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Il significato di IN PRINCIPIO: (EN ARCHE')

Per quanto riguarda la parola greca archè, viene usata in diversi sensi nel N.T.; secondo il lessico di Thayer che i TdG ritengono autorevole, (arché) significa anche il mezzo per il quale una qualsiasi cosa ha inizio, l'origine, la causa attiva". (Cfr. Achille AVETA, I Testimoni di Geova, un'ideologia che logora, ed. Deboniane, Roma, 1990, pag. 119.)

Inoltre Eb. 7,3 conferma il fatto che Gesù non ebbe principio; l'autore paragona Melchisedec a Cristo, definendolo uno "senza principio".

Stando alle affermazioni del geovismo, "principio della creazione di Dio" (Ap. 3,14) vorrebbe dire: primo di una serie di cose create in quanto "arché" usato da Giovanni più di venti volte, vuol dire sempre "principio", prima cosa creata.

Ma quando "arché" è applicato a Dio, non potrà mai avere il significato di prima cosa creata, ma semplicemente il principiatore, la causa di qualcosa.

Nella maggior parte dei casi in cui Giovanni usa "arché" significa: il punto,iniziale del tempo. Non c'entra affatto l'idea di prima cosa di una serie. I passi sono: Gv. 1, 1-2; 6,64; 8,44; 15,27; 16,4; 1Gv. 1,1; 2,7.13.14.24; 3,8 11; 2Gv. vs. 5.6.

Tre volte nell'Apocalisse "archè" è riferito a Dio come a causa di qualcosa (Ap. 1,8; 21,6; 22,13;).

C'è da ritenere che almeno in questi passi il geovismo vorrà negare che "arché" significhi prima cosa di una serie di altre cose. Dio è il principiatore, causa agente ed il fine delle cose, causa finale.

Quindi dei cosiddetti più di venti casi in cui è usato "arché" la parola non ha il significato datole dal geovismo.

C'è un solo caso in cui è presente l'interpretazione: Gv. 2,11.

Inoltre, "arché" non significa solo principio, ma anche dominatore, re, governatore, padrone.

Quando "arché" nel N.T. è applicato ad una persona, quasi sempre ha il significato di: padrone di una certa cosa. In particolare il plurale "archè" è frequente, ed è di solito tradotto: Principati o qualcosa di simile (Lc. 12,11; Rm. 8,38; Ef 3,10; 6,12; Col. 1, 16; 2,15; Tito 3,1;). Due volte è usato al singolare col

significato di "dominio" (Lc. 20,20; Giuda 6). Tre volte è usato nel significato di "tutto il dominio", oppure "ogni dominatore" (1 Cor. 15,24; Ef .21; Col. 2,10;).

Inoltre in Col. 1,18, unico altro luogo nel N.T. dove Gesù è chiamato "arché", anche se la traduzione comune è "principio", quel "principio" ha il significato quasi certo di "dominatore, padrone". Questo perché in quel contesto (1,16; 2,10- 15) il plurale "archai" appare con il significato di "dominatori" ed anche perché

Col. 1,18 è certamente parallelo ad Ap. 1,5 dove Gesù è "il dominatore" dei re della terra.

Ma "arché" può significare anche "sorgente", "causa", "origine", specialmente quando "arché" è usato in riferimento alla creazione del mondo. E' il caso di Ap. 1, 8; 21,6; 22,13; dove Dio è chiarnato "principio e fine di tutte le cose".

Dio è colui che da' origine al creato e che lo consuma.

Egli è la prirna causa e la causa finale di tutto.

Quindi "arché" non significa in Gv. 1,1 "prima cosa creata" come erroneamente sostiene il geovismo.(Cfr. Perché dovreste credere nella Trinità?, op. cit. pag. 69.)