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Essendo tuttavia, grammaticalmente possibili due diverse traduzioni, sia nel senso che Gesù non considerò da afferrare l'essere uguale a Dio, sia invece da tenere stretto l'essere uguale a Dio, la cosa più opportuna per verificare il modo più corretto di tradurre che onori sia la lettera che lo spirito, è quello di verificare la rispondenza di tale traduzione sia con gli altri passi della Scrittura, sia confrontandolo al modo con cui è stato tradotto nelle versioni più antiche fino ad oggi.
 
Questo  rappresenta un valido metro di giudizio da adottare per risolvere particolari ostacoli nella traduzione.
Infatti se un testo è stato sempre tradotto in un certo modo, significa che il Signore che ha ispirato l'originale ha fatto anche in modo che il testo tradotto fosse reso fedelmente e fedelmente compreso.
Infatti Paolo afferma:

2 TIM.1,12 …SONO CONVINTO CHE (IL SIGNORE) HA IL POTERE DI CUSTODIRE IL DEPOSITO FINO A QUEL GIORNO.

2 TIM.1,14 CUSTODISCI IL BUON DEPOSITO PER MEZZO DELLO SPIRITO SANTO.

2TIM.2.1 LE COSE CHE HAI UDITO DA ME…TRASMETTILE A PERSONE FIDATE CHE SIANO IN GRADO DI AMMESTRARE ANCHE GLI ALTRI.

2TIM.3.4 TU RIMANI SALDO IN QUELLO CHE HAI IMPARATO SAPENDO DA CHI L’HAI APPRESO.

Pertanto non si può pensare di improvvisare nè una interpretazione nè una traduzione prescindendo dalla trasmissione sia del testo che dell'insegnamento.