00 31/08/2013 22:00

Vs 22-35: lettera apostolica per le comunità

La comunità accoglie le deliberazioni espresse prima da Pietro e poi da Giacomo, condivise da tutti gli apostoli ed anziani, proprio in forza dell’autorità ad essi accordata, e viene stilato un documento ufficiale da inviare ad Antiochia, in Siria e in Cilicia per il tramite di alcuni fratelli.

Di questo episodio è molto importante sottolineare:

· che gli apostoli, e Pietro in particolare, rivestono un primario ruolo legislativo: è lo stesso ruolo che hanno continuato ad esercitare i vescovi, loro successori, fino ad oggi per mezzo dei Concili.

· la subordinazione di Antiochia e delle altre comunità all’autorità degli apostoli e di questo Concilio;

· l’arbitrarietà dell’iniziativa personale e autonoma di alcuni uomini non autorizzati e non deputati a disciplinare la prassi religiosa della chiesa; .....[24]Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali noi non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi.

. il fatto che perfino Paolo, pur avendo avuto una elezione soprannaturale, e pur non avendo dubbi sulla linea corretta da seguire, deve ricorrere all’autorità degli apostoli e del Concilio per decidere questioni importanti per tutta la Chiesa.

· la consapevolezza che la decisione presa nel Concilio è autorizzata dallo Spirito Santo.

 

Nonostante tutte le considerazioni logiche che tutti dovrebbero fare sul primo concilio che è paradigmatico anche per tutti quelli successivi, si continua ancora purtroppo a porre in dubbio le parole di Cristo riguardo a Pietro, a danno di se stessi e della unità del Corpo di Cristo stesso che è la Chiesa redenta col Suo sangue.