00 21/08/2013 17:46

Sinergismo (Gr. (« operare insieme »). (inizio)

La Chiesa d'Oriente designa con questo termine la cooperazione di Dio e degli esseri umani in fatto di grazia e di libertà. Questa dottrina è stata alle volte ritenuta « semipelagiana » in quanto sembra intaccare la sovranità assoluta di Dio nell'intero processo della salvezza umana, dal primo passo verso la conversione fino alla perseveranza finale. In realtà, questa critica suppone erroneamente che Dio e gli esseri umani siano antagonisti, mentre si deve riconoscere che gli esseri umani sono resi capaci di pentirsi e di produrre i frutti di conversione liberamente mediante la grazia di Dio. Una teoria affine a quella del sinergismo è stata sviluppata dal teologo luterano Filippo Melantone (1497‑1560) e ha incontrato la stessa critica (infondata). CfSemipelagianesimo.

Sinfonia (Gr. « vocisuoni armoniosi »). (inizio)

Teoria della teologia orientale secondo cui la Chiesa e lo Stato dovrebbero agire all'unisono per la gloria di Dio. Cf Chiesa e Stato; Fonti del Diritto Canonico Orientale; Teocrazia.

  Sinodo (Gr. « concilio »). (inizio)

Assemblea di vescovi e altri che si riuniscono per trattare materie riguardanti la dottrina e la prassi della Chiesa. Il nome è applicato a qualsiasi assemblea ufficiale, da un sinodo diocesano fino ad un concilio ecumenico (CD 36‑38). Cf Collegialità; Concilio ecumenico.

Sinodo dei vescovi. (inizio)

Assemblea di vescovi che rappresentano tutte le Conferenze  Episcopali e che si incontrano di solito ogni tre anni a Roma nel mese di ottobre. Il suo scopo è quello di promuovere l'unione collegiale tra i vescovi e il papa informandolo su materie di fede, morale e disciplina ecclesiastica (CD 5; CIC 342‑348). Il Sinodo del 1987 trattò della vocazione e missione dei Laici; quello del 1990 della formazione dei Presbiteri; quello del 1994 della vita consacrata e della sua missione. Cf Collegialita; Conferenza Episcopale.

  Sinodo diocesano. (inizio)

Assemblea ufficiale di presbiteri e laici radunati dal vescovo di una diocesi particolare perche lo aiutino nel governo di quella diocesi (CIC 460‑468). Cf Diocesi; Ordinario; Vescovo.

  Sinodo trullano. (inizio)

Un Sinodo convocato da Giustiniano II e tenutosi a Costantinopoli (692), nel trullus (Gr. « stanza a cupola ») del palazzo imperiale. Il suo intento era quello di trattare alcuni problemi canonici, in quanto il quinto concilio ecumenico, il Costantinopolitano II (553), e il sesto, il Costantinopolitano III (680‑681), non avevano emanato misure disciplinari. Per questo motivo, questo sinodo è chiamato spesso il Quinisesto (Lat. « quinto e sesto »). La legislazione trattò di impedimenti del matrimonio, dell'età dell'ordinazione del matrimonio dei chierici e dell'abito ecclesiastico. Proibiva anche di rappresentare Gesù sotto l'immagine di un agnello, considerata un'aberrazione monofisita. Nello stesso tempo, ci fu un'allusione all'iconoclasmo incipiente. Dal punto di vista del diritto canonico orientale, il Sinodo fu uno dei più importanti, anche se incontrò resistenze nello stesso Oriente e la sua legislazione non venne mai approvata da Roma. Solo il papa Adriano I (papa dal 772 al 795) diede una qualche approvazione a questi canoni dopo che furono erroneamente presentati come canoni del Costantinopolitano III. CfConcilio Costantinopolitano II; Concilio Costantinopolitano III; Fonti del Diritto canonico orientale; Iconoclasmo; Islamismo; Monofisismo.

  Sinottici. (inizio)

Cf Vangeli sinottici.

  Sistemi della grazia. (inizio)

Sono quei sistemi teologici che cercano di spiegare come l'assoluta libertà di Dio nel conferire la grazia e nell'anticipare le decisioni umane non compromette la collaborazione e la responsabilità dell'uomo. Cf Molinismo; Predestinazione; Semi‑pelagianesimo; Sinergismo; Teologia apofatica.

