25/08/2013 12:54

10. CONCLUSIONI

Avendo esaminato a lungo la vicenda, tenendo conto delle analisi scientifiche, dell’archiviazione della Magistratura e le spiegazioni di tipo naturalistico, riteniamo che la spiegazione soprannaturalesia quella più convincente a spiegare la complessità del fenomeno.

Ovviamente la questione non è chiusa e ci auguriamo che la scienza continui ad interrogarsi sui fatti di Civitavecchia, sul sangue e sulle essudazioni. Il cristiano non ha bisogno di credere nei miracoli, che possono essere un aiuto spirituale al massimo, dunque è libero di fronte a tali eventi. Come ha spiegato mons. Girolamo Grillo, certamente tra i protagonisti di questi eventi: «La soprannaturalità di un fenomeno religioso non la si potrà mai dimostrare con la sola ragione. In questo campo, infatti, di enorme rilevanza sono i frutti: un albero è buono soltanto quando i frutti sono buoni. Ecco perché la Chiesa, quando si tratta di questi fenomeni, non ha mai alcuna fretta di pronunciarsi». Occorre, ad esempio, riconoscere che «tra gli ex voto ci sono le siringhe degli ormai ex tossicodipendenti, ci sono molti anelli, segno delle unioni che si ricompongono. E sono davvero tanti i bambini concepiti dopo che i genitori, senza figli da molti anni, sono venuti qui a pregare». Per un approfondimento sulle conseguenze spirituali derivate dagli avvenimenti di Civitavecchia è utile consultare il resoconto di don Elio Carucci.

Civitavecchia richiama gente da ogni parte del mondo, dalle isole del Pacifico e dall’Oceano Indiano, dai Paesi più poveri dell’America Latina e di ogni Continente unicamente per piangere i propri peccati, per confessarsi, per ritrovare la fede perduta, per domandare qualche grazia. Ogni giorno cinque confessori si alternano, mentre le giornate sono scandite da Ore Eucaristiche tradizionali o silenziose e dai vari pellegrinaggi cui partecipano migliaia di persone. Questi sono i frutti del pianto della Madonnina di Civitavecchia.

Michele Brambilla nel libro “Gente che cerca” (Ancora 2002) ha raccontato la risposta dell’allora direttore de “Il Corriere della Sera”Paolo Mieli, ad un cronista disinteressato quando una mattina del febbraio 1995 è arrivata in via Solferino la notizia della Madonna di Civitavecchia. «Il direttore Paolo Mieli», ha scritto Brambilla, «lo fulminò con un breve discorso che cito a memoria, e che era più o meno così: “Non hai capito niente. Questa storia di Civitavecchia è la notizia più importante di tutte. Io sono ateo, vengo da una famiglia ebrea, e quindi non me ne dovrebbe importare nulla di una statuetta della Madonna. Ma se questa notizia è vera, se davvero quella statuetta ha lacrimato, vuol dire che è accaduto un miracolo. Vuol dire che Dio esiste. E’ la notizia più importante che ogni uomo vorrebbe sapere, anche quelli che fanno finta di non interessarsi alla religione, è proprio questa: che Dio esiste. Perché se Dio esiste, per noi cambia tutto, cambia tutto il nostro destino».