00 05/07/2019 16:02
Obiezione di un interlocutore: 

Riguardo ai testi biblici e alla loro ispirazione: personalmente non sono in grado di provare con totale sicurezza che tale ispirazione non esista, però...ci sono alcuni elementi che mi fanno riflettere: intanto voglio mettere in chiaro che non sono uno di quelli che ritiene l'ispirazione divina un dettato. Precisato ciò ti espongo le cose con gli occhi di chi non ha la tua stessa fede: siamo di fronte ad una divinità che, per salvare l'umanità dal peccato, manda a soffrire e a morire suo figlio, il quale è uomo ma è anche la stessa divinità. La sua missione è di importanza universale, poichè riguarda l'umanità intera e il suo destino. Possiamo quindi dire in qualche misura che Gesù è stato l'uomo più importante della storia dell'umanità. Ok. Ora... Tale uomo parlava in aramaico e svolse la sua attività intorno all'anno 30 del primo secolo. Di lui e delle sue gesta ci sono arrivate "testimonianze" scritte da persone la cui identità è sconosciuta, scritte in greco e non in aramaico (già qui qualcosa facilmente può essersi perso o alterato), non abbiamo le copie originali e sappiamo per certo che tra i vari manoscritti esistono migliaia di discrepanze testuali, alcune insignificanti, altre più importanti. Abbiamo quindi due autori anonimi che "prendono spunto" (per non dire copiano) dal cosìdetto Marco e producono degli scritti che a loro volta hanno discrepanze tra loro e con il testo da cui hanno copiato. Il primo testo di cui sappiamo risale, ben che vada, al 65-70, ovvero oltre 30 anni dopo che Gesù morì. Quindi riassumendo: Dio, essere onnipotente, deve mandare all'umanità il messaggio più importante che ci sia e, per farlo arrivare alle generazioni successive, consente (diciamo così) che tale messaggio passi attraverso svariate traduzioni, venga parzialmente alterato durante le copie, non vengano trovati gli originali quindi non si saprà mai cosa c'era scritto in origine e che nessuno sappia chi ha scritto davvero cosa, essendo buona parte degli autori anonimi. E dopo tutto questo ci si ritrova comunque con un testo che è soggetto ad intepretazioni. Ora, onestamente, come si fa a credere che tali testi li abbia ispirati Dio, se sono stati scritti decenni dopo gli eventi, da non si sa chi, non abbiamo i testi originali e quello che abbiamo è passato dalle mani di chissà quanti copisti che hanno, volontariamente o meno, introdotto delle variazioni...? Non è quantomeno lecito pensare che Dio, avendo ispirato i sacri testi contenenti un messaggio fondamentale per la specie umana, avrebbe dovuto fare in modo che QUEI testi ci arrivassero, integri, coerenti e con fonti storicamente attendibili? 

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Risposta mia 

Dai Vangeli non risulta che Gesù abbia comandato di scrivere la sua vita o le sue parole, ma di insegnarle a tutte le genti, battezzandole). Per almeno una trentina d'anni non sembra che siano state messe per iscritto le sue parole ed i fatti avvenuti e fin qui concordiamo. Ma Gesù aveva comunque lasciato detto "...Giovanni 14,26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, EGLI VI INSEGNERA' OGNI COSA e vi RICORDERA' TUTTO CIO' CHE IO VI HO DETTO.--- 

Io credo che se nella vicenda che riguarda il personaggio Gesù, ci trovassimo di fronte ad una opera umana, come già rifletteva Gamaliele, tutto si sarebbe prima a poi sgretolato di fronte alla preponderanza di una granitica avversione da parte di ebrei e di romani. Ma essendo , come io credo, opera di Dio, tale assistenza è proseguita nel tempo, anche perchè Gesù aveva promesso che sarebbe rimasto con i suoi fino alla fine del mondo. 

Se i testi pervenutici sono stati scritti in greco anzichè in aramaico, e se si riscontrano delle varianti tra le copie esistenti, non dobbiamo dimenticare che la vita e la fede del popolo che si andava costituendo attorno agli apostoli o ai loro diretti incaricati, si edificava attraverso la loro predicazione e suppliva alla mancanza dei testi, la cui collezione completa venne raccolta fino al IV secolo. 

Da quanto detto sopra ritengo che Il Nuovo Testamento contiene ciò che lo Spirito Santo ha ricordato agli scrittori materiali i quali, come tu osservavi non hanno probabilmente scritto "sotto dettatura" ma comunque dietro la Sua guida nella verità. Le varianti tra copie diverse, dovute a probabili sviste di copisti che poverini copiavano parola per parola e senza i mezzi tecnici che abbiamo oggi, non sono comunque tali da costituire inconciliabili divergenze . Le differenze di diverse parole, frasi o tempi cronologici espresse tra i vari autori dei vari libri, depongono a mio avviso, più a favore della indipendenza, l'uno dall'altro di ciascun testimone scrittore, che non per la loro dipendenza. Inoltre gli autori, specialmente nei Vangeli non esaltano ma piuttosto riportano frequenti cadute dei protagonisti apostoli il che fa pensare che non si tratti di testi autoreferenziali prodotti a tavolino per accreditarsi di fronte al popolo. 
Anzi mi sembrano addirittura contro i propri interessi, per non parlare di come hanno riportato la fine ignominiosa sulla croce che a quell'epoca suscitava il massimo del disprezzo per chiunque lo avesse subito, come ben descrive Tacito nei suoi Annali. 
Da ciò ritengo tali autori neotestamentari, molto credibili. E quindi prendo per buone le parole che lo Spirito sarebbe stata la loro guida e anche da corretto promemoria, anche nello scrivere le cose che ci dovevano pervenire nella sostanza salvaguardando lo stile di ciascun autore. 
La promessa guida nella verità, in ogni caso avrebbe dovuto anche illuminare e dirimere le questioni che si sarebbero poste nel corso dei tempi. Gesù aveva detto in Giovanni 16,12 ...Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.- --- Questo mi fa ritenere che molte cose non dette, non spiegate da Gesù e quindi non scritte, avrebbero avuto necessità di essere comprese ed acclarate man mano lungo il corso dei tempi.

In ogni caso, i Testi di cui parliamo, che sono comunque di fondamentale importanza, non sono l'unico elemento a cui fare riferimento, prendendoli a se stanti, sganciati dal popolo ia cui sono inseparabilmente uniti. quasi fossero l'unica cosa che ci sia stata lasciata per la continuazione dell'opera edificatrice dello Spirito.-- Non dobbiamo dimenticare che la Parola veniva confermata dall'azione prodigiosa di Dio, tanto nel Vecchio Testamento quanto nel Nuovo. Inoltre la comunità cristiana era compaginata e connessa da varie parti che ne garantivano la coesione, la dottrina, le scelte da fare, le questioni da dirimere. A gerusalemme nel primo concilio descritto in atti 15, probabilmente non c'era ancora nulla di scritto a cui fare riferimento e le questioni poste erano assai rilevanti. Pietro, in quel momento responsabile degli indirizzi da dare, venne guidato a prendere, insieme con le altre "colonne", le decisioni che il momento richiedeva. Ora io ritengo che chi ha legittimamente rappresentato successivamente la comunità abbia potuto dirimere questioni, dato interpretazioni o indirizzi in sintonia con lo stesso Spirito che era stato promesso a tal fine, a prescindere da meriti o demeriti di tali responsabili.