  Sitz im Leben (Tedesco « posto nella vita », « contesto di vita »). (inizio)

Termine divulgato da Hermann Gunkel (1862‑1932) e da altri pionieri della critica delle forme. Si riferisce alla funzione che una particolare unità biblica (per es., un inno, un detto o un racconto) può avere avuto nella vita e nel culto della comunità. Riguardo al NT, si riferisce specialmente al modo con cui le tradizioni specifiche riguardo al Gesù terreno si sono formate e tramandate (oralmente o forse alle volte con scritti) durante il periodo dopo la Pentecoste fino a quando Marco e gli altri evangelisti hanno scritto i vangeli (dal 30 al 67 circa dopo Cristo). Alle volte, gli studiosi parlano del « Sitz im Leben Jesu »: intendono parlare delle circostanze storiche in cui Gesù ha narrato una parabola, ha guarito un infermo o ha pronunciato una data sentenza. Cf Critica biblica.

  Sobornost (Russo « conciliarismo »). (inizio)

Termine che fu usato da Jurij Samarin (1819‑1876) nella traduzione russa delle opere inglesi e francesi di Alexej Chomjakow (1804‑1860), un ortodosso russo laico e teologo. Lo si può rendere con « conciliarità » o « collegialità » (dal russo: sobor che significa « riunione », « sinodo »). A partire dal secolo XI, la parola « soborny » era stata usata nella versione slavonica del Credo per tradurre « cattolica » in « Chiesa cattolica ». Chomjakow usòsobornost per indicare i caratteri distintivi della Chiesa Ortodossa: la collaborazione amorosa dei fedeli e della gerarchia nella loro vita, nella loro fede e nel loro culto. Sostenne che i cattolici avevano l'unità ma senza la libertà; i protestanti, la libertà ma senza l'unità, mentre gli Ortodossi avevano la libertà nel vincolo dell'amore. Sobornost corrisponde alla collegialità di tutti i membri della Chiesa. Cf Cattolicità; Chiese Orientali; Collegialità; Ortodossi; Sinodo.

  Sociale. (inizio)

Cf Dottrina sociale.

 Società degli amici. (inizio)

Si chiama così un gruppo di cristiani fondato da George Fox (1624‑1691) che si staccò dalla Chiesa Anglicana. Essi sono descritti come « amici della verità », ma popolarmente sono conosciuti come « Quaccheri », perché nell'ascoltare la Parola di Dio davano l'impressione di tremare (inglese: « quake »). La loro dottrina insiste sulla luce interiore del Cristo vivente e su una Chiesa basata sul sacerdozio dei fedeli, sia uomini che donne, col conseguente rifiuto dei sacramenti e dei ministeri ordinati. Ci sono, però, degli « Anziani » che guidano la Congregazione nella preghiera e degli « Ispettori » che vigilano sull'osservanza dell'ordine nella Chiesa. I Quaccheri sono famosi anche per la loro opposizione alla guerra. Cf Comunione anglicana.

  Socinianesimo. (inizio)

Un sistema religioso che nega la Trinità e la divinità di Cristo. Il suo nome gli viene dall'italiano Lelio Francesco Maria Socini (1525‑1562) e da suo nipote Fausto Paolo Socini (1539‑1604) (cf DS 1880; FCC 5.002). Fausto Socini trascorse l'ultima parte della sua vita in Polonia. Molti sociniani finirono per unirsi con altri e formarono la Chiesa Unitaria. Cf Trinità immanente; Unitarianesimo.

  Soddisfazione (Lat. « fare ammenda »). (inizio)

  a) Un'interpretazione dell'incarnazione e redenzione secondo cui Cristo, accettando liberamente la morte, compì una soddisfazione « vicaria » per l'offesa recata dal peccato alla maestà divina. Sant'Anselmo di Aosta (circa 1033‑1109) sviluppò la versione classica di questa visuale ed ebbe numerosi seguaci nel Medioevo, nel periodo della Riforma e anche dopo. Cristo (e solo Cristo), essendo senza peccato, uomo e Dio, poteva soddisfare sufficientemente a nome dell'umanità per il disonore infinito che il peccato aveva recato a Dio. La teoria anselmiana è stata falsamente criticata perché avrebbe enfatizzato gli elementi legalisti e punitivi. Però, un punto debole sta nel fatto che Anselmo interpreta la redenzione senza tener conto della risurrezione (cf Rm 4,25).

  b) Per « soddisfazione » si intende anche la terza fase (dopo la contrizione e l'accusa) del sacramento della riconciliazione: la penitenza imposta dal sacerdote per riparare in maniera minima il danno causato dal peccato e ricevere ulteriormente la grazia sanante di Dio.

