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 Rato e consumato.  (inizio)

Termine del Diritto Canonico per designare un matrimonio che è stato contratto validamente e consumato sessualmente in un modo conveniente alla dignità umana e aperto alla procreazione dei figli (cf CIC 1061). Un matrimonio rato e consumato è indissolubile; se è soltanto rato, può essere sciolto per ragioni serie. Cf Matrimonio; Validità.

 

Razionalismo. (inizio)

Qualsiasi sistema che privilegi la ragione nella ricerca della verità, compresa la verità religiosa. Una tendenza fortemente razionalista caratterizza l'Illuminismo. Alcuni suoi esponenti si sono serviti della ragione per respingere la rivelazione; altri sono giunti a rifiutare qualsiasi credenza religiosa. Mentre riconosce (contro i fideisti) la capacità della ragione umana per conoscere Dio partendo dal mondo creato, il Concilio Vaticano I (1869‑1870) ha affermato, contro i razionalisti, la rivelazione divina « soprannaturale » con cui diamo l'assenso di fede (DS 3004‑3005, 3008; FCC 1.061‑1063, 1.067). Oggi, il razionalismo non è più usato molto come sinonimo di ateismo o di agnosticismo. Cf Concilio Vaticano I; Fideismo; Illuminismo; Liberalismo; Rivelazione.

 

Recezione. (inizio)

Il modo con cui gli insegnamenti e decisioni sono accettati, assimilati e interpretati dall'intera Chiesa. Ci vuole spesso del tempo perché i pronunciamenti di un concilio ecumenico siano conosciuti, compresi e ricevuti dalle Chiese particolari e dai loro pastori. In un senso più largo, il termine « recezione » si riferisce all'intero procedimento con cui ogni generazione accetta la rivelazione trasmessa attraverso la Scrittura e la Tradizione (DV 8‑9). Cf Concilio Ecumenico; Deposito della fede; Magistero; Sensus fidelium; Sobornost.

 

Redaktionsgeschichte (Tedesco « storia della redazione »). (inizio)

È il nome dato da Willi Marxsen (nato nel 1919) all'opera dei redattori o scrittori definitivi dei nostri testi biblici, soprattutto a quella degli autori dei Vangeli sinottici. La critica della redazione, come la si chiama spesso, studia i motivi che hanno portato questi autori a pubblicare il loro primo materiale, i cambiamenti che vi hanno introdotto e il messaggio che hanno inteso comunicare ai loro uditori particolari (Cf DV 19). Cf Critica biblica; Esegesi; Vangeli sinottici.

 

Redentore (Lat. « colui che paga per liberare qualcuno »). (inizio)

È il titolo dato a Gesù per averci liberati dal peccato e dal male mediante la sua incarnazione, vita, morte, risurrezione e con l'invio dello Spirito Santo. Pur avendo un'origine differente, questo titolo, nel suo

Redenzione (Lat. « ricomprare »). (inizio)

Si chiama così l'azione di Dio che ci libera dalla schiavitù del peccato e del male. La liberazione dall'oppressione d'Egitto era il caso paradigmatico nell'AT che indicava l'azione divina redentrice (Es 15,1‑21; Dt 7,8; 13,5; 24,18). La liberazione dall'esilio babilonese rivelò anch'essa la fedeltà amorosa di Dio come redentore (Is 41,14; 43,14; 44,24; 54,8). Mediante la sua morte e risurrezione (Mc 10,45; Rm 4,25; Ef 1,7; 1 Pt 1,18‑21), Cristo ci ha liberati dal potere del peccato e del male (Col 1,13‑14) con una redenzione che ci viene applicata mediante la fede (Rm 3,24‑30) e che avrà la sua pienezza nella risurrezione futura (Rm 8,23; Ef 4,30). A partire dal NT, la redenzione è stata intesa non solo come una liberazione dall'oppressione (1 Cor 15,20‑28.54.56‑57), ma anche come una purificazione dalla colpa (1 Cor 6,11; Ef 5,25‑26; Eb 2,17‑18) e come un amore che trasforma uso effettivo, è sinonimo di « Salvatore ». Cf Salvezza.

  il cuore umano (Mc 7,21‑23; Rm 5,5; 1 Gv 4,9‑10) e che porta una nuova alleanza di amicizia con Dio (Mc 14,24; 1 Cor 11,25). Cf Alleanza; Croce; Espiazione; Giustificazione; Riconciliazione; Riscatto; Salvezza; Soddisfazione.

 

Regno di Dio(inizio)

Il messaggio centrale di Gesù sul Regno di Dio ormai vicino (Mc 1,15), secondo cui l'atto di salvezza che sta venendo non è frutto di meriti umani, ma è puro dono della bontà di Dio. Gesù ha invitato i suoi uditori a « entrare » in questo Regno e a riceverlo come un bambino riceve un regalo. Gesù si è donato totalmente al servizio del comando divino presente (Mt 12,28; Lc 11,20; 17,21) e futuro (Mt 8,11). Questo decisivo intervento salvifico di Dio era già all'opera mediante la predicazione di Gesù, il suo insegnamento e i suoi miracoli (Mt 4,23; 9,35). Le sue parabole, in particolare, indicavano come il Regno di Dio è una realtà escatologica che comincia a prendere forma nel presente. Per Gesù, proclamare: « Il Regno di Dio è vicino » equivaleva a dire: « Dio e la salvezza divina sono alle porte ». Mentre il NT non identificava il Regno di Dio con la Chiesa, dai tempi di sant'Agostino di Ippona (354‑430) è stata fatta spesso questa identificazione. Cf Chiesa; Cielo; Escatologia; Parusia; Salvezza.

