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171) Oggi in qualche Università di Teologia si insegna che le Lettere pastorali di San Paolo non sono state scritte da Lui.

Lo si afferma per il pregiudizio contro la Chiesa istituzionale che, secondo questi autori, sarebbe pura creazione umana da rigettarsi. E invece una prima istituzionalizzazione è dovuto a Cristo stesso, da accettarsi perciò così come si accetta la Chiesa carismatica. Che le lettere pastorali siano di san Paolo e comunque anteriori al 70 lo confermano le recentissime scoperte di Qumran.

 

172) Affermano anche che non è San Luca l’Autore degli Atti degli Apostoli.

Sì, l’autore degli Atti è San Luca, lo afferma ancora una volta l'unanime tradizione dei Padri e scrittori della Chiesa. “Anche la grande affinità lessicale ed ideale con le Epistole paoline è una prova che l'autore di essi sia stato, come esplicitamente si ricorda negli Atti, compagno del grande Apostolo”. Le obiezioni, perciò, ad avallare altre ipotesi non hanno affatto solido fondamdento!

 

173) E l'Apocalisse?

Secondo la Tradizione Giovanni scrisse l'Apocalisse nell'isola di Patmos, dove era stato esiliato, verso la fine dell'impero di Domiziano, circa il 95 d.C.

 

174) Secondo Lei i quattro Vangeli sono stati scritti personalmente e completamente dai quattro Evangelisti e ciò che contengono è veramente accaduto?

Sì, personalmente e completamente scritti dai quattro evangelisti Matteo Apostolo, Marco discepolo di Pietro, Luca compagno di S. Paolo,Giovanni l’Apostolo, eccetto piccole e quasi marginali insignificanti annotazioni, come questa: è così è sorta la diceria fino ad oggi...Si rifletta bene su questo testo già riportato: “La Santa Madre Chiesa -si dice nella Dei Verbum (cap. V, n. 19)- ha ritenuto e ritiene con fermezza e costanza massima che i quattro suindicati Evangeli,dei quali afferma senza alcuna esitanza la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, nella realtà operò ed insegnò per la loro eterna salvezza, fino al giorno in cui fu assunto in Cielo...”.

I Vangeli narrano ciò che è veramente accaduto .Non si tratta di creazione della comunità. E' assurdo presentare a credere un elaborato della comunità che, d’altra parte, così come la intendono i modernisti, esiste solo nella loro fantasia. Tutta la Tradizione infatti, condanna queste “fantasie” regalateci soprattuto dai Protestanti che, una volta ammessa l'interpretazione privata della Bibbia, non potevano non sfociare a queste “esilaranti invenzioni”. E che i Vangeli da noi posseduti siano esattamente quelli che uscirono dalla mente e dalle mani degli evangelisti è provato dai manoscritti, dalle versioni, traduzioni, citazioni, ecc.

 

175) Perché allora dal Vangelo si vogliono eliminare i miracoli?

Chi già parte con la persuasione che il soprannaturale né esiste né può verificarsi; chi dà credito solo alla ragione, ritenuta dogmaticamente unica ed esclusiva fonte e misura di verità’, mai accetterà quanto non riesce a spiegarsi con essa. Di qui il rigetto del mistero, del miracolo ecc. :razionalismo orgoglioso e presuntuoso che sottopone tutto e tutti al proprio tribunale ,e condanna senza pietà quanto non collima con esso. Atteggiamento che è l'esatto contrario della Fede che è, oltre tutto, umile accettazione dei propri limiti e fiducioso assenso in Chi è l'unico veramente credibile.

 

176) E’ preferibile leggere la Bibbia per ordine, oppure leggere prima il Nuovo Testamentlo, dato che Gesù è la Luce che illumina l'Antico Testamento?

Salva restando ogni libertà di opzione e ogni prefenza dettata da esigenze e motivi particolari, ritengo che l'approccio alla Bibbia è più proficuo se si comincia col Vangelo. Il Nuovo Testamento è lo svelamento e l'attuazione del Vecchio Testamento(In vetere testamento latet novum,in Novo patet vetus, diceva S. Agostino, e cioè nel Vecchio Testamento si nasconde il Nuovo, nel Nuovo si svela il Vecchio).Il Vecchio Testamento senza il Nuovo potrebbe dare spesso l'impressione più di un cifrario di cui non si conosce la chiave di lettura, che di un libro ispirato. E' chiaro però che da qualsiasi parte si cominci, per una lettura o studio più approfondito, -se non si vuole rimanere alla scorza e cioè alla superficie delle cose o al fatterello, e se non ci si vuole addirittura scandalizzare, come spesso è accaduto-, è necessario una certa preparazione culturale specie religiosa, e soprattutto disposizioni di profonda docilità all'ascolto della Parola.

 

177) Cosa pensa Lei della Bibbia?

E’ il libro della rivelazione amorosa del Padre, per la quale bisogna avere una profonda venerazione e amore, così come hanno fatto tutti i Santi e dottori della Chiesa. Bisogna tuttavia tener presente che la Rivelazione è contenuta non solo nella Bibbia ma soprattutto nella Tradizione, della quale la Bibbia costituisce parte cospicua, e nel Magistero vivo della Chiesa. E poiché il Signore ha affidato a questa il deposito della verità rivelata tutta intera(“Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” Mt 28,19-20), ad Essa spetta pure l'interpretazione autentica di ogni testo rivelato, per cui ogni altra interpretazione è accettabile solo se conforme a detto Magistero.

