occhi. La notte, mentre sono a letto, rifletto su quali potrebbero essere le espressioni che potrebbero causarmi la perdita di mio nipote e della mia famiglia. Spesso quando ci sono accese discussioni in famiglia possono scappare mezze frasi che possono essere intese in senso negativo contro la Torre di Guardia. Quando si odia qualcuno come io odio la Torre di Guardia, il bisogno continuo di trattenersi può sopraffare, e ciò mi causa un'insopportabile tensione emotiva. Sono già stata ricoverata in ospedale per questi problemi. Il nome di questa religione è Arroganza. Sotto il manto di rispettabilità religiosa essa non è meno letale del nazismo hitleriano» - Da Cogito n.24, pp.13-15.

riportata dal sito http://www.infotdgeova.it/esperienze/processo.php