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A

Abbà. (inizio)

Termine familiare aramaico che vuol dire: padre (più esattamente: papà). Quando si trova nel NT (Mc 14,36; Rm 8,15; Gal 4,6), viene sempre aggiunto il termine greco equivalente. CfAdozione a figli di Dio.

Abito (Lat. " vestito "). (inizio)

L'abbigliamento distintivo indossato da uomini e donne che appartengono a congregazioni e ordini religiosi. Nella filosofia e nella teologia occidentale, per abito si intende qualche modificazione nel nostro interno che produce modelli regolari di comportamento buono o cattivo. Le virtù, come per esempio il coraggio, sono abiti buoni, mentre i vizi, come la viltà, sono abiti cattivi. La Scolastica occidentale chiamava la grazia santificante un abito creatosoprannaturale, perché

a) trasforma la nostra anima e le sue facoltà puramente naturali, e

b) sostiene le tre virtù teologali che superano le nostre capacità naturali.

Cf Grazia abituale; Vita religiosa; Scolastica; Soprannaturale; Virtù; Virtù teologali.

Abito infuso. (inizio)

Un abito buono elargito direttamente da Dio. Va distinto da un abito acquisito che cresce e matura gradualmente.

Accidente. (inizio)

Qualità che inerisce in una sostanza e non può esistere senza di essa, mentre non è indispensabile a quella sostanza. La filosofia aristotelica conosce nove classi di accidenti, fra cui la qualità, la quantità, lo spazio e il tempo. Cf Sostanza e accidenti; Transostanziazione.

Accolito (Gr. " seguace "). (inizio)

Cf Lettore; Tonsura.

Acemeti (Gr. " insonni "). (inizio)

Monaci che prendevano sul serio il precetto di Paolo: " Pregate incessantemente " (1 Ts 5,17). Vivevano in assoluta povertà e si alternavano a gruppi nella preghiera ventiquattr'ore su ventiquattro. Furono fondati dall'abate sant'Alessandro (circa 356 - circa 430). Difesero il Concilio di Calcedonia (451), ma in seguito furono ingiustamente accusati di essere nestoriani. Col loro centro di Costantinopoli, sopravvissero fino al secolo XIII, dopo aver mitigato la loro povertà e costruito una famosa biblioteca. L'ideale paolino ha ispirato anche contemplativi occidentali, in particolare istituti dediti all'adorazione perpetua. Sia l'Oriente che l'Occidente hanno ampiamente accettato il programma di Origene (circa 185 - circa 254) di unire la preghiera col lavoro necessario, di modo che l'intera vita diventi un " pregare incessante ". Cf Esicasmo; Liturgia delle Ore; Monachesimo; Preghiera.

Adamo (Ebr. " uomo "). (inizio)

È il termine biblico con cui è indicato il primo uomo, creato con Eva ad immagine di Dio (Gn 1,26-27), e il primario antenato di Gesù (Lc 3,38). Come Secondo o Nuovo Adamo (Rm 5,14; 1 Cor 15,45), il Cristo ha restaurato la stirpe umana nella rettitudine e nella vita perdute dal primo Adamo (cf DS 90l). Cf Eva; Giustificazione; Nuova Eva; Peccato originale; Poligenismo.

Adorazione. (inizio)

Il massimo atto di omaggio che viene rivolto solo a Dio (Es 20,1-4; Gv 4,23), nostro creatore, redentore e santificatore, che solo va " adorato e glorificato " (Simbolo Niceno). I credenti adorano Dio attraverso varie immagini (per es., la croce); adorano anche Cristo presente nell'Eucaristia (cf DS 600-601; FCC 7.336-7.337). Cf Croce; Icona; Latrìa; Venerazione dei santi; Culto.

Adozianismo. (inizio)

Eresia spagnola del secolo VIII, secondo cui Cristo, in quanto Dio, era vero Figlio di Dio per natura, ma in quanto uomo, era soltanto figlio adottivo di Dio (Cf DS 595; 610-615; FCC 4.075; 4.079). Gli esponenti principali furono: Elipando (circa 718-802), arcivescovo di Toledo, e Felice (morto nell'818), vescovo di Urgel. La dominazione islamica di Toledo, a quel tempo capitale della Spagna, e la teologia islamica di cui uno dei princìpi fondamentali è che Dio non può avere figli, furono il terreno propizio. Questa eresia aveva precedenti negli Ebioniti e nel monarchianismo dinamico che vennero associati all'adozianismo negli studi di Adolf von Harnack (1851-1930). Cf Ebioniti; Islamismo; Monarchianismo; Nestorianesimo.

Adozione a figli di Dio. (inizio)

È un modo col quale Paolo esprime i nuovi rapporti che hanno stretto con Dio coloro che sono stati redenti da Cristo. Non sono più schiavi del peccato, ma figli adottivi che gridano: " Abbà, Padre " (Rm 8,15; Gal 4,5-7). Sono credenti divenuti eredi con Cristo, il Figlio di Dio per natura (Rm 8,17; Gal 4,7). La loro adozione sarà perfetta con la risurrezione corporea (Rm 8,21-25). Cf Deificazione; Grazia abituale; Redenzione; Rigenerazione; Risurrezione.

Aftartodocetismo (Gr. " incorruttibilità " e " apparenza "). (inizio)

Eresia monofisita del VI secolo, fondata da Giuliano di Alicarnasso (morto dopo il 518). Sosteneva che fin dal primo momento dell'incarnazione, il corpo di Cristo era incorruttibile e immortale, ma aveva liberamente accettato di soffrire per la nostra salvezza. Cf Concilio di Calcedonia; Docetismo; Monofisismo.