Voler interpretare in totale autonomia è dare luogo alla...Torre di Babele, così come è avvenuto in fondo ai Protestanti. Questi, avendo ripudiato il Magistero della Chiesa, che mantiene l'unità di dottrina, ben presto, e già ai tempi di Lutero, si divisero in sette innumerevoli, spesso le une contro le altre armate e ognuna persuasa di possedere la verità! “La soppressione dell'autorità del Papa -scrive il Puffendorf- ha gettato nel mondo infiniti germi di discordia; essendo infatti venuta meno l'autorità sovrana che troncava le continue dispute, si sono visti i protestanti dividersi tra loro, e strapparsi le viscere con le proprie mani” (De monarch. Pontif. rom.).

 

178) Nella Bibbia si parla anche di tanti Santi, esempi ammirabili di Fede e di amore totale verso Dio. Chi è il Santo?

La santità sostanzialmente è amore e comunione con Dio. E Santi sono quegli uomini che riescono, con la Grazia di Dio e un impegno forte e costante di superamento delle proprie cattive tendenze, a stabilire una profonda comunione con Dio, tenendo lontano ogni forma di peccato, portando frutti stupendi di amore soprannaturale.

Questa comunione è realizzata sostanzialmente da Dio stesso con il dono -nel Battesimo e negli altri Sacramenti- della Grazia santificante, detta santificante appunto perché, allo stesso tempo che distrugge ogni peccato o impedimento all’amore, rende partecipi della vita divina e stabilisce nella comunione con Dio come suoi veri figli adottivi e amici.

Se questa santità essenziale apportata dalla Grazia è conservata e fatta crescere in uno sforzo continuo di risanamento e di bonifica di tutto l’uomo, riequilibrando così facoltà e tendenze, e creando abiti buoni in tutte le facoltà, si arriva alla santità anche morale o perfezione, che è esercizio eroico di tutte le virtù informate dalla carità soprannaturale.

 

179) Perché la Chiesa ne riconosce pubblicamente solo alcuni?

Perché se è vero che moltissimi ricevono e conservano la Grazia o santità sostanziale, sono ben pochi quelli che riescono a permeare di essa tutto l’uomo. E' noto a tutti che, pur battezzati e fruitori dei Sacramenti, le cadute degli uomini nel peccato mortale o veniale sono tante! E là dove il peccato non è ancora definitivamente vinto del tutto, non si può parlare di santità morale o perfezione. E tuttavia di Santi autentici, e cioè di quelli che riescono a sottomettere tutto alla Grazia, realizzando anche la perfezione o santità morale, -non sono mai mancati nella Chiesa Cattolica- ce ne sono e ce ne saranno sempre. Ma c'è anche perfezione e perfezione.

La santità, veramente eccezionale di certe anime, dono senza dubbio di Dio a popoli e nazioni in determinate circostanze, presto o tardi salta agli occhi, soprattutto se accompagnata da miracoli e meraviglie di ogni genere, si impone. E' tutto questo che spinge a istruire quei Processi canonici di beatificazione e canonizzazione per verificare, con tutto il rigore e la severità possibile, l’opera di risanamento e di riequilibrio totale effettuata nell’anima. Solo quando consta da tutte le parti che c'è stato, da parte del candidato, l’esercizio eroico di tutte le virtù in ogni circostanza e comportamento e per lungo tempo, la Chiesa ne proclama l'eroicità delle virtù con un decreto speciale. Da allora il candidato è detto Venerabile. Se poi Dio stesso conferma con un primo e un secondo miracolo, da riconoscersi come tale da rispettivi periti, si procederà alla beatificazione (giudizio di santità non ancora del tutto definitivo),e quindi alla canonizzazione che è il giudizio definitivo della santità del candidato. Con la bolla di canonizzazione e l'inserzione nell'albo o elenco dei Santi, la Chiesa ne autorizza pure il culto pubblico per tutto il popolo cristiano.

Come si vede, in tale opera di selezione di Santi, la Chiesa procede con molta prudenza e assoluta imparzialità e con motivazioni che nessuno potrà mai seriamente impugnare. Siamo lontani dalle improvvisate esaltazioni delle folle che canonizzano spesso persone tutt'altro che moralmente ineccepibili!

 

180) È buona cosa pregare un Santo perché interceda? Ci sono episodi nella Bibbia?

L'intercessione dei Santi è ammessa e raccomandata dalla Chiesa Cattolica perchè lungi dall'intaccare la mediazione unica di Gesù Cristo, ne è invece come una promanazione ed una esaltazione. E cioè intanto i Santi possono aver potere di intercessione, in quanto sono immagini più o meno conformi a Cristo. E Dio nell'esaudire guarda proprio all'immagine del Figlio Suo. La Bibbia, a sua volta, ci presenta significativi episodi. Tante volte Dio aveva deciso di sterminare il Suo popolo perché ribelle, e Mosè si interpone e scongiura i divini castighi. Nel Nuovo Testamento Paolo si raccomanda alle preghiere di fedeli e di amici perché si uniscano alla voce di Cristo in suo favore.