  Cf Confessione; Contrizione; Espiazione; Incarnazione; Redenzione; Riparazione; Riscatto; Sacramento della penitenza.

  Sofferenza di Dio. (inizio)

È la questione se Dio può di fatto soffre, o se rimane « impassibile » di fronte alla miseria umana. Mentre Dio non può cambiare e soffrire nella natura divina, il Figlio di Dio incarnato, a motivo della sua natura umana, ha sofferto ed è morto su una croce. Questa morte atroce ha manifestato una volta per sempre l'interesse amoroso di Dio e una reale solidarietà per gli esseri umani nelle loro pene e sofferenze. Cf Controversia teopaschita; Impassibilità; Mistero del male; Patripassianismo; Teologia del processo.

  Sola fede. (inizio)

Un assioma fondamentale che Martin Lutero (1483‑1546) ha dato alla Riforma protestante. La giustificazione viene dalla fede in Gesù Cristo (Rm 1,17) e non dalle opere della legge (Rm 3,28). Cf Fede; Giustificazione; Legge e Vangelo; Merito; Protestante.

Sola grazia. (inizio)

Un principio basilare dei Riformatori protestanti che esprime come un dato di fatto la stessa convinzione del principio « sola fede ». Noi siamo giustificati unicamente dalla misericordia di Dio e dai meriti di Cristo al quale aderiamo mediante la fede. Non siamo giustificati dall'osservanza della legge e dalle opere meritorie. Anche la teologia cattolica insegna l'assolutezza della grazia di Dio, ma ammette pure l'importanza della « collaborazione » umana con e nell'ambito dell'iniziativa onnicomprensiva dell'opera di Dio. Dio e gli esseri umani non sono in competizione: ogni successo umano ha necessariamente Dio come ispiratore e sostegno. Cf Fede e opere; Giustificazione; Imputazione; Pelagianesimo; Santificazione; Semi‑pelagianesimo; Sinergismo.

Sola Scrittura. (inizio)

Anche questo è un principio della Riforma che viene da Martin Lutero (1483‑1546). Esso afferma che la suprema autorità religiosa sta nella Parola di Dio come è attestata nella Scrittura. In questo senso, il principio può accordarsi con l'affermazione del Concilio Vaticano II dove si dice che il Magistero della Chiesa « non è superiore alla parola di Dio, ma ad essa serve » (DV 10). Non è invece accettabile (e addirittura impraticabile) se è preso nel senso di escludere il ruolo interpretativo ed attualizzante della tradizione (DV 9, 21, 24). Cf Bibbia; Magistero; Rivelazione; Scrittura e Tradizione; Sufficienza della Scrittura; Tradizione.

  Sóma (Gr. « corpo »). (inizio)

Un corpo vivente (Mc 5,29), o un cadavere (Mc 15,43). Contrariamente al platonismo e al neoplatonismo, il concetto biblico di « sòma » non indica nessuna avversione alla materia, come se l'anima fosse imprigionata nel corpo. Nelle lettere di san Paolo, a differenza di sarx (Gr. « carne »), che può indicare l'essere umano nella sua globalità in quanto tendente al peccato, sòma ha un significato più neutrale. Può riferirsi semplicemente al corpo in quanto distinto dall'« anima » o « spirito » (1 Ts 5,23). Sòma è usato per indicare il corpo di Cristo nell'eucaristia (Mc 14,22; 1 Cor 11,24), il corpo di Cristo che è la Chiesa (Rm 12,4‑5; 1 Cor 12,12‑27) e il nostro corpo terrestre che sarà glorificato e « spiritualizzato » mediante la risurrezione (1 Cor 15,35‑58; Fil 3,21). Cf Corpo di Cristo; Eucaristia; Risurrezione; Sarx.