 

Regola. (inizio)

Norma di vita scritta e approvata per uomini o donne consacrati con voti e che appartengono ad un determinato istituto religioso. Il Concilio Vaticano II ha esortato gli Istituti religiosi ad aggiornare le loro regole (PC 3‑4; cf CIC 578, 587). I laici aggregati ad un ordine religioso seguono alle volte una forma semplificata della regola di quell'ordine. Cf Vita religiosa.

 

Regola di fede. (inizio)

Norma di fede come criterio pubblico e ecclesiale per discernere la vera rivelazione comunicata da Cristo alla Chiesa. Sant'Ireneo di Lione (circa 130 ‑ circa 200) sviluppò questo concetto contro gli Gnostici che pretendevano rivelazioni speciali accessibili solo ad una « élite ». Cf Gnosticismo; Professione di fede; Rivelazione.

 

Reincarnazione. (inizio)

Questa teoria è chiamata anche metempsicosi (Gr. « trasmigrazione delle anime »). Consiste nel ritenere che le anime abitano una serie di corpi e possono vivere più volte su questa terra prima di essere completamente purificate e perciò libere di trasmigrare in altri corpi. Secondo questa credenza, l'anima preesiste alla sua incarnazione e dopo la morte esiste in uno stato disincarnato prima di animare di nuovo un corpo della stessa specie o di un'altra. In varie forme, la reincarnazione è ammessa dai Buddisti, Induisti, neoplatonici e altri. La fede nella risurrezione e il rifiuto ufficiale della preesistenza delle anime (cf DS 403, 854, 1440; FCC 3.027, 3.031) sono inconciliabili con la reincarnazione. Col sostenere una serie indefinita di nuove possibilità, la teoria della reincarnazione riduce la serietà della grazia di Dio e della libertà umana esercitata in una sola vita che termina per tutti e una volta per sempre con la morte (1 Cor 15,20‑28; 2 Cor 5,10; Eb 9,27). Cf Anima; Morte; Risurrezione.

 

Relativismo. (inizio)

La teoria secondo cui non ci sono verità o valori assoluti, ma sono tutti determinati da periodi, società e persone particolari. Il relativismo puro. (« Tutte le asserzioni e tutte le verità sono relative ») contraddice se stesso. Forme più miti di relativismo sottolineano il fatto che i presupposti storici, culturali e religiosi condizionano il significato e la verità che uno può cogliere. L'approccio relativistico di Ernst Troeltsch (1865‑1923) portò la teologia contemporanea al grosso problema di illustrare l'assolutezza di Cristo in modo da mostrare come egli, in modo definitivo e insuperabile, sia la pienezza della rivelazione per tutti gli uomini di tutti i tempi. Nell'area delle definizioni dogmatiche, le formulazioni condizionate storicamente vanno distinte dalle verità perenni che sono insegnate. CfCoscienza classica; Critica biblica; Cristologia; Dogma; Idealismo; Modernismo; Pluralismo.

 

Relazioni divine. (inizio)

Il rapporto delle Persone divine tra di loro in un modo che le costituisce tre Persone in un solo Dio. Ci sono quattro relazioni: paternità, filiazione, spirazione attiva e spirazione passiva. La paternità costituisce il Padre; la filiazione, il Figlio e la spirazione passiva lo Spirito Santo. La spirazione attiva è comune al Padre e al Figlio e non costituisce un'altra persona. Cf Filioque; Teologia trinitaria; Trinità Immanente.

 

Religione (Lat. « essere legato »). (inizio)

L'atteggiamento fondamentale che gli esseri umani devono assumere verso Dio, loro Creatore e Redentore. La virtù morale della religione si esprime nell'adorare, servire e amare Dio con tutto il cuore. Karl Barth (1886‑1968) oppose la fede (fondata sulla Parola di Dio e sommamente dipendente dalla grazia divina) alla « religione » da lui respinta come prodotto senza valore di aspirazioni puramente umane. Cf Adorazione; Amore; Creazione; Culto; Redenzione.

 

Religione civile. (inizio)

L'uso di tradizioni religiose per favorire attività pubbliche in un paese dove non vi è una religione ufficiale. Negli Stati Uniti d'America, una religione civile proveniente dall'eredità ebraico‑cristiana si esprime in vari modi: quando, per esempio, i « leaders » politici si appellano al « destino manifesto » della nazione; quando giurano sulla Bibbia nell'inaugurazione del loro mandato; nell'espressione che echeggia una credenza fondamentale: « Confidiamo in Dio ». Cf Chiesa e Stato; Religione.