25/08/2013 12:52

9. IPOTESI ESPLICATIVE E CRITICHE

Di fronte al fatto delle lacrimazioni di sangue si sono avanzate nel tempo, in particolare da parte dell’associazione cagliaritana “Telefono Antiplagio”, diverse spiegazioni di tipo naturalistico o elementi critici nei fatti accaduti. Riteniamo che nessuna tra queste abbia motivo di essere presa seriamente in considerazione. Risposte più specifiche a quelle che seguono si possono leggere in questo dossier.

 

Frode, trucco o sostituzione della statuetta?
Questa tesi ipotizza un’eventuale elettrovalvola a telecomando all’interno della statuetta che azionerebbe la fuoriuscita di sangue. Evidentemente l’obiezione si scontra con le indagini degli scienziati Fiori e Umani Ronchi e della Magistratura (24/02/95), i cui risultati hanno verificato l’inesistenza di qualsiasi trucco o marchingegno interno ad essa. Se il sangue, invece, è stato iniettato dall’esterno (tramite siringa, ad esempio), nessuno dei numerosi testimoni lo ha mai osservato. Le lacrimazioni sono avvenute anche quando la statuetta era piantonata dalla polizianel giardino dei Gregori, chiusa all’interno di una teca di vetro. Inoltre, bisogna fare presente che dalle analisi risulta essere sangue di un solo individuo.

Anche la sostituzione di statuetta non riesce a spiegare le manifestazioni ematiche e in ogni caso è esclusa dalle foto scattate che documentano trattarsi sempre della stessa statua dalla caratteristica scheggiatura sul velo all’altezza della testa, dovuta ad una caduta accidentale, e da altre screpolature del gesso. È la conclusione cui è pervenuto fin da subito il dirigente del Commissariato di Civitavecchia, Luigi Di Maio, che ha dichiarato: «Abbiamo stabilito con assoluta certezza che non ci sono state sostituzioni e che la statuetta che ha pianto nel giardino di Pantano è proprio quella che è stata sottoposta ai test dai professori Fiori e Umani Ronchi, e che ora ha in custodia il vescovo» (cfr. G. Baccarelli, “La storia della Madonnina delle lacrime di Civitavecchia”, Edicomp Compagnia editoriale italiana 1995, p. 104.).

L’ipotesi della frode è stata anche suggerita dopo il risultato dell’esame ematologico che è risultato essere sangue maschile. Eppure, è stato riferito che l’allora card. J. Ratzinger, saputa la notizia, si sia mostrato ancora più interessato in quanto esso apre ad un riferimento cristologico. E’ stato spiegato dal celebre teologo Stefano De Fiores, mariologo di fama internazionale: Maria non può essere compresa staccata da Gesù, che rappresenta il principio del suo essere e della sua missione nella storia della salvezza. Le stesse manifestazioni mariane non possono essere capite che inprospettiva cristologica perché «nella Vergine Maria tutto è relativo a Cristo e tutto da lui dipende» (Mc 25,94). La domanda “perché Maria ha scelto il segno del sangue maschile?”, ha continuato, «può e deve ricevere una risposta in senso cristologico. La Madre di Gesù ha compiuto questa scelta per attirare l’attenzione sul sangue versato dal Figlio durante la passione. Nello stesso tempo Maria sensibilizza il mondo circa il valore redentivo del sangue del Figlio, mostrandosi così, come lo è nella sua realtà teologica profonda, completamente relazionale a Cristo e alla sua opera di salvezza. Nella guttazione sanguigna ella offre una memoria della passione del Signore, così come a livello sacramentale lo è l’Eucaristia cui rimanda, e interpella a non rendere vano il sangue di Cristo versato per noi».

Rimane anche priva di fonte e riscontro l’affermazione di Maurizio Magnani in “Spiegare i miracoli”(2005, p. 184), per cui una perizia tecnica istituita dal sostituto procuratore Antonio La Rosa sulla “prima lacrimazione” avrebbe scoperto essere frutto di artefatto (per mezzo di una siringa o di un contagocce) tenendo conto dei parametri di viscosità e fluidodinamica del sangue e della porosità e delle irregolarità superficiali della statua di gesso. In ogni caso, la frode e il trucco con siringhe e contagocce si sono dimostrati inesistenti dalle indagini della polizia scientifica la quale ha portato la Procura della Repubblica ad archiviare l’ipotesi di reato sostenendo che la spiegazione del fenomeno è da attribuirsi ad illusione collettiva o ad origine soprannaturale.