  Sophia (Gr. « sapienza »). (inizio)

  a) Una conoscenza pratica ed una capacità di discernimento, rappresentata classicamente nell'AT da Salomone (1 Re 3,1‑28; 4,9‑14). Rivelata attraverso la creazione e la storia umana (Sap 10,1-19,22), la hokmàh (Ebr. « sapienza ») è personificata come agente di Dio nella creazione e come profeta (Prv 8,1‑36) che invita al suo banchetto coloro che non sono ancora sapienti (Prv 9,1‑6). La sapienza è una guida sicura e benefica per la vita (Sap 6,1-9,18). Il NT ravvisa nella sapienza una prefigurazione di Cristo (Mt 12,42; 1 Cor 1,24‑30; Col 2,3). È, però, una sapienza che si esprime nella follia della croce (1 Cor 1,17‑25).

  b) Per i Valentiniani, e per alcuni altri antichi gnostici, la Sophia Prounicos e la Sophia Achamoth avevano un importante ruolo cosmologico ed ecclesiale.

  c) La chiesa più famosa d'Oriente era la chiesa Aghìa Sophia, o Santa Sophia, dedicata a Cristo come personificazione della sapienza. Costruita a Costantinopoli e consacrata sotto l'imperatore Giustiniano I nel 538, Santa Sophìa divenne un modello per molte altre chiese bizantine. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, divenne una moschea e in seguito un museo.

  d) Una sophiologia (Gr. « studio della sapienza ») o teologia in chiave di sapienza fu sviluppata da teologi russi come Vladimir Solovi'ev (1853‑1900), Sergei Bulgakov (1870‑1944), e Pavel Florenskij (1882‑circa 1937). Cf Cristologia; Creazione; Doni dello Spirito Santo; Gnosticismo; Letteratura sapienziale; Stolti per amore di Cristo; Valentiniani.

  Soprannaturale (Lat. « sopra la natura »). (inizio)

Termine coniato dallo Pseudo‑Dionigi Areopagita (circa 500) per indicare Dio, il quale è sopra le nostre categorie, le nostre esperienze e la nostra natura. A partire dal Medioevo, il termine si riferisce alla libera e amorosa autodonazione di Dio che già nella vita della grazia ci innalza al disopra di ciò che è dovuto alla nostra natura umana e ci prepara alla vita di gloria. Cf Grazia; Esistenziale soprannaturale; Natura.

  Sostanza e accidenti. (inizio)

Una realtà che rimane la stessa sotto i cambiamenti e le caratteristiche (spesso mutevoli) che ineriscono in essa. Una sostanza (Lat. « realtà che sta sotto ») può esistere in sé, mentre gli accidenti (Lat. « che accadono ») possono esistere soltanto in una sostanza, e non indipendentemente. Cf Accidente; Aristotelismo; Natura; Omooùsios; Persona; Transostanziazione.

  Soteriologia (Gr. « dottrina della salvezza »). (inizio)

Interpretazione sistematica dell'opera salvifica di Cristo per gli esseri umani e per il mondo. Cristo è morto e risorto per salvare l'umanità peccatrice (Mc 14,24; Gv 11,49‑52; Rm 4,25; 5,6‑11; 1 Cor 15,3; 1 Pt 1,3). Il NT tiene insieme inseparabilmente la funzione salvifica e l'identità personale di Cristo come Figlio di Dio. Il NT, come applica vari titoli cristologici a Gesù, così intende la sua azione salvifica in una varietà di modi, soprattutto come liberazione vittoriosa, espiazione e amore trasformante (Gv 1,29; 13,1; 16,33). Sotto l'influsso di Filippo Melantone (1497‑1560) e altri, la riflessione sull'opera salvifica di Cristo è stata spesso separata dalla cristologia. Anche certi trattati di soteriologia hanno esaminato la salvezza « oggettiva » separata dalla sua appropriazione « soggettiva » mediante la grazia. In genere, la recente teologia occidentale ha cercato di porre fine al divorzio tra la soteriologia e la cristologia. CfAmore; Cristologia; Economia; Espiazione; Grazia; Redenzione; Riscatto; Salvezza; Soddisfazione.

  Speranza. (inizio)

L'attesa attiva delle benedizioni future (1 Cor 15); si fonda sulla fede e si esprime mediante l'amore (1 Cor 13,13). La speranza risponde alle promesse di Dio comunicate nella storia dell'AT e del NT, in particolare nella storia dell'esodo dall'Egitto, nella risurrezione di Cristo dai morti (1 Pt 1,3; 2 Cor 1,9‑11; Eb 6,19‑20) e nel dono dello Spirito Santo. Con la speranza, noi andiamo oltre alla nostra attuale esistenza incompleta per anticipare il futuro pieno del regno finale di Dio e la risurrezione liberatrice dell'intero creato (Rm 8,18‑25). Lungi dall'incoraggiare l'attesa passiva dell'intervento definitivo di Dio, la speranza autentica obbliga i cristiani ad assumersi le responsabilità nel mondo e a lavorare qui e ora per una maggiore giustizia e pace (GS 21, 34, 39, 43). Cf Escatologia; Virtù teologali.

