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Alcuni interpreti ritengono che i centoquarantaquattromila siano coloro che hanno abbracciato lo stato di verginità (interpretazione letterale), quelli che fin dall'inizio della Chiesa sono vissuti in tale stato di vita. Sono i salvati, primizia di tutto il popolo di Dio. 

Altri studiosi invece (interpretazione più valida), risalendo ai testi profetici che parlano dell'idolatria usando il termine prostituzione (vedere Osea), sostengono che ci troviamo di fronte al simbolo dell'idolatria. Quindi le donne indicate nel brano sono da intendere come prostitute, come simboli degli idoli. 

Di conseguenza i centoquarantaquattromila sarebbero coloro che si sono mantenuti fedeli al Signore, che non hanno macchiato le loro vesti prostituendosi alle divinità, che non sono menzogneri - in senso biblico -. E' il caso di ricordare che essere menzogneri vuol dire l'opposto di essere puri di cuore, sinceri. E pura di cuore è la persona che ha accolto in sè il Signore e lo mostra all'esterno; sulla sua bocca non compare menzogna perché le parole pronunciate corrispondono alle idee, ai sentimenti. I puri di cuore sono coerenti. I farisei invece rappresentano l'ideale dell'ipocrisia e, quindi, della menzogna. 

Il discepolo ideale resta fedele sempre al Signore, è puro e coerente, segue il suo Signore ovunque vada senza mai macchiare i suoi abiti. 

Allora i centoquarantaquattromila sono gli unici che possono capire il cantico nuovo, ossia il cantico di lode all'Agnello vittorioso, quindi il cantico della resurrezione.