00 01/03/2019 14:41
Un credente mi poneva delle obiezioni sul fatto che secondo lui Dio vuole che tutti siano salvati e porterà immancabilmente a compimento tale volontà.
Per cui la lontananza da Lui, dei reprobi in uno stato di infelicità non sarebbe eterna, ma solo temporanea.

Risposta mia
Trovo certamente lodevole da parte tua, cercare di trovare una risposta alla questione. Ma siamo in un campo in cui prima di poter fare ragionamenti, dobbiamo considerare la RIvelazione, riguardo all'argomento difficile che abbiamo imboccato. Ora tu sai che Gesù parla di fuoco eterno ed inestinguibile. E aggiunge che la "bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonata nè nel secolo presente, nè in quello futuro. L'Apocalisse parla poi di lago di fuoco che non sarà mai estinto per i secoli eterni. (Ap.14,...) QUindi i nostri ragionamenti devono necessariamente fare i conti con queste affermazioni, che non lasciano dubbi sulla irreversibilità della lontananza da Dio di chi lo ha rifiutato "bestemmiandolo" nonostante tutto, con una scelta pienamente consapevole e in opposizione irrevocabile.----- Ora, tu pensi che Dio porti a compimento la sua volontà di salvare tutti. Però questo ragionamento, che cerca di salvare capra e cavoli, non tiene però in conto due cose. 1) le affermazioni ripetute dell'eternità della condizione degli impenitenti che si trovano nella Scrittura. 2) il fatto che se Dio volesse far prevalere la sua "volontà" di salvare tutti, dovrebbe necessariamente sopprimere la volontà degli impenitenti, di rimanere lontani da Lui, e quindi dovrebbe far violenza al loro libero arbitrio. ---- E allora non rimane che ammettere che Dio pur volendo la salvezza di tutti, come gradimento, se vuole rispettare le sue creature fino in fondo, dimostrando anche in questo il suo Amore vero, deve necessariamente far prevalere la sua VOLONTA' di rispettare quella di tutti gli altri esseri coscienti dotati di libertà.

D'altra parte, se si pensasse che Dio volendo salvare tutti, dopo un certo tempo futuro, forzando la volontà delle sue creature, si dovrebbe per logica conseguenza, pensare che anche il diavolo e tutti i suoi gregari, Egli voglia associare in questo suo desiderio di salvezza universale. Altrimenti farebbe una scelta parziale solo verso gli esseri umani e non verso altri esseri che Egli non vorrebbe certamente che si perdano. Quindi dovrebbe prevedere la stessa cosa anche verso tutti i demoni. Ma vi sono vari versetti che portano ad escludere tale possibilità, soprattutto in base al fatto che i demoni nella loro decisione erano pienamente consapevoli di ciò che stavano scegliendo o rifiutando.---- Per cui la volontà di Dio, che appare prevalente, stando alla Scrittura e al rispetto del libero arbitrio di tutte le sue creature, è quella che ognuno possa scegliere la sua destinazione finale, che Egli preconosce ma non predetermina.

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Altra obiezione:
Però rimarrebbe incompiuta un altra volontà. Però trovo strano che Dio non compia una sua volonta perche Dio si dice sia onnipotente. Qualunque cosa egli voglia la ottiene. Egli non può fallire una sua volonta per definizione.

mia risposta:
Dio è Onnipotente, ma questa definizione ha bisogno di una precisazione, e cioè occorre dire che è Onnipotente nel Bene. E' Impotente nel fare qualsiasi male, è impotente perfino nel desiderarlo, è impotente nel commettere una qualsiasi ingiustizia, una qualsiasi impurità, ecc.... La libertà dell'uomo è un Bene di cui Egli ha voluto dotare l'uomo a coronamento della perfezione di cui lo aveva fornito sin dall'inizio. Ed è anche un Bene che Egli rispetti tale libertà, fino alle estreme conseguenze e cioè che un Suo desiderio resti disatteso, pur di far prevalere la Sua volontà primaria di preservare quel Bene dell'uomo. Resta tuttavia valido il principio che Egli tenterà TUTTE le sue vie, a noi ignote, per cercare di portare a compimento anche quel suo desiderio subordinato alla volontà primaria, pur di cercare di salvare tutti da una condizione che Egli sa essere di somma infelicità per le sue creature, per le quali è arrivato a far sacrificare il suo Figlio.

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Altra obiezione:
La bibbia dice che Dio porta a compimento sempre la sua volonta. Quindi non credo che possa esserci in lui qualche volontà disattesa. Dio è onnipotente perche fa sempre qualunque egli vuole. Se nn la vuole non la fa. Se la vuole la fa.

mia risposta:
Per l'appunto. Dio Vuole primariamente rispettare PER AMORE, la libertà dell'uomo che è un Bene di cui Egli ha VOLUTO fornirlo. Dunque Egli porta a compimento la Sua principale volontà di rispettarlo fino in fondo, compreso anche la libertà dei tanti altri esseri di natura angelica che lo hanno abbandonato... Questo ci insegna la Bibbia. Non trovo nella Bibbia, che in un futuro prossimo o remoto la condizione che questi esseri che hanno rigettato Dio coscientemente definitiva, nelle varie forme più abbiette, sia reversibile. Trovo invece che meriti qualche approfondimento la questione di coloro la cui abbiezione non è totale, e che comunque Dio vuole salvare, di cui troviamo una proiezione in Luca 12,46-48 con i vari tipi di servi.

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altra obiezione:
Mi dispiace, ma il passo di Luca 12 che hai menzionato non credo che sia spendibile perche il contesto parla della parusia e alla parusia non ci sarà alcun purgatorio.

mia risposta:
Io sono convinto che quello che dice Gesù quando parla di fuoco eterno ed inestinguibile sia vero. Se tu vuoi pensarla diversamente sei liberissimo. TI ho solo dato delle motivazioni del mio pensiero richiamandoti dei punti biblici a riguardo, da cui evinco che la volontà di Dio, è primariamente quella di rispettare la libertà di scelta che ha dato alle sue creature, Se per te non è così, rispetto la tua idea ma non concordo. ------- Per quanto riguarda i versetti di Luca 12, 46ss cosa può significare secondo te quelle "poche percosse" previste per chi ha fatto cose indegne non conoscendo la volontà del padrone?

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Obiezione:
È difficile dirlo perche è inserito in un contesto di parabola. Però penso che nemmeno sia spendibile per dimostrare l'eaistenza di un purgatorio cattolico ultraterreno perche la parabola parla del ritorno di Gesu Cristo e la dottrina cattolica soatiene che al ritorno di Cristo non vi sarà piu alcun purgatorio.

mia risposta:
Per quanto ne so, la dottrina cattolica non ha definito la questione del "millennio". Ora se la Parusia di Cristo precede tale millennio, avremmo che il giudizio finale, dopo il millennio, non coinciderebbe con tale parusia ma sarebbe spostato di quel periodo chiamato millennio. Non pretendo di dire cose chiare, e certe, ma è solo per offrire qualche spunto di riflessione. Poi vi è un altro spunto di riflessione, tanto per considerare che vi sono altre strade, oltre la lontananza eterna da Dio, di cui giustamente ti sei mostrato preoccupato nel tuo studio, ipotizzando che possa non essere eterna. --- Si tratta del brano di 1 Cor. 3,13ss l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. 14 Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; 15 se l'opera sua sarà arsa, EGLI ne avrà il danno; ma EGLI STESSO SARA' SALVO; però COME ATTRAVERSO IL FUOCO..

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obiezione:
Il fuoco e quale fuoco si tratterebbe? inoltre quelli meno percossi potrebbero essere quei pastori e laici che insegnano dottrine umane facendolo però in buona fede. Per questi il giudizio sarà terribile nella geenna, ma ancora più terribile sarà il giudizio di coloro che sapevano. È possibile infatti che anche il giudizio terribile di Dio nel fuoco della geenna ha diversi gradi di pesantezza in relazione alla buona o malafede.

Oppure è anche possibile che i pastori infedeli ''in buona fede'' usciranno prima dalla geenna rispetto ai pastori infedeli in mala fede.
Per esempio chi rinnega Gesu Cristo come unico Signore,che lo faccia in buona fede o mala fede, si attira addosso la condanna. Tuttavia chi lo rinnega in buona fede subirà un giudizio nella geenna meno pesante rispetto a chi lo fa in mala fede.

mia risposta
Però la "geenna" è intesa come eterna separazione da Dio, mentre le "poche" percosse ci portano a desumere che si tratta non di intensità minore ma di un numero limitato, e perciò non per sempre. Paolo poi scrive: "come attraverso il fuoco". Questa espressione fa pensare ad un processo purificatore in cui il fuoco potrebbe essere solo una figura per dare l'idea. Sta di fatto che Gesù parla di molte e poche percosse a seconda del grado di responsabilità di ciascuno: Paolo scrive di questo fuoco attraverso il quale colui che avrà costruito con materiali scadenti, si potrà comunque salvare. Certo, resterebbe da collocare il tempo in cui questo avvenga e che dai brani citati non è facile da decifrare. Ma comunque vi è da chiedersi: nel momento in cui avviene il nostro trapasso da questo mondo ad una nuova dimensione, il tempo vale anche per quella dimensione? Ecco dunque che la Bibbia può darci elementi di valutazione ma fino ad un certo punto, perchè per noi è complicato pensarci al di fuori del tempo, per poter subire queste temporanee e limitate purificazioni.
Fermo restando però che vi sono delle colpe che sono irremissibili per loro natura e di cui la Bibbia dice che sono eterne. In tal caso non si tratta però di "poche" e quindi numericamente limitate "percosse", ma di una condizione permanente.