Sphraghís (Gr. « sigillo »). (inizio)

Parola usata nel greco profano per un sigillo ufficiale (per es., quello dell'imperatore) o come segno che indica il proprietario di qualcosa (cf anche Ap 5,1‑9; 6,1‑12). Nel linguaggio dei Padri Greci, il termine si riferisce alla croce fatta sui catecumeni durante il rito del battesimo per indicare che appartengono a Cristo. Sphraghìs si riferisce anche a ciò che i Latini chiamano il carattere sacramentale. Cf Battesimo; Carattere.

  Spirazione (Lat. « atto di respirare »). (inizio)

Termine tecnico basato su Gv 3,8 e usato nella dottrina trinitaria per indicare il modo con cui lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. Il NT chiama lo Spirito Santo lo « Spirito del Padre » (Mt 10,20) e lo « Spirito del Figlio » (Gal 4,6). La teologia latina aggiunge che lo Spirito è « spirato » da entrambi (cf DS 850; 1300; FCC 6.069‑6.070), distinguendo la spirazione attiva da quella passiva. La spirazione attiva, essendo comune al Padre e al Figlio, non costituisce un'altra persona, mentre la spirazione passiva è un altro nome per indicare lo Spirito Santo che è « spirato », ma non « spira ». In questo modo, la Chiesa Latina distingue tra la spirazione per opera del Padre che è principio senza principio, e origine senza origine, e la spirazione per opera del Figlio che è principio originato da un altro principio, e cioè, dal Padre. La maggior parte dei teologi della Chiesa greca negano, però, la partecipazione del Figlio come origine nella processione dello Spirito in quanto intaccherebbe la « monarchia » (Gr. « unico principio ») o origine senza origine del Padre. Il Concilio di Lione II (1274) e quello di Firenze (1439) hanno precisato che lo Spirito Santo è spirato dal Padre e dal Figlio come un unico principio (DS 850; 1300; FCC 6.069‑6.070) Cf Concilio di Lione II; Concilio di Firenze; Filioque; Processioni; Relazioni Divine.

  Spiritismo. (inizio)

Sistema di pratiche basate sulla credenza che le anime dei defunti possono comunicare coi vivi, specialmente con l'aiuto di un medium. Mentre gli sforzi per venire a contatto coi morti erano abbastanza comuni nel passato (per es., 1 Sam 28,3‑25), lo spiritismo moderno risale al 1848 e alle esperienze anormali che Margaret e Kate Fox ebbero a Hydesville, New York. Il loro influsso propagò le sedute coi mediums nell'America del Nord e nelle Isole britanniche. Lo spiritismo è stato spesso caratterizzato da frode e da sfruttamento commerciale. Nel 1882, Federico W. H. Meyers fondò la Società di ricerche psichiche a Londra. La Società esiste ancora e studia fenomeni parapsichici e anormali. Però, il mondo degli scienziati è generalmente ancora riluttante a riconoscere la parapsicologia come una scienza genuina.

  Spirito. (inizio)

Cf Anima; Spirito Santo.

Spirito Santo. (inizio)

È la terza Persona della Trinità, adorata e glorificata insieme al Padre e al Figlio, in quanto uno nella natura ed uguale in dignità personale con il Padre e il Figlio. Il Concilio di Braga (675), o possibilmente il terzo Sinodo di Toledo (589) aggiunse al Simbolo Costantinopolitano, che diceva che lo Spirito Santo procede dal Padre: « e dal Figlio » (Filioque). Le prime formulazioni orientali erano d'accordo nel ritenere che lo Spirito Santo non era generato come lo è, invece, il Figlio, ma procede dal Padre « attraverso il Figlio » (= per Filium). L'opera della santificazione, comune alle tre Persone divine, è attribuita o « per appropriazione » allo Spirito Santo, in quanto essa comporta l'autodonazione dello Spirito (Gv 20,22; Rm 5,5). Sia sant'Atanasio di Alessandria (circa 296‑373) sia san Cirillo di Alessandria (morto nel 444) sostennero la divinità dello Spirito Santo proprio per il fatto che lo Spirito ci rende simili a Dio col divinizzarci o santificarci. La divinità dello Spirito Santo fu affermata nel Concilio Costantinopolitano I nel 381. Cf Appropriazione; Concilio Costantinopolitano I; Concilio di Firenze, Filioque; Pneumatologia; Teologia Trinitaria; Trinità